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Persecuzione della ex moglie: come si può rimediare?

Convivo con il mio compagno la cui ex moglie (sono separati legalmente da due anni e mezzo) continua ad inviare a me e a lui messaggi e email gravemente offensivi e talora anche minacciosi. Ci siamo rivolti alla Polizia portando documentazione, la signora è stata richiamata ma non ha smesso affatto. Il nostro avvocato ha inviato più lettere di richiamo con zero risultati e ci dice che legalmente non c’è null’altro da fare. Chiedo: è davvero impossibile difendersi legalmente dai continui attacchi di questa persona?

Il tema, in situazioni come queste, è quello dello stalking o atti persecutori. Non so se il richiamo cui ti riferisci è l’ammonimento del Questore, previsto in questi casi, o un altro tipo di intervento. Il primo punto da chiarire sarebbe questo.

Se ci fosse l’ammonimento del Questore, sarebbe una cosa positiva perché costituirebbe un piccolo «precedente» che agevolerebbe qualsiasi ulteriore iniziativa da parte vostra.

Comunque, non è vero a rigore che dopo le intimazioni stragiudiziali non si possa fare più niente.

Ci sono diverse cose che si possono valutare, anche se appunto non solo soluzioni «magiche» e «pronte», ma vanno approfondite e considerate per vedere se ce ne sono i presupposti.

Un esempio sono gli ordini di protezione introdotti recentemente nel nostro sistema legislativo, di cui ho parlato ampiamente nel mio libro «Come dirsi addio nel modo migliore», al quale rimando per ulteriori approfondimenti.

Ma ci sono diverse norme che si potrebbero invocare in un caso del genere, bisogna solo approfondirlo per capire quale può essere la strategia migliore da mettere in atto.

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Non voglio che mio fratello venga a trovare mia madre che vive con me.

Per motivi di eta’ e salute mia madre verra’ a vivere nella mia abitazione prendendo la residenza e il domicilio definitivo. Ho un fratello maggiorenne che per vedere nostra madre vorra’ accedere alla mia abitazione. Voglio impedirgli di varcare la soglia di casa mia e per venire incontro alle esigenze di mia madre e alle sue, proporgli di incontrare nostra madre nell’abitazione di famiglia che si trova in una citta’ diversa.
Dato che lui fara’ qualsiasi cosa per accedere alla mia abitazione anche se espressamente glielo vieto voglio sapere quali mezzi posso attuare per tutelarmi.
Ho delle motivazioni gravi e reali che ho sempre tenuto nascosto, e vorrei evitare di aprire gli scheletri dell’armadio, ma a questo punto sono disposta a tutto pur di raggiungere il mio obbiettivo.
Non posso vivere ogni giorno con la paura di trovarmelo in casa.

Quando ci si rivolge ad un avvocato, sia pure in una sede non professionale come questo blog, bisognerebbe però dire con precisione qual’è il problema concreto, senza limitarsi ad usare espressioni generiche come «motivazioni gravi e reali» di cui io non dubito ma di cui ulteriormente non ho modo di capire come si configurino, appunto, in concreto.

Per questo motivo è difficile dare una risposta calibrata sul caso concreto e si possono fare solo alcune osservazioni di ordine generale.

Innanzitutto, dovresti fargli scrivere una diffida da un legale in cui gli illustri che non desideri che venga presso casa tua e ti metti a disposizione per favorire visite in un altro luogo.

Poi, a seconda del riscontro che ne ricavi o meno, si possono valutare altre soluzioni, tra cui anche, nei casi più estremi, il ricorso per l’adozione di misure di protezione, di cui parlo più diffusamente nel mio libro Guida alla separazione e al divorzio.

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Come dirsi addio nel modo migliore. Guida legale alla separazione e al divorzio (utile anche alle coppie di fatto)

Come dirsi addio

 

Dopo tre anni dall’uscita, la mia «Guida alla separazione e al divorzio» è stata «riconfezionata» e posta in vendita, mantenendo gli stessi identici contenuti, con un nuovo titolo, copertina e soprattutto un nuovo, più favorevole, prezzo.

Il prezzo attuale, per la versione in cartaceo, è di 9,90€ (e si trova anche scontato), mentre l’ebook costa ancora meno, solo 6,99€.

Essendo i contenuti del tutto identici, va da sè che il consiglio, per tutti coloro che sono interessati alla guida, è di acquistare questa versione, a meno che non si preferisca la copertina rigida (che offre prestazioni migliori quando si deve dare la caccia alle zanzare), nel qual caso meglio preferire la vecchia versione.

La guida è ancora attuale, aggiornata? Al 90% sì. Ci sono state riforme importanti, come quella sullo stato dei figli di genitori non coniugati, ma, esattamente come avevamo progettato di fare quando uscì la prima versione, ne abbiamo sempre dato conto sul blog, che, come ugualmente avevamo detto sin dall’inizio, rappresenta il naturale complemento della guida, da leggere insieme ad essa, per approfondimento e, soprattutto, aggiornamenti. Inoltre, il testo è basato sull’illustrazione dei concetti fondamentali contenuti nelle leggi in materia familiare, di cui le riforme intervenute non rappresentano che la natura evoluzione.

Rimane una parziale incongruenza anche del nuovo titolo, che solo chi legge il libro può scoprire: la guida non serve solo per «dirsi addio», ma anche nelle situazioni completamente opposte, quelle in cui si deve costituire una coppia e si deve scegliere che forma darle (se matrimonio, e che tipo di matrimonio, convivenza, ecc.), quale regime patrimoniale scegliere e così via. Il testo, insomma, non è concentrato solo sull’aspetto patologico della vita familiare, ma anche sui profili costruttivi, anche in chiave preventiva. Troppo spesso noi professionisti interveniamo solo dopo che è scoppiato il problema, in futuro dovrà essere molto più spazio per la prevenzione, che altro non significa che cercare di impostare sin dall’inizio le cose in modo da rendere il più difficile ed improbabile possibile che si verifichino problemi.

Per ulteriori informazioni, potete consultare questa pagina e le FAQ sul libro.