sono separata da 3 anni. Allo scadere dei tre anni mio marito ha chiesto l’annullamento alla Sacra Rota adducendo come motivazione il fatto che ero quella che si imponeva nella coppia e lui subiva. Il matrimonio è durato 8 anni e in questo tempo mi sono dovuta sempre far carico di tutti i problemi perché lui non si interessava mai a nulla. Sono assolutamente certa che lo sta facendo per evitare l’assegno di mantenimento poiché siamo in stato di separazione e non di divorzio. Come posso agire per difendere il mio diritto ad avere un mantenimento? Sono indigente (730 pari a 0) lui mi da 400 euro di mantenimento ma io sono costretta a pagare il mutuo che ho con lui per la casa e ne spendo 480. Possibile che non ci sia nulla da fare?
In effetti, può ben darsi che la richiesta di nullità del matrimonio religioso sia finalizzata a togliere il mantenimento che versa a tuo favore in dipendenza della separazione e che continuerebbe poi a erogare anche in caso di divorzio.
Tieni presente che, dopo la nullità ottenuta dal tribunale ecclesiastico, egli dovrebbe comunque poi fare anche la delibazione in corte d’appello, quindi si tratta di un percorso abbastanza lungo, e comunque non così immediato insomma.
Ad ogni modo, quello che puoi fare per difenderti di fronte a questa strategia è innanzitutto quello di costituirti nel procedimento ecclesiastico, opponendoti alla dichiarazione di nullità del vincolo; da questo punto di vista, bisogna vedere che cosa è stato scritto di preciso nel libello.
La seconda, e probabilmente più importante, cosa che dovresti fare è iniziare subito le pratiche per il divorzio, in modo da arrivare prima con il divorzio civile rispetto alla delibazione in sede di corte d’appello.
A questo riguardo, dovresti puntare ad ottenere almeno una sentenza parziale sul vincolo, in modo da anticipare il più possibile la definizione del procedimento divorzile.
Ti consiglio di incaricare per prima cosa un bravo avvocato per valutare la situazione e partire appena possibile con la pratica di divorzio che, facilmente, a questo punto sarà giudiziale, visto che lo scopo di tuo marito rende improbabile soluzioni consensuali come gli accordi in house. Con più calma, poi, potrai sentire anche un avvocato ecclesiastico.