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Occlusione tubo di scarico: come agire?

Siamo in campagna, io ed i miei vicini (abitazione unica, divisa in 3 unità) abbiamo un problema con un vicino che sta al di là di un fosso. Quest’ultimo ha costruito un ponticello, sopra questo fosso appunto, per passare dalla nostra strada di accesso alle abitazioni al suo campo coltivato ad alberi di pero e nel costruire il ponticello ha occluso un tubo di scarico dell’acqua che sfogava nel fosso. Questo tubo interrato parte dal nostro casale e trasporta esclusivamente L’acqua piovana raccolta dai tetti del casale. Quindi, l’acqua, non sfogando nel fosso, nei giorni di pioggia intensa straborda sull’asfalto della strada di accesso rendendola pericolosa soprattutto l’inverno a causa di gelate. E’ possibile che questo vicino abbia fatto un abuso edilizio nel tappare questo tubo di scarico dell’acqua e nel costruire il ponticello? Tra l’altro danneggia anche l’asfalto dato che il transito dalla nostra strada al suo campo avviene con un trattore.

Potrebbe sicuramente essere un abuso edilizio, anche se non so darti sicurezza né sulla natura abusiva o meno né, soprattutto, sulla tipologia di abuso, che avrebbe sanzioni e conseguenze diverse; potrebbe trattarsi di un abuso «minore» ad esempio sanzionato solo con una multa o sanzione amministrativa, con il che non avreste risolto niente.

A mio giudizio, il riferimento all’eventuale abuso è poco funzionale in una situazione del genere.

tubazioni

Il metodo classico per trattare casi di questo tipo è naturalmente basato sul previo invio di una diffida in cui si rappresenta la illegittimità della situazione posta in essere e se ne chiede la rimozione.

Se la diffida non dovesse portare ad un riscontro congruo, quindi né rimozione né raggiungimento di un accordo sul punto – qualunque esso sia, questo lo si potrà vedere solo in corso di eventuale negoziazione – il rimedio tipicamente utilizzato per questo genere di cose è il ricorso possessorio, per turbative, anche se io di solito preferisco, come ho spiegato in tanti altri post, fare un generico «ricorso d’urgenza», mettendoci dentro anche altre azioni che potrebbero essere utili nell’ipotesi in questione e cioè, parlando generalmente senza riferimento, ora, al tuo caso, quelle di nunciazione, il 700 e così via, ovviamente tutto gradato tra loro.

Trattandosi di consistenze immobiliari, ti consiglio di non trascurare il problema ma di procedere immediatamente intanto con la diffida.

Se vuoi valutare le condizioni per una diffida presso il nostro studio, puoi consultare questa pagina. Se, in seguito, vorrai avere un preventivo per il ricorso d’urgenza, potrai chiederlo compilando il modulo apposito nel menu principale del blog.

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Tubazione che cagiona infiltrazioni e muffe: che fare?

sono proprietaria di un appartamento facente parte dell’ultimo piano di un condominio nel quale passa all’interno un tubo di scarico acque proveniente dal solarium che provoca danni di umidità e muffa al mio immobile per via della condensa e dell’usura. La costruzione del condominio è dei primi anni 70. Ho chiesto all’amministratore e quindi al condominio di togliere tale tubazione dall’interno del mio appartamento ma l’assemblea ha risposto che è una servitù acquisita nel momento in cui è stato effettuato il rogito e che quindi resta li dove si trova. Cosa posso fare?

Può ben darsi che la servitù di scarico esista per destinazione del buon padre di famiglia sin dal momento in cui sono state create le singole unità immobiliari, ovvero per espressa disposizione contenuta in tutti i rogiti di vendita. L’esistenza della servitù può essere appositamente verificata ma, a naso, direi che non valga la pena spendere tempo ed attenzione su questo tema, dal momento che probabilmente la servitù, per un titolo o per l’altro, tra cui anche un possibilissimo usucapione, esiste.

Sotto un profilo parzialmente diverso, la servitù ovviamente riguarda solo lo scarico ma se, dando luogo a questo scarico, si concretano dei danni per le altre unità immobiliari, la situazione non è certamente legittima.

Infatti, chi è titolare di un diritto di servitù prediale, di qualsiasi tipo, deve esercitarlo senza cagionare danni al fondo servente, che, nel nostro caso, è il tuo appartamento.

Probabilmente peraltro la tua richiesta originaria, quella di rimuovere il tubo, è stata sbagliata strategicamente, perché è ovvio che un’operazione invasiva come quella non può trovare il facile consenso della comunità condominiale. Credo che il tuo obiettivo vada riformulato e corretto nell’adozione di misure e interventi – quali possano essere può dirlo solo un tecnico – atti a fare in modo che, pur continuando lo scarico, non si producano infiltrazioni, umidità e muffe nel tuo appartamento.

Se concordi su questo, che mi sembra l’unico obiettivo realisticamente perseguibile, quello che devi fare è riformulare le tue richieste al condominio, ma non informalmente, a voce, né con una tua lettera, bensì con una formale diffida tramite un bravo avvocato, per vedere se si trova una soluzione condivisa in cui ad esempio per favorire il raggiungimento di un accordo potresti assumerti parte del costo degli interventi necessari.

Qualora non si trovasse una soluzione amichevole in questa prima fase, a mio modo di vedere ti converrebbe depositare un ricorso ex art. 696 bis cod. proc. civ. per CTU preventiva.

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