un paziente che sia ricoverato in un struttura sanitaria pubblica e riporti una o più cadute all’interno del nosocomio, in seguito alle quali debba sottoporsi ad intervento di protesi d’anca, ha diritto ad un risarcimento (specie se i paramedici non hanno apposto i necessari presidi protettivi -sponde – al letto dove il malato giaceva) ?. Se poi, non come conseguenza diretta,in mancanza cioè di nesso causale, il paziente muore pochi giorni dopo l’intervento per infarto o arresto cardiocircolatorio, l’eventuale risrcimento aumenta?
Bisognerebbe vedere meglio le circostanze del caso, sotto il profilo, soprattutto, del tipo di patologia per cui il paziente era stato ricoverato e se era tale da richiedere o consigliare in modo particolare una sorveglianza o un presidio atto ad impedire le cadute dal letto.
In un caso che abbiamo seguito come studio, abbiamo conseguito il risarcimento per un paziente che ricoverato per un episodio depressivo si era buttato dalla finestra dell’ospedale. In quel caso, mi sembra che fosse evidente il particolare dovere di sorveglianza o di adozione di precauzioni in capo alla struttura.
Per quanto riguarda il danno da decesso, come farebbe ad essere risarcibile o anche solo ad aumentare la quantificazione di quello eventualmente ancora risarcibile se manca o comunque non è dimostrabile l’esistenza del nesso causale?
Può essere un argomento di convincimento in sede di negoziazione, al massimo.
Il mio consiglio è quello di provvedere ad acquisire, se già non lo avete fatto, una perizia medico legale da un bravo professionista del settore.