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Difenditi dal covidismo: passa alla fase del fare.

Un no vax, in fondo, é solo una persona che il governo non é disposto
ad ascoltare e che lo stesso governo anzi vuole non trovi ascolto da
nessuna parte, solo perché la pensa diversamente dalla maggioranza.

Io non credo che nei vaccini ci siano dei microchip per il 5G, ma se,
ad esempio, una persona é davvero convinta di questo va ascoltata per
capirne le ragioni e i punti di vista.

É rimasto celebre l’episodio della paziente che riferiva a Jung di
essere appena tornata dalla luna, con il celebre psicanalista che le
rispose «che bello, anche io avrei sempre voluto andarci».

Poi ci sono tante persone contrarie o dubbiose sulla vaccinazione che
sono mosse da argomenti seri e degni di considerazione, non certo da
logiche da terrapiattisti o di cura dei tumori col bicarbonato, come
ad esempio la carica anticorpale alta per una precedente infezione da
covid.

Anche queste persone non vengono ascolte, né dal governo, né dai
medici di base che vengono tenuti in scacco dalla politica e dagli
ordini professionali che vincolano pesantemente la loro pratica
medica, in palese e aperta violazione della carta costituzionale,
secondo cui la praticamedica deve essere libera.

L’atteggiamento del governo e dei politici in tutto questo é sempre
più quello di dire che i no vax sono dei terroristi.

Addirittura sarebbero stati i no vax, secondo i giornali di oggi, a
mettere un topo morto nel pasto servito ad un paziente del Policlinico
di Modena, per la serie «la sanità é un sistema meraviglioso e di
indiscutibile efficienza, se qualcosa va storto é per forza colpa di
un no vax che fa il terrorista».

Questo è l’esatto contrario dell’ascolto.

Non solo non prendi buona nota delle mie ragioni, per quanto
improbabili possano essere, ma mi etichetti come un criminale per
impedire che le mie ragioni siano ascoltate anche da altri.

Questo, tra l’altro, quando sono due anni che usi i soldi di tutto il
popolo per pagare i media per incutere paura del covid in tutto la
popolazione e sostenere la narrazione ufficiale e del pensiero unico
sulla malattia.

80 milioni di euro pubblici – cioè di tutti noi – distribuiti a
televisioni, giornali, radio, perché ci terrorizzassero e avessimo
paura del covid più che della peste, dell’Ebola, dell’AIDS e
soprattutto dei tumori o degli infarti.

Stanno vincendo con la stessa onestà e con lo stesso spirito di
combattere ad armi pari con cui la Juventus ha vinto molti
campionati…

Ma questo governo senza ascolto, questa politica che non si confronta,
ma criminalizza, in modo gravissimo, chi non si allinea, se oggi
sembra vincera alla lunga perderà.

Sono crollati imperi molto più grandi e potenti in passato, perché di
qualsiasi edificio, se Dio lo vuole, non resta pietra su pietra.

Nel frattempo, chi era dubbioso sulla vaccinazione é diventato, di
fronte non solo alla sordità ma anche alle gravi scorrettezze del
sistema, ancora più restio a lasciarsi inoculare, come avviene in
tutte le situazioni di questo genere.

Per cui i favorevoli alla libera scelta e i veri e propri novax pur
restando una minoranza sono una minoranza sempre più determinata e
motivata.

Domani dovrebbe uscire l’ennesimo decretolegge del governo.

A proposito, apri un qualsiasi libro di storia e potrai leggervi che
una delle caratteristiche del fascismo è stato proprio l’abuso della
decretazione d’urgenza, ennesimo segno che ho proprio ragione quando
dico che la pandefuffa e il covidismo sono il fascismo degli
antifascisti.

Vedremo se e come sarà esteso il regime del greenpass.

É importante per te, comunque, tentare di tutelarti.

Le armi di cui disponiamo sono spuntate, ma sono meglio che niente.

Non affidarti a merdate inutili e dannose come il free pass, fai quel
poco che ha almeno una minima speranza di essere utile.

Consultati con un avvocato, approfondisci la tua situazione, vedi quel
poco che si può tentare di fare e fallo.

É importante passare prima possibile alla fase del fare. Fare non
significa sganciare una bomba, impugnare, andare alla CEDU o fare
altrimenti il fenomeno. A volte può bastare una diffida, almeno per
cominciare.

Ma quel primo passo é importante, anzi è fondamentale.

«Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L’audacia reca in sé genialità, magia e forza» (Johann Wolfgang Goethe)

Inizia prima possibile.

Conclusioni

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Quando l’ex convivente vuole portarsi via il gatto.

la contatto per il seguente problema, quattro anni fa trovai un gatino abbandonato insieme al mio fidanzato, dovetti insistere per potermelo portare via perchè lui non lo voleva in macchina. Da allora il gatto è sempre stato a casa con me e mia figlia, lui veniva durante il we a trovarlo e a portargli le scatolette. Due anni fa decidiamo di registrarlo all’anagrafe felina e di mettergli il microchip in caso di smarrimento, senza pensare alle conseguenze accetto che venga registrato a nome suo. Ora che ci siamo lasciati e lui rivendica il diritto di proprietà…le assicuro che il gatto è sempre stato in casa mia, che il gatto dorme con me e gode della compagnia di un altra gatta. Mi hanno detto che il fatto che sia registrato a nome suo non pregiudica il fatto che necessariamente il giudice gli dia ragione, ome posso tutelarmi? La preg o mi aiuti, io sono un’animalista e preferisco aiutare gli animali che perdere soldi in cause come mi è già successo con il divorzio.

Il fatto è che per non spendere soldi in cause inutili bisognerebbe prevenire i problemi, cosa che purtroppo tu non hai fatto quando hai acconsentito senza pensare alle conseguenze all’intestazione dell’animale al tuo ex convivente.

Dal punto di vista giuridico, gli animali sono res, cioè cose o beni, esattamente come qualsiasi altro oggetto, anche se la evidente diversità degli animali rispetto alle cose inanimate ha fatto più di una importante breccia nel mondo del diritto.

Io non sono molto d’accordo con quello che ti hanno detto, l’intestazione è un elemento abbastanza corposo a favore del tuo convivente, anche perché a fronte della stessa tu quali prove hai da indicare? Puoi indicare dei testimoni, ma la cosa lascia un po’ il tempo che trova, perché si sa che la prova testimoniale è sempre valutata con un po’ di diffidenza dai giudici, per ovvie ragioni.

Di fatto, una causa sul punto avrebbe un esito imprevedibile. Siccome la questione è collegata alla vostra crisi familiare, ti consiglierei di fare qualche seduta di mediazione familiare che potrebbe aiutarvi a trovare un accordo sul punto.