Categorie
diritto

A che distanza posso costruire da una strada?

devo costruire una casa al confine vi è una strada privata chiusa che serve due proprietari, questa strada è stata ricavata cedendo anche da parte mia una porzione per la quale i proprietari possono accedere il sottoscritto ha una entrata diversa, chiedo a quale distanza da questa strada chiusa di 45 metri di lunghezza io debbo costruire la mia abitazione?

Il caso non è descritto con sufficiente chiarezza, in via generale si possono tuttavia fare le seguenti osservazioni.

Innanzitutto, una strada non è generalmente considerata un’opera rilevante ai fini delle distanze, ma dipende comunque dalle caratteristiche della stessa, ragione per cui bisognerebbe conoscere con precisione lo stato dei luoghi, sia in relazione alla «strada» vera e propria sia in relazione a tutto il contesto circostante.

Questo tipo di valutazioni in diritto, infatti, non possono assolutamente prescindere da una analisi accurata e la più precisa possibile della situazione di fatto, spesso da condurre, oltre che tramite sopralluogo, mediante esame di planimetrie, risultanze ed eventuali relazioni tecniche da parte di un geometra, architetto, ingegnere civile.

La seconda osservazione da fare è che in tema di distanze tra le costruzioni hanno importanza fondamentale, per espressa previsione dello stesso codice civile, le fonti locali, cioè, di solito, i regolamenti comunali, che tuttavia possono essere integrati o comunque «governati» da altre fonti ancora, come quelli provinciali o regionali.

La disciplina posta in materia dal codice civile è di natura residuale, cioè vale solo se non ci sono altri regolamenti locali più dettagliati, che comunque prevalgono. Di solito questi regolamenti esistono, è abbastanza raro oggigiorno trovare situazioni in cui si applica ancora il codice civile, e prevedono distanze molto maggiori di quelle indicate dal codice civile.

Il mio consiglio finale è quello di incaricare sia un tecnico che un legale per approfondire adeguatamente la situazione.

Categorie
diritto

Diritto alla casa: se ci sono dei figli viene meno?

come posso fare appello al mio diritto alla casa al mio comune di residenza se questi mi rispondono che sono i miei figli che mi devono aiutare? N.b. sono un invalida civile al 50 per cento non ho lavoro non ho casa e il comune mi ha dato una residenza fittizia

La descrizione del caso è davvero troppo sintetica per poter dare una risposta utile, ma si può tentare di fare qualche riflessione generale, per quel poco che può valere.

Molti regolamenti comunali in materia assistenziale prevedono la rilevanza della presenza o meno di familiari in grado di prestare assistenza, richiedendo un loro contributo o determinando un posto più basso in graduatoria per l’assegnazione di benefici a quelle persone che appunto avrebbero dei parenti tenuti agli alimenti ai sensi degli artt. 433 e ss. cod. civ..

Questo potrebbe essere il tuo caso, che comunque andrebbe approfondito molto più accuratamente, vedendo cosa prevede il regolamento del tuo comune di residenza e comparandolo con la tua situazione familiare in concreto.

Per fare questa cosa, ti servirebbe un avvocato, che poi potrebbe attivarsi svolgendo attività sia presso il comune sia presso i figli per vedere se si riesce, magari col contributo di tutti, a trovare una soluzione.

come si calcolano le tasse sulle insegne pubblicitarie?

Da un mese ho aperto un’attività commerciale in Benevento e purtroppo i controlli comunali sulla tassazione pubblicitaria (insegne esterne) sono già sopraggiunti in contemporanea alla mia apertura, caso strano; da qui l’anomalia. Constatato che sotto i 5mq complessivi non si paga tale imposta, io ho 6 insegne piccole (non ho potuto metterne una piu grande) la cui sommatoria in mq è di 3,85mq che arrotondata (come per legge) al ½mq successivo mi diventa 4mq; tale conteggio non è avvenuto; mi hanno calcolato 6mq (ogni insegna inferiore a 1mq ha come valore minimo 1mq) per una spesa totale di quasi 500.00, adducendo inoltre che le mie insegne “sono visibili” da una strada importante quindi la tariffazione non viene effettuata in base alla via con cui è accatastato il mio locale, ma in base alla visibilità.

In materia, ogni ente adotta i propri regolamenti. Può darsi che nel regolamento, che dovresti poter reperire sul sito del comune o comunque richiedere presso gli uffici dello stesso, sia previsto appunto che ogni insegna inferiore al metro quadro si computi come avente estensione di 1mq, la disposizione ben potrebbe essere legittima dal momento che in molte circostanze ricorrere a presunzioni è indispensabile quando si deve disciplinare un certo fenomeno. In ogni caso, il termine per impugnare il regolamento sarebbe probabilmente già decorso. Mi lascia invece molto più perplesso il discorso della visibilità delle insegne da una strada diversa da quella su cui si trova il negozio, se accettassimo un criterio di questo genere si aprirebbe facilmente la porta all’arbitrio, per cui sul punto suggerirei di valutare di fare ricorso.