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La confessione: per ritrovare la tua debolezza.

Stamattina, insieme ai miei figli, andrò a confessarmi con l’occasione del Natale.

La confessione é un sacramento unico di noi cattolici ma soprattutto, se devo dire tutta la verità, é un momento indispensabile per l’uomo di oggi.

Con questo rito, il guerriero di carta igienica, convinto del mito e della retorica della forza, ma pieno di paure, smarrito e privo di senso che abita in tutti gli uomini che vivono oggi si trova, finalmente, ad un incontro fondamentale: quello con la sua debolezza, scoprendo che la può accettare, che ne può essere perdonato e può persino perdonarsene.

Egli si trova inoltre a tu per tu con un grande tabù di oggi, che é invece un oggetto fondamentale, perché la sua conoscenza, la sua consapevolezza sono in grado di salvare, e cioè con il peccato.

Il peccato versato in confessione non é una sorgente di giudizio, ma l’inizio della guarigione e della ripresa del proprio percorso evolutivo.

Negare i propri peccati, come si riduce per lo più a fare l’uomo di oggi, serve solo a farsene mangiare e corrodere interiormente.

Metterli a fuoco, renderli oggetto di consapevolezza e riflessione, viceversa, serve a renderti più forte.

Vai a confessarti, porta con te i tuoi figli e le persone che ti sono più care.

É gratis!

E buon Natale a tutti.

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