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Mia sorella non paga più: che faccio?

Io e mia sorella abbiamo firmato anni fa, nel 2006, per l’apertura di un conto corrente per i genitori, io intestatario e lei garante, due anni fa abbiamo scoperto di essere segnalate alla banca d’Italia perché i miei genitori non hanno mai chiuso il conto e le spese sono salite per il un tot di quasi 5mila€. Abbiamo fatto le rate da 100€ l’una, 50 io e 50 mia sorella perché pagando avremmo la liberatoria da questo debito. Sono mesi che mia sorella non sta pagando la sua metà come da accordi visto serve anche a lei la liberatoria, e io sono fuori di 400€ perché ho sempre continuato a pagare. Ora mi ritrovo che il marito è senza lavoro e io non lavoro ma di darmi i miei soldi non ci pensano proprio. Posso fare causa? Premetto che mia sorella, il garante, abita coi miei genitori, lei lavora e i miei genitori percepiscono la pensione. Come posso muovermi per recuperare i miei soldi ed avere la sicurezza di avere le ultime rate?

Se hai un accordo scritto firmato sia da te che da tua sorella che prevede la restituzione in quote uguali, puoi esercitare nei confronti di tua sorella l’azione di regresso, per avere la metà di quello che sei stata costretta a pagare, cioè – diciamo – la sua quota.

Se invece questo accordo non ci fosse, la cosa sarebbe più problematica, perché l’intestataria del conto eri tu, mentre lei faceva solo da garante, senza essere coobbligata e si tratta quindi di una cosa diversa.

Prima di vedere se e come procedere, insomma, la situazione deve essere un attimo approfondita.

In ogni caso, sin da ora, e anche prima di fare l’approfondimento di cui sopra, puoi far spedire una diffida da un avvocato a tua sorella con la richiesta di riprendere a pagare la sua parte e di saldare anche gli arretrati.

Se vuoi incaricarmi di seguirti in questa posizione, spendendo anche subito la diffida, chiama ora lo studio al numero 059 761926 e prenota il tuo primo appuntamento, concordando giorno ed ora con la mia assistente; puoi anche acquistare direttamente da qui: in questo caso, sarà poi lei a chiamarti per concordare giorno ed ora della nostra prima riunione sul tuo caso; a questo link, puoi anche visualizzare il costo.

Naturalmente, se vivi e lavori lontano dalla sede dello studio – che è qui, a Vignola, provincia di Modena, in Emilia – questo primo appuntamento potrà tranquillamente avvenire tramite uno dei sistemi di videoconferenza disponibili, o anche tramite telefono, se lo preferisci. Ormai più della metà dei miei appuntamenti quotidiani sono videocall.

Guarda questo video per sapere meglio come funzionerebbe il lavoro con me.

Ti lascio alcuni consigli finali che, a prescindere dal problema di oggi, ti possono sempre essere utili.

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Mancato pagamento ultima rata: che può succedere?

mesi fa ho ricevuto un decreto ingiuntivo a quale è seguito precetto (luglio 2016)..sono riuscita a bloccare l’esecuzione accordandomi in pagamenti dilazionati fino a gennaio 2017. Io però l’ultima rata di gennaio nn posso pagarla. Cosa può succedere?

Se ho ben capito, l’accordo transattivo che avevi raggiunto con il creditore riguardava solo i termini di pagamento e non anche l’ammontare del tuo debito per capitale, interessi e spese legali, dal momento che parli solo di «pagamenti dilazionati».

In questo caso, resta dovuto solo l’importo dell’ultima rata.

Per questo importo, può essere – salvo che la transazione non avesse efficacia novativa, cosa che si potrebbe tentare di appurare solo esaminandola – azionato il decreto ingiuntivo, con ulteriori spese di esecuzione, nelle forme solitamente previsti per il recupero crediti, sulle quali ti invito a leggere la scheda relativa.

Può essere sconveniente per il creditore promuovere un’esecuzione per un importo residuo che magari può essere basso – purtroppo non dici nemmeno di quanto è, quindi dobbiamo tirare a indovinare. In considerazione di ciò, forse puoi avere discrete chances di fare una nuova negoziazione con il creditore per vedere di ottenere una ulteriore dilazione che ti consenta di pagare anche questa ultima rata.