Categorie
diritto

la trattativa condotta dall’avvocato con la controparte è riservata?

sono stato licenziato per motivo soggettivo “scarso rendimento” ma senza alcuna lettera di richiamo ne nient’altro. Avevo un contratto a tempo indeterminato e mi mancavano 15 giorno per fare 5 anni di lavoro. Mi sono rivolto ad un avvocato per l’impugnazione del licenziamento entro 15 giorno (chiedendo anche la specifica dei motivi del licenziamento), ma non abbiamo avuto risposta. Dopo un mese hanno chiesto quale fosse la mia proposta (senza menzionare il reintegro richiesto nell’impugnazione). L’avvocato ha valutato, come minimo per non andare in causa, una cifra sui 20mila € lordi. Io gli ho detto di stare sui 25mila (tenendo conto che si parlava di una cifra minima e che al di sotto avrei deciso per la causa). Fatto sta che l’avvocato fa la trattativa e dopo 1 altro mese rispondono esattamente la metà del minimo. Così ho chiesto all’avvocato come si era svolta la trattativa e mi ha risposto che è privata e che io non sono tenuto a venirne a conoscenza. È corretto? ( tra l’altro nel parlare ho detto di aver chiesto direttamente 25mila €.. ma se quella doveva essere la cofra minima, per raggiungerla non sarebbe dovuto partire da una cifra più alta? Come faccio a sapere se l’avvocato sta facendo il mio interesse o se si sta accordando con la controparte?). Poi mi ha detto anche di accettarli, perchè ora ci sono 6 mesi di tempo per fare tutto ed essendone passati già 3 potremmo non fare in tempo.

Dipende sempre da come si è svolta la trattativa, se controparte ha mandato lettere «ostensibili» personalmente, cioè non tramite un avvocato, non c’è nessun problema a mandartene copia, ad esempio. Analogamente, se la trattativa si è svolta a mezzo email tramite avvocati, la mail si può trasmettere ma solo previo consenso espresso del legale mittente. Se, invece, si è svolta oralmente, tramite colloqui telefonici o di persona, negli studi o altrove, tra gli avvocati, con l’eventuale intervento di altri professionisti come ad es. tipicamente in questi casi i consulenti del lavoro, non è certo possibile registrare il contenuto di questo colloquio e poi farli ascoltare al cliente. La natura riservata delle trattative non è una lacuna di chiarezza, peraltro, nel nostro sistema, ma ha una sua funzione importantissima fare cioè in modo che ogni parte vi si possa affidare senza timore che qualsiasi cosa di quello che emerso durante la stessa possa poi essere utilizzato in giudizio in seguito. In altri termini, nessuno tratterebbe mai nulla, e tutte le vertenze finirebbero subito in tribunale, se non potesse fare affidamento sul fatto che tutto quello che dice o ipotizza in corso di trattativa rimanga riservato.

La vera questione è, invece, quella della fiducia nel tuo avvocato o meno. Se, per mille motivi, pensi di poter avere fiducia nel legale che ti sta seguendo, ti conviene probabilmente seguirne i consigli; se, invece, per altri mille possibili motivi, non hai fiducia, conviene che gli revochi il mandato e ti rivolgi ad un altro, ma in fase di trattative non credo che nessun legale ti farà entrare più di tanto nel merito, ti troverai a dover valutare una proposta in sè e per sè, il più delle volte.