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Denuncia per mancato mantenimento: a cosa serve?

Sono 10 mesi che mio ex marito non versa né alimenti né mantenimento, io non trovo un lavoro mio figlio ha 5 anni e non ho nessuno che mi aiuta, sono piena di debiti per le bollette e per fare la spesa, asilo e spese mediche dice che non vuole pagare perchè lui non ha voglia, ditemi cosa posso fare? Con una denuncia quanto tempo ci vuole per sapere se si risolve qualcosa o no, in 6 mesi ha visto una sola volta nostro figlio posso fare qualcosa?

Se il tuo ex marito non versa il mantenimento perchè «non ne ha voglia», quando ne avrebbe la possibilità dal lato economico, direi che i presupposti per una denuncia potrebbero anche esserci. Tieni presente, però, che con la denuncia alle autorità non metti in moto un meccanismo che ti può consentire di recuperare quello che ti è dovuto in tempi brevi, anche perchè la denuncia, in questo caso in cui è coinvolto un minorenne, una volta presentata non può più essere ritirata (remissione di querela), per cui anche un eventuale effetto «psicologico» su tuo marito purtroppo non è praticabile, nel senso che lui, dopo aver ricevuto la denuncia, rimarrebbe indagato anche se pagasse il mantenimento, per cui molti, in casi come questi, continuano comunque a non pagarlo, anche se ovviamente pagarlo costituirebbe, nel procedimento penale, almeno un’attenuante.

I tempi, inoltre, del procedimento penale sono piuttosto lunghi: procedimenti come questi non è raro che rimangano nel cassetto anche un anno o due prima della fissazione dell’udienza iniziale; per non dire, poi, del tempo necessario affinché giungano a conclusione.

Quindi, l’idea di presentare una denuncia deve essere valutata bene e sotto diversi profili prima di procedere, almeno a mio giudizio.

Nel tuo racconto mancano diversi dettagli fondamentali per dare indicazioni anche solo di massima, ad esempio non è specificato se siete già andati in tribunale per la separazione e se hai già ottenuto un provvedimento del giudice che quantifica il mantenimento dovuto o se invece siete solo separati di fatto. Ti posso lasciare, pertanto, solo qualche indicazione di carattere generale:

  1. se non sei già andata in tribunale, è meglio che tu ci vada prima possibile;
  2. se non hai soldi per pagare un avvocato, puoi chiedere il patrocinio a spese dello Stato;
  3. se hai già un provvedimento del tribunale, meglio della denuncia sarebbe valutare se possibile procedere ad un pignoramento nei confronti del tuo ex marito, ad esempio dello stipendio o del conto in banca, se ce ne sono
  4. per i problemi di bollette, disoccupazione e simili purtroppo la giustizia e gli avvocati non sono, nell’immediato, lo strumento giusto: ti devi rivolgere ai servizi sociali; gli strumenti che può utilizzare un avvocato a tuo favore sono sempre estremamente lenti e non ti consentono di avere riscontri con la velocità che serve per la gestione di una famiglia, vanno praticati comunque ma in un’ottica più a medio/lungo termine.

Il mio consiglio finale è quello di inviare, tramite un avvocato, una diffida al tuo ex marito e poi decidere come proseguire in base all’eventuale risposta che si riceve.

Leggi con attenzione, comunque, la nostra scheda sul recupero crediti.

quando si conclude un contratto per «scherzo» a nome di un’altra persona

Per uno scherzo viene creato un indirizzo di posta elettronica con il nome/cognome di una persona reale (che non è quella che digita materialmente sulla tastiera) e con questo si prova a comprare via web un contratto di abbonamento tv. In tale contratto si inseriscono il nome/cognome/indirizzo della persona reale ma il codice fiscale, la data di nascita, i dati bancari sono di fantasia. Si chiede: è valido questo tipo di contratto? La vera persona scopre l’ autore dello scherzo. Presenta querela per diffamazione. Poi la ritira, avendo stabilito unilateralmente una cifra “x” a rimborso dei danni a suo dire causati (varie telef e sollecito da parte della tv). Oltre che a 1000scuse… A distanza di mesi, all’interruzione delle rate di pagamento di quel debito – ovviamente senza nessuna ricevuta! e neanche testimoni! e il debito era rimborsato in contanti (banconote fotocopiate) e/o con ricariche telefoniche (sempre al bancomat con ricevuta)- e al rifiuto di continuare a pagare, minaccia verbalmente di presentare ai carabinieri Denuncia per Reato di Sostituz di Persona, sostenendo che solo adesso ha scoperto chi si era spacciato per lui nel famigerato contratto tv. Al momento non si hanno notizie se poi la denuncia è stata fatta realmente. Si precisa che io sono la probabile denunciata. Si chiede: come uscire da questa difficile situazione??Cosa fare?? Quali passi si devono intraprendere ?? Quali reati sono in essere?

Bisognerebbe innanzitutto vedere il testo della querela poi ritirata, per «diffamazione» in un fatto come questo non ha senso. Mentre invece se la querela fosse relativa al fatto concreto, la sua remissione potrebbe avere significato.

Per il resto, ti suggerirei di presentare una istanza ex art. 335 cod. proc. pen. per vedere se a tuo carico è pendente un procedimento penale o meno, dopodichè si valuta in base alla situazione, cioè al tipo di reato che ti è stato contestato, al pubblico ministero incaricato e così via. Prima, si possono fare solo congetture ed è inutile. Ovviamente, al momento in cui avevate raggiunto un accordo sarebbe stato meglio fare un atto di transazione per iscritto che, da quanto leggo, mi par di capire non abbiate purtroppo fatto. Questo è uno dei tanti motivi per cui in casi come questo è preferibile farsi seguire da un professionista, cioè da un avvocato.