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Garanzia alla banca per ex moglie: come liberarsi?

in regime di convivenza di fatto, ho fatto da garante alla mia compagna per avere un mututo bancario, atteso che la sua busta paga, all’epoca non le permetteva di ottenerlo. Oggi con la signora siamom di fatto separati, e a breve presenteremo la richiesta di separazione, le chiedo: se la signora non dovesse pagare più le rate del mututo ion sono tenuto a pagarle alla banca? e se si, cosa posso fare o chiedere al giudice per non essere onerato?

Ovviamente, vicende successive rispetto alle quali la banca è totalmente estranea, come la vostra separazione, non possono avere alcuna influenza sulla garanzia che hai prestato.

Detto in altri termini, nel momento in cui si decide di prestare una garanzia verso un terzo, di solito una banca, non ci sono eventi che possono intervenire tra chi ha prestato la garanzia e il garantito, altrimenti prestare una garanzia non servirebbe a niente.

Una garanzia è un vero e proprio contratto – di fideiussione – che intercorre tra il garante e la banca, dal quale non ci si può liberare appunto per vicende intercorre col garantito, che determinano magari un pentimento nel garante che però non può certo essere opposto alla banca.

Il giudice non ha alcun potere di annullare questa garanzia, se lo facesse commetterebbe un illecito e determinerebbe un danno ingiusto per la banca.

L’unico modo in cui puoi ottenere la liberazione dalla garanzia è quello in cui la banca, volontariamente, accetta di liberarti. Di solito la banca non si priva gratuitamente di una garanzia e quindi di un vantaggio a suo favore.

Questa situazione è molto comune nelle separazioni nel momento in cui la famiglia è unita uno dei membri garantisce per un altro, poi quando la famiglia si disgrega vorrebbe liberarsi, ma non si può, non è ammissibile che sia sufficiente la crisi familiare per determinare il venir meno anche delle garanzie che sono fatti su cui hanno fatto affidamento terzi che non hanno alcuna responsabilità ella crisi familiare…

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Soldi prestati al mio ex: come posso farmeli restituire?

Ho prestato dei soldi al mio ex tre anni fa con un assegno circolare ma senza contratto scritto, con la promessa che me li avrebbe restituiti il mese dopo. Ad oggi mi ritrovo con nemmeno un quarto della cifra e a dover elemosinare i miei soldi scrivendogli ogni santo giorno o quasi. La risposta é sempre che quando li avrá me li dará, ma intanto fa la bella vita, si é comprato una bella macchina nuova (non intestata a lui), é andato a vivere da solo, viaggia etc. E io mi sento davvero presa in giro! So che ho tempo 10 anni (a questo punto 7) per intraprendere una causa. Non ho una prova scritta del prestito ma ho diversi msg telefonici in cui si parla del debito e in cui lui ammette la sua esistenza, bonifici con causale “restituzione prestito” e corrispondenza date dei msg “ho fatto un bonifico” e dell’accredito sul conto. Come posso agire? Quanto può venirmi a costare una causa simile e come sono i tempi? Grazie mille! Sono disperata!

Quando uno si rivolge a me dicendo di essere disperato mi fa sempre sorridere, perché lo so già perfettamente: nessuno che non fosse disperato si rivolgerebbe mai ad un essere considerato viscido, inutile e parassitario come un avvocato.

A parte questo, è un recupero crediti come gli altri, con tutti i problemi del caso, in punto a prove e solvenza.

Rimandando per i profili generali alla scheda sul recupero crediti, faccio le seguenti osservazioni particolari.

Non mi sembra così vero che non ci sia prova scritta del credito: forse hai la copia dell’assegno, hai i suoi messaggi, hai le causali dei bonifici parziali di restituzione. Probabilmente sarebbe sufficiente per ottenere un decreto ingiuntivo.

Quanto alla prescrizione, non è mica una condanna: puoi interromperla anche facendo inviare una diffida da un legale, o inviandola anche tu stessa se te la senti, co cui richiedi la restituzione. In questo caso, ricomincia a decorrere da capo e puoi rinnovarla ogni volta che vuoi. Sta solo a te tenere vivo il tuo credito.

Come puoi agire, dunque? Il primo passo è sicuramente quello di far inviare una diffida da un avvocato. Dopodiché, lo strumento più utilizzato è il ricorso per decreto ingiuntivo, per il quale ti manderò il preventivo con mail a parte; alternative interessanti potrebbero essere il ricorso ex art. 702 bis cod. proc. civ. o l’istanza di mediazione facoltativa, cosa quest’ultima che ultimamente sto utilizzando molto spesso con ottimi risultati.

A livello di prevenzione, raccomando a tutti quelli che si trovano in situazioni come la tua di redigere sempre una scrittura privata, per maggior sicurezza. E di munirsi di un contratto di protezione, proprio per evitare queste ed altre imprudenze, che poi possono costare care.

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Qual è la forma migliore per prestare soldi ad un amico?

vorrei prestare dei soldi ad un caro amico per l’acquisto di un immobile. Siccome la cifra è importante è sufficiente una scrittura privata fra di noi? Ci si conosce da quando si è bambini, ma per esperienza personale quando ci sono di mezzo i soldi è meglio andarci cauti.

È tutto relativo, naturalmente, quindi bisogna valutare in relazione alla situazione.

La scrittura privata offre certamente più garanzie rispetto ad un prestito che non ne sia assistito, ma un atto pubblico sarebbe sicuramente più tutelante, anche se ovviamente c’è il problema del fatto che bisogna compensare il notaio.

La scrittura privata, più in particolare, può essere contestata nella sua autenticità e nella genuinità della sottoscrizione apposta in calce alla stessa da colui contro il quale viene utilizzata, mentre l’atto pubblico no, essendo stato formato davanti ad un pubblico ufficiale e cioè il notaio.

I mutui che ti concede la banca sono fatti quasi sempre per atto pubblico sia per questo motivo, sia perché con l’atto pubblico si può costituire una ipoteca sull’immobile acquistato con tale finanziamento, cosa cui non si può provvedere con la scrittura privata.

Questo è un altro aspetto importante, che riguarda la solvenza del tuo futuro debitore. Infatti, puoi anche formalizzare il prestito nei modi migliori possibili, ma se un domani il tuo debitore (mutuatario) si rende insolvente, magari nemmeno per colpa sua, non hai comunque modo di recuperare quello che hai erogato.

È proprio per questo che quando si danno a mutuo somme consistenti si provvede anche ad iscrivere ipoteca su uno o più beni del debitore, cosa che dovresti valutare anche tu di fare, specialmente se l’importo è consistente.

Poi ci sono tante altre considerazioni da fare, ma bisognerebbe a quel punto conoscere la cosa in dettaglio. Se l’operazione ha un certo valore, valuta anche di acquistare una apposita consulenza da un avvocato.