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Se sul preventivo non è indicata l’IVA il fornitore può richiederla?

ho fatto verniciare da un carrozziere un vecchia auto d’epoca, mi espone un preventivo di circa 5000 euro che poi quando vado a ritirarla sono diventati 6000, va be pago e ritiro l’auto, nessuna ricevuta o fattura o perlomeno ho un biglietto scritto da lui che riceve i 5000, dopo circa otto mesi sull’auto compaiono delle bolle sulla vernice, gli telefono e lui viene a riprendere l’auto, dopo 6 mesi mi chiama e mi fa vedere le riparazioni, mi chiede ancora del denaro, io gli rispondo che il lavoro fatto non e stato eseguito a regola d’arte e quindi e giusto che lui ne risponda in pieno, ora ha riverniciato tutta l’auto ma per ritirarla adesso devo pagare l’iva perche adesso vuole fare fattura, ma il prezzo non doveva essere compreso d’iva ? Quindi avrei intenzione di denunciarlo

Il problema è che il preventivo, se ho capito bene, era orale, quindi non abbiamo nemmeno un documento di partenza.

A parte questo, quando si fanno i preventivi è bene essere chiari e specificare se la somma indicata è quella «finale» o se alla stessa dovranno essere aggiunti degli accessori previsti dalla legge.

Purtroppo, l’IVA è una somma la cui ripetibilità presso il cliente è prevista dalla legge, quindi direi che in caso di mancata indicazione nel preventivo comunque il fornitore, per quanto poco «corretto» e attento ai bisogno di informazione del cliente, abbia diritto di richiederla.

Suggerisco come sempre un approccio negoziale.

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come si può determinare il compenso dell’avvocato in materia di locazioni?

DEVO FAR CAUSA PER L’ANNULLAMENTO DI UN CONTRATTO DI LOCAZIONE ALL’ADE. IL MIO AVVOCATO SOSTIENE CHE IL CALCOLO DELLA PARCELLA VA CALCOLATA SUL VALORE DELL’IMMOBILE .MENTRE IO SOSTENGO SIA CALCOLATA SUL VALORE DELLA LOCAZIONE. CHI HA RAGIONE ? INOLTRE VORREI UN PREVENTIVO DI SPESA MENTRE LUI VUOL FARE UN CONTRATTO.

Secondo me, il valore di una causa di questo genere andava calcolato, anche nel vecchio regime, in base al valore della locazione e non certo dell’immobile, dal momento che parliamo di un godimento temporaneo. Ad ogni modo, dopo il decreto 1/2012 le tariffe sono state completamente abrogate, quindi non ha più molto senso parlare di commisurare il compenso al valore della controversia, se non in lato vagamente economico, come criterio di partenza. Attualmente, vige il libero mercato, sia pur con qualche restrizione. Per quanto riguarda la distinzione tra preventivo e contratto, non è così importante: se credi, puoi lasciare che lui predisponga direttamente il contratto, che varrà anche come preventivo, nel senso che tu leggerai il testo dello stesso e prima di firmare valuterai se ti sta bene il compenso proposto o meno. Noi per comodità facciamo prima il preventivo e, solo dopo e solo se il cliente lo accetta, il contratto, ma nulla vieta di fare direttamente la proposta contrattuale, che, in caso di accettazione, può essere sottoscritta da entrambi direttamente.