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Come difendersi da un, o una, stalker?

Il reato di atti persecutori è compreso nelle misure previste per i reati di violenza di genere, come violenza sessuale e maltrattamenti. Il reato è a querela di parte, salvo i casi espressamente indicati o quando vi è concorso con altri reati.

Il protocollo utilizzato per le indagini della polizia giudiziaria (PG) di fronte ad un reato di stalking in modo sommario prevede:

-audizione della persona offesa

-acquisizione della documentazione medica

-escussione testi informati sui fatti per riscontri

-acquisizione di relazioni di servizio relative agli interventi della P.G.

-accertamenti su condizioni personali lavorative, psichiche della persona sottoposta ad indagine.

Accertato il fatto secondo il protocollo sopra descritto, occorre precedere per la tutela della vittima, (in particolare per i difensori della parte lesa, e coloro che stanno accanto alla persona offesa inizia una fase decisamente molto delicata).

Nello stato di flagranza: se necessarie, si applicano specifiche misure cautelari e precautelari:

  • cautelari: prima di ogni cosa vi è lallontanamento del carnefice dalla casa familiare anche in caso di coabitazione non attuale (282 bis cpp): la persona che agisce violenza psicologica mediante atti persecutori deve immediatamente lasciare la casa coniugale e non farvi ritorno non vi accedere senza autorizzazione del giudice. PER MAGGIORE TUTELA DELLA PERSONA OFFESA il giudice dispone inoltre il divieto di avvicinamento in luoghi determinati, abitualmente frequentati dalla persona offesa, in particolare luogo di lavoro, e tutti quei luoghi frequentati dalla vittima, specificati dalla stessa. Vi è divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima e divieto assoluto di comunicazione con la stessa (zero contatti); art 282 ter cpp nello stato di flagranza è prevista la possibilità di custodia cautelare in carcere del carnefice nei limiti edittali di anni 5.
  • precautelari: 380 cpp. comma 2 lettera 1 ter, gli ufficiali o gli agenti di PG procedono all’arresto di chiunque è colto in flagranza di tale delitto consumato o tentato; quando si tratta di delitto a querela di parte l’arresto in flagranza viene eseguito qualora venga proposta anche in forma orale all’ufficiale o all’agente di polizia giudiziaria presenti nel luogo; se l’avente diritto rimette la querela l’arrestato è posto immediatamente in libertà.

Redatta la querela, in tutti casi previsti, entro il termine di sei mesi, iniziate le indagini preliminari  e adottate le misure precautelari e cautelari del caso, nel processo vi è particolare attenzione all’istituto giuridico (al fine di sentire nell’ imminenza dei fatti la persona offesa senza aspettare i tempi del processo) dell’incidente probatorio che è stato modificato e calibrato sui reati di violenza di genere, quindi anche per lo stalking: 392 comma1 bis cpp; il pubblico ministero anche su richiesta della parte offesa, o la persona sottoposta alle indagini possono chiedere che si proceda con incidente probatorio cioè assunzione della testimonianza della persona minorenne ovvero della persona offesa maggiorenne anche al di fuori delle ipotesi previste dal comma 1( i casa correnti).con detta richiesta il PM deposita tutti gli atti di indagine compiuti.

In ogni caso quando la persona versa in condizione di particolare vulnerabilità il pubblico ministero anche su richiesta della stessa o dalla persona sottoposta alle indagini, possono chiedere che si proceda con incidente probatorio all’assunzione della sua testimonianza. La particolare vulnerabilità è desumibile da condizioni soggettive: età, stato di infermità o di deficienza psichica, se la persona offesa è affettivamente, psicologicamente o economicamente dipendente dall’autore del reato; da condizioni oggettive: tipo di reato, modalità e circostanze del fatto per il quale si procede: violenza alla persona, odio razziale, riconducibilità a settori di criminalità organizzata, terrorismo, tratta. La persona vulnerabile ha una tutela processuale particolare di cui si potrà parlare in seguito.

Si segnala che: il reato di stalking ha un trattamento preferenziale quale reato di violenza di genere:

-nella formazione dei ruoli di udienza e trattazione dei processi si assicura per detti reati la priorità assoluta art.132 bis dis. att. c.p.p..

nelle informazioni alla persona offesa ex art.90 cp bis e ter: viene introdotto un diritto alla conoscenza: in una lingua comprensibile alla vittima (diritto alla informazione consapevole) sin dal primo contatto con l’autorità procedente (polizia giudiziaria o autorità procedente); diritto alle informazioni:

-sulle modalità di presentazione delle denunce o querele e del ruolo che la parte offesa assume nelle varie fasi,

-sullo stato del procedimento,

-sulla richiesta di archiviazione,

-sulla assistenza legale anche gratuita,

-sulla traduzione degli atti del procedimento se non si consce la lingua,

-sulle misure a sua tutela,

-sulla modalità del risarcimento del danno,

-sulla rimessione della querela,

-sulla facoltà per i processi sospesi per messa in prova o richiesta di non punibilità per irrilevanza del fatto.

Infine, un nuovo istituto protettivo per le vittime di violenza di genere è stato introdotto: l’ammonimento del prefetto pe lo stolker:

se non si procede per querela è possibile fare istanza a mezzo della autorità della pubblica sicurezza di ammonimento nei confronti dell’autore della condotta: il Questore, assunte se necessarie informazioni dagli organi investigativi e sentite le persone informate sui fatti, ove ritenga fondata l’istanza, ammonisce oralmente il soggetto nei cui confronti è stato chiesto il provvedimento invitandolo a tenere una condotta conforme alla legge e redigendo processo verbale; copia del processo verbale è rilasciata al richiedente dell’ammonimento ed al soggetto ammonito. Il questore valuta l’eventuale adozione di provvedimenti in materia di armi e munizioni.

La pena per lo stalking è aumentata se il fatto è commesso da soggetto già ammonito ai sensi dell’art.8 L. 38/09 modificato dalla L.119/13.