Il mio bilancio letterario del 2020: «scrivo parole, compilo cartelle…»
Tag: storytelling
/n«Le fiabe sono forse la più alta forma d’arte.» (G. K. Chesterton)
/nBellissimo racconto di Natale del mio maestro Alessandro Forlani
scrivere per tenere compagnia
Scrivere è più un modo di tenere compagnia alla gente che di comunicare, dal momento che ognuno capisce sempre quello che gli pare
«If you want to write a screenplay, sit down with a blank piece of paper and ask yourself, “What is the bad guy’s plan?” That is absolutely step one.»
«If the three-act structure is a magnifying glass, the Nine-Act Structure is a microscope»
Il test delle mogli
Il giorno prima delle nostre nozze, mia moglie mi mandò la sua migliore amica, che io non conoscevo, vestita come un troione d’assalto e con il compito di provarci con me, per vedere cosa avrei fatto e saggiare, così, il possesso da parte mia dei veri valori richiesti nel matrimonio.
Lei subito si relazionò con me con la sua logica fatta di scollature, gonne corte e calze nere e io prestissimo caddi, credendo di sedurla, quando invece ero solo vittima di un gioco ben congegnato, come lo sono sempre quelli escogitati dalle donne.
Quando mia moglie seppe che mi ero, volentieri e senza alcuna esitazione, subito portato a letto la sua migliore amica, ebbe la conferma che ero un vero maiale e, dissipato così ogni dubbio residuo, con piena convinzione acconsentì a procedere allo sposalizio.
Questa è una storia vera, oppure una delle tante storie della mia raccolta «L’odore dell’acqua».
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Un argomento sempre caro
«Si sedettero e lui – curando di restarle sempre vicino, pur senza essere eccessivamente invadente – cominciò a parlarle di un argomento che per una donna è sempre irresistibile: lei stessa.»
Casa charmante
«Un europeo, specialmente un italiano, che si accosta ad una casa in vendita non guarda e non soppesa, tuttavia, nulla di ciò che concerne la materia di quell’immobile – muri, impianti, finestre e così via – ma lo scruta con timidezza e profonda attenzione insieme per giudicare se possibile considerarlo bello, o addirittura affascinante, che è l’unica cosa che interessa davvero ad un potenziale acquirente.
Egli non pensa all’anno di costruzione, alle tubazioni, al pregevole e innovativo impianto di potabilizzazione dell’acqua, ma fantastica su chi fossero, cosa facessero, che vite avessero avuto i precedenti proprietari, senza mai mancare di chiedersi, alla fine, se in quella casa i ridetti precedenti proprietari fossero stati felici, cercando di capire l’unica cosa importante e cioè se, una volta che si sarà eventualmente dato in pasto ad essa, potrà essere felice anche lui.
Questo è quello che le agenzie dovrebbero scrivere negli annunci, se volessero vendere e farlo in fretta: «Charmante. Vendesi affascinante casa stile anni 50 in campagna, in cui una famiglia di quattro persone, padre, madre, due figli, più un cane da slitta bianco e nero occhi azzurri, è stata felice per decenni».
Le persone non cercano mattoni, muri tinteggiati e piastrelle, ma rincorrono un senso e un’esperienza e pensano che, se qualcuno prima di loro è riuscito, in quella determinata casa, a trovarceli, allora sarà possibile anche adesso per loro.»
Un giorno notò che le delusioni di quelli di cui non gliene fregava un cazzo le facevano poco o punto male, così adesso non gliene frega più un cazzo di nessuno
microstorie