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Comodato precario di fondo rustico: come avere la restituzione?

Mia madre, proprietaria di terreno agricolo, ha concesso ad un conoscente il suddetto in comodato d’uso gratuito (senza durata predeterminata!!) con regolare registrazione presso l’Agenzia delle entrate. Ora, per motivi personali, mia madre vorrebbe rescindere tale contratto, come bisogna procedere? Basta una semplice raccomandata A/R inviata al comodatario (art. 1810 c.c) oppure bisogna passare per l’Agenzia delle entrate? Quanto tempo bisogna dare al comodatario per lasciare il bene? infine, se non provvede a lasciare il terreno entro il termine cosa succede con i suoi beni presenti all’interno, casetta in lamiera, gazebo, attrezzi da lavoro ma ancor peggio i suoi animali?

Il comodato fatto senza determinazione di durata è possibile e legittimo e si chiama precario.

In questo tipo di comodato, il proprietario può richiedere in qualsiasi momento la restituzione della cosa. Secondo il codice civile, non sarebbe previsto nemmeno un adeguato preavviso, dal momento che si tratta di un contratto pur sempre gratuito, ma a mio giudizio almeno tre mesi, per correttezza, è bene lasciarli, anche in considerazione della natura immobiliare ed agricola, cioè produttiva, dell’oggetto del comodato.

Il primo passo quindi è mandare la richiesta di restituzione del bene ai sensi dell’art. 1810 del codice civile che giustamente hai citato anche tu.

Volendo tutelarsi al massimo grado, si potrebbe valutare di intimare, parallelamente, anche una licenza per finita locazione, applicabile anche al comodato secondo una recente sentenza del Tribunale civile Mantova, 15 maggio 2018.

In mancanza, e qualora il comodatario non liberasse l’immobile, si dovrà poi procedere con un giudizio ex art. 447 bis cpc (rito locatizio) per riottenere la disponibilità dell’immobile, libero da persone, cose e animali.

Se avete fondati sospetti che il comodatario possa restare inottemperante alla richiesta di restituzione, vi consiglio di valutare la licenza per finita locazione.

Per quanto riguarda la lettera di «disdetta» o più propriamente la richiesta di restituzione, ti sconsiglio di farla da solo, mentre ti consiglio di farti assistere da un bravo avvocato. Il rischio di scrivere cose inesatte o addirittura per voi dannose è sempre troppo alto in contesti del genere. Se vuoi un preventivo da parte nostra, puoi chiedercelo compilando il modulo apposito nel menu principale del blog.

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Locazione terminata ma l’inquilino resta: che si può fare?

ho un inquilino che gestisce una vineria nel mio locale. Contratto di affitto regolarissimo, a norma di legge. L’inquilino, convinto che trasformando la sua attività da bar a circolo ricreativo possa spendere meno di tasse, ha di sua spontanea volontà annullato il contratto di locazione in essere all’Agenzia delle Entrate. Nel frattempo era convinto di poterne stipulare uno nuovo con me ma non dandomi le dovute garanzie economiche mi sono rifiutato (attualmente il contratto in essere era con la sua fidanzata, la quale mi dava le garanzie economiche che pretendo). Lui, nonostante questo, sta continuando a lavorare: ha preso partita iva a nome suo, registrato la nuova attività etc…
La domanda è: puo’ continuare a tenere aperto nonostante di fatto non abbia un contratto di locazione?
Cosa devo fare per tutelarmi?

Nella tua situazione, sembra in linea di principio che attualmente ci sia una occupazione sine titolo dell’immobile, che, purtroppo, se fosse confermata, andrebbe gestita con un rito o procedimento meno veloce di quello previsto per lo sfratto e la licenza per finita locazione.

Bisognerebbe però capire meglio come è avvenuta la cessazione della locazione precedente, esaminando la documentazione relativa, per vedere se possibile intimare una licenza per finita locazione che, come tale, sarebbe una procedura molto più veloce.

Quindi il primo passo è fare questo accertamento, con l’aiuto di un bravo avvocato.

Qualora non fosse possibile intimare la licenza per finita locazione, non ti rimarrebbe che il procedimento per occupazione sine titulo, con il più lungo rito locatizio.

Prima di fare qualsiasi cosa, tuttavia, ti suggerirei di inviare una diffida al tuo conduttore, chiedendo il rilascio. Può darsi che si inneschi una negoziazione che, se ben condotta e in presenza di adeguati presupposti, potrebbe portare ad un accordo o alla risoluzione del problema.