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Querela: si può chiedere la punizione solo per alcuni fatti?

È possibile querelare una persona solo per alcuni fatti che ha commesso e non per altri fatti che ha comunque commesso ma per i quali non vorrei che fosse sottoposto a procedimento penale?

Nelle querele, la prima cosa, la cosa più importante è che i fatti siano ben narrati, in fila uno dietro l’altro, ben circostanziati, ben snocciolati e ben descritti. Questa è la prima cosa: rendere chi legge in grado di capire che cosa è effettivamente successo. Usare la sintesi, non impiegare una parola in più di quelle che sono necessarie, non tralasciare, per contro, niente di quello che è indispensabile per capire, mettendosi nei panni di chi legge per la prima volta e non conosce i fatti.

Se si vuole che la querela sia efficace, poi, bisogna chiedere espressamente la punizione del responsabile, altrimenti manca la condizione di procedibilità.

In teoria, dunque, è possibile esporre più fatti perseguibili penalmente e poi chiedere la punizione del responsabile solo per alcuni fatti.

Ovviamente però, per i fatti per cui si desidera che non vi sia punizione, e quindi non si apra alcun procedimento penale, occorre che tali fatti non configurino reati perseguibili d’ufficio, altrimenti il procedimento penale parte ugualmente.

Per stabilire se un fatto è un reato perseguibile d’ufficio o meno occorre tuttavia un approfondimento che non è né semplice né esaustivo perché la procedibilità d’ufficio dipende da come viene inquadrato un determinato fatto, se dentro ad una certa figura di reato o ad un’altra, e, spesso dall’applicabilità o meno di determinate circostanze aggravanti.

Si tratta quindi di una valutazione che fa il pubblico ministero dapprima e il giudice poi e su cui le riflessioni che può fare chi presenta una querela possono tanto essere azzeccate quanto non azzeccate, con la conclusione che questi aspetti non sono gestibili e rimane sempre una quota di rischio relativo al fatto che parta un procedimento anche per quei fatti per i quali non si voleva che partisse.

Ti consiglio caldamente, comunque, di far preparare la querela da un avvocato, è altamente sconsigliato il fai-da-te in materie come queste; se vuoi un preventivo da parte del nostro studio, puoi richiedercelo compilando il modulo apposito nel menu principale del blog. Ti raccomando, con l’occasione, di iscriverti alla newsletter del blog, o, se non ti piace la mail, al gruppo Telegram, in modo da non perderti importanti e utili aggiornamenti quotidiani.

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Avvocato per sinistro mortale: quanto mi costa?

nel 2013 ho perso mia madre in un incidente stradale. Io, mio padre e i mie due fratelli ci siamo costituiti come parte civile nel processo penale. Tra udienze preliminari e ordinarie la sentenza di primo grado è uscita nel 2018 nella quale si da la piena colpa dell’accaduto all’imputato. Nella sentenza si condanna l’imputato al risarcimento dei danni secondo l’art. 538 cpp nonche la condanna secondo l’art. 541 cpp al pagamento in solido con il responsabile civile delle spese sostenute dalle parti civili per la costituzione in giudizio che il giudice quantifica in 3.4500€ oltre spese fofettarie, iva e cpa come per legge. Il nostro avvocato penale ci ha presentato una parcella di 20.000€ circa, purtroppo non avevamo un preventivo anche perché ci siamo mossi di estrema velocità sbagliando ovviamente. Ora mi chiedevo in primo luogo se la cifra possa essere congrua, ma sopratutto se tale cifra verrà rimborsata dall’assicurazione dell’imputato

Mi dispiace per la tua perdita e per la tua vicenda.

Ovviamente, il grave errore di fondo è stato quello di non concordare un preventivo che, in materia come questa, avrebbe potuto essere anche forfettario o a flat, come ad esempio di solito facciamo noi.

Non avendo concordato un regime tariffario diverso, il compenso del tuo avvocato si determina sulla base dei parametri.

Detto questo, per controllare la congruità della pro forma che ti è stata presentata bisognerebbe esaminare il fascicolo e comunque più in generale il lavoro che è stato fatto. Andando a naso, c’è da dire che il valore di un procedimento per sinistro stradale con esito mortale è ovviamente piuttosto elevato, se dunque consideri che i parametri sono a loro volta diversi a seconda del valore della pratica puoi capire anche tu che facilmente, specialmente se il procedimento è durato per svariati anni attraverso più udienze, non è difficile raggiungere cifre consistenti.

Più che altro sono piuttosto in dubbio sulla bontà della scelta strategica di fondo di costituirsi parte civile e prendere un legale penalista, cosa che io di solito sconsiglio, sulla base anche di precise esperienze professionali avute in passato dove per fortuna ho fatto sempre la scelta giusta – se nel penale si ha una assoluzione, sempre possibile, non si può più poi chiedere il risarcimento in sede civile!

La questione si sarebbe potuta più opportunamente trattare, a mio modo di vedere, e ovviamente con riserva di cambiare idea nel momento in cui la situazione dovesse essere eventualmente approfondita, in sede civile, lasciando che il procedimento penale avesse il suo corso a parte.

Per quanto riguarda il rimborso da parte dell’assicurazione, può darsi che esso avvenga, anche se non ci sono norme di legge precise al riguardo, ma solo una prassi. Anche a riguardo può essere rilevante la opportunità o meno di costituirsi parte civile, determinando spese legali che coltivando la questione in sede civile e basta forse avrebbero potuto essere risparmiate.

In generale, e con riserva di approfondire, al momento sembra consigliabile trovare con l’avvocato che ti ha seguito nel penale un accordo e cioè una soluzione negoziale per il pagamento dei suoi compensi.

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Denuncia querela: possono farmela se è infondata?

sono stata querelata dalla mia ex nuora per il reato di cui all’art. 612 c.p. con l’accusa di averla minacciata di un male ingiusto contattando al telefono il padre della medesima, alla cui telefonata rispondeva il fratello, dicendole ” sbrigati a venire a riprenderti tua figlia prima che finisce male ..se ne deve andare perchè altrimenti la riempiamo di botte”.
Ma io ho parlato veramente col padre in modo civile, senza minacce, pregandolo di incontrarci per cercare di capire e calmare la figlia, invece si è messo in mezzo il fratello sostenendo di aver risposto lui alla telefonata e riferendo alle autorità le minacce suddette per potermi denunciare.
A seguito di ciò Le pongo due domande:
1) Perchè il suo legale ha presentato una DENUNCIA-QUERELA nei miei confronti.
2) I fatti si sono svolti il 24-8-2016 e la denuncia è stata presentata il 24-11-2016. Ma non è fuori dai termini di un giorno?

Non bisogna confondere la possibilità di presentare una denuncia querela con il fondamento della stessa, che sono due cose completamente diverse.

Ognuno di noi può denunciare all’Autorità i fatti che ritiene penalmente rilevanti, indicando i responsabili.

Sarà poi l’Autorità stessa, dapprima tramite la Procura e in seguito, qualora l’accusa venisse portata avanti, la magistratura, a valutare il fondamento della querela presentata.

La querela può essere ritenuta così infondata da determinare una responsabilità per chi l’ha presentata per il reato, abbastanza grave, ad esempio di calunnia.

Al momento, è impossibile prevedere quale potrà essere l’esito del procedimento penale che è divenuto pendente a seguito del deposito di questa querela. L’unica cosa sicura è che devi incaricare un legale di definire una apposita ed adeguata strategia difensiva.

Ti conviene farlo prima possibile. Se vuoi un preventivo da parte del nostro studio, puoi compilare il modulo apposito che trovi nel menu del blog.

Per quanto riguarda i termini di presentazione della querela, credo che sia tempestiva perché i tre mesi si computano non come «90 giorni» ma secondo il calendario comune, quindi andava rispettata la data del 24 «tre mesi dopo».

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quando si raggiunge un accordo per la non presentazione di una denuncia ma una parte la viola

Qualche mese fa ho subito una aggressione da parte di una persona che poi sono diventate 3.. in breve un signore di 50 anni mi ha aggredito in un complesso condominiale io mi sono difeso e ho avuto la meglio sul signore.. che poi è arrivato il figlio e un terzo che in poco tempo mi hanno circondato e preso a calci e pugni…io dopo essermi liberato sono scapatto in un portone del complesso, trovando la salvezza perche i signori hanno preso una sbarra di ferro e gridando ad alta voce di uccidermi (ho 2 testimoni)…io ho chiamato la polizia ma dopo tutto questo sono riuscito a fuggire dal complesso,dopo 2 giorni abbiamo chiarito e verbalmente eravamo rimasti che nessuno faceva querela. per motivi di non metterci in situzioni di tribunale.. ma prima della scadenza dei 3 mesi mi hanno denunciato i signori per aggressione e minaccie..cioè una beffa vera è propia…ho anche 2 testimoni che hanno visto tutta la scena di quando mi hanno braccato con la sbarra di ferro… A cosa andrei incontro?

Avreste dovuto formalizzare almeno per iscritto la rinuncia a presentare denuncia in un apposito accordo transattivo. Adesso per te, che non puoi più presentare denuncia (salvo verificare se il fatto non possa essere ritenuto inquadrabile in un reato perseguibile d’ufficio, nel qual caso rientreresti nei termini) non puoi fare altro che difenderti dalle accuse che ti saranno state mosse.

Al riguardo, ti consiglierei di non sottovalutare la situazione e di incaricare al più presto un legale con il quale, oltre a concordare la strategia difensiva migliore, si potranno acquisire apposite indagini difensive che, per esperienza, in casi come questi possono essere fondamentali per la difesa.