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Divisione giudiziale: devo accettare beni in natura?

Dopo aver lanciato causa per vendita giudiziale tutto asse ereditario,sono in attesa risultati stime CTU e CTP.

Villa Noemi € 3.000.000,- mia quota 16,6%
Villa Fioravante € 850,000,- mia quota 25%
Immobilare Brina € 300,000,- mia quota 25%
Cascina € 90.000,- mia quota 25%

La proposta di divsione bonaria delle sorelle, da me rifiutata,prevedeva liquidazione mie quote di Villa Noemi(16,6%)tramite assegnazione a me di Immobiliare Brina e Cascina.

Ovviamente ho rigettato la proposta bonaria,che ho ritenuto non omogenea e ho iniziato causa contro le sorelle.Desidero essere liquidata in contanti e non con immobili di scarso valore immobiliare.

Articolo 720 CC,prevede, nel caso di immobili non divisibili,assegnazione ai coeredi che hanno maggioranza,con conguaglio in danaro.Ma le sorelle non hanno fondi per pagare conguaglio.

Sarò costretta ad accettare conguaglio in immobili di scarso valore?

Dovrò accettare assegnazione immobili di scarso valore?

Come procedo?

L’art. 720 del codice civile prevede quanto segue: «Se nell’eredità vi sono immobili non comodamente divisibili, o il cui frazionamento recherebbe pregiudizio alle ragioni della pubblica economia o dell’igiene, e la divisione dell’intera sostanza non può effettuarsi senza il loro frazionamento, essi devono preferibilmente essere compresi per intero, con addebito dell’eccedenza, nella porzione di uno dei coeredi aventi diritto alla quota maggiore, o anche nelle porzioni di più coeredi, se questi ne richiedono congiuntamente l’attribuzione. Se nessuno dei coeredi è a ciò disposto, si fa luogo alla vendita all’incanto.»

Si tratta di una disposizione che attribuisce al giudice un potere discrezionale, evidente nell’uso dell’avverbio «preferibilmente», che non indica certo un obbligo di procedere in tal senso. Può essere importante o significativo al riguardo, vedere cosa opina in materia il CTU incaricato dal giudice.

In ogni caso, la disposizione stessa specifica che è necessario il consenso dei coeredi, per cui, se nessuno di essi chiede l’assegnazione per l’intero di uno o più beni, facendo poi un adeguato conguaglio agli altri, si procede comunque alla vendita con incanto, quindi alla collocazione sul mercato, tramite il procedimento previsto per le aste giudiziarie, dei beni stessi, con successiva divisione del ricavato monetario che, come tale, è sempre agevolmente divisibile.

In ogni caso, si tratta di eventi che potrebbero compromettere il tuo patrimonio, per cui, al di là di tutto, ti consiglio sempre di mantenere un approccio negoziale, cercando di raggiungere un accordo tra di voi.