la multa a microsoft

Tempo fa la Microsoft venne multata per aver inserito e distribuito il browser Internet Explorer all’interno del loro sistema operativo. L’accusa era quella di aprofittare di una posizione di mercato dominante per annullare le opportunità della concorrenza (il browser e i prodotti Web di Netscape, nella fattispecie). Internet Explorer installato come opzione predefinita lo ha fatto diventare lo standard de facto per la navigazione del Web, con una base d’utenza del 95% dei computer con accesso ad Internet. Al di là del fatto che lo strapotere di Internet Explorer è in diminuzione, Microsoft ha pagato la multa. E ha contiuato a distribuire Explorer assieme a Windows, fornendo al più la (ridicola) opzione di <I>rimuoverne le icone dal desktop<I>.
Ora Microsoft è stata multata per aver approfittato della medesima posizione dominante, ma l’applicazione incriminata è il Windows Media Player. Ci chiediamo se dopo aver pagato la multa (497 milioni di Euro, che crediamo corrisponda più o meno alla spesa annua di MS per i francobolli), la compagnia statunitense continuerà anche questa volta a fare i propri comodi. Secondo la direttiva UE, una nuova versione di Windows ma ripulita da Media Player dovrebbe essere rilasciata da Microsoft a 90 giorni dalla sanzione, il che vorrebbe dire approssimativamente entro la fine di Maggio. Un mese extra è stato invece concesso a MS per risolvere la seconda questione spinosa: essa dovrà infatti “mettersi nelle condizioni di fornire ai rivali che lo richiedano, le informazioni più dettagliate su come i propri software “dialogano” con Windows, al fine di consentire ai competitor di realizzare programmi altrettanto capaci di integrarsi nel sistema operativo” (http://punto-informatico.it/p.asp?i=47535).

La decisione della UE è molto discussa, in particolare dal governo statunitense. In particolare, secondo Hewitt Pate, viceprocuratore generale degli Stati Uniti, la sanzione è un errore. “Politiche antitrust efficaci devono evitare di freddare l’innovazione e la competizione anche se rivolte su società dominanti. Un approccio contrario rischia di proteggere i rivali, e non la competizione, in un modo che può danneggiare l’innovazione e i consumatori che ne beneficiano”. Non si tratta dell’unica critica. Pate, infatti, non è il solo a pensarla così: l’articolo di Punto Informatico (http://punto-informatico.it/p.asp?i=47553) illustra come anche una decina di membri della commissione per le relazioni internazionali si siano mostrati seriamente preoccupati della decisione presa dalla UE. La questione è delicata… In realtà, bisogna dire che è stata proprio una azienda statunitense, la Sun Microsystem, a richiedere l’intervento della Commissione europea e a determinare l’apertura dell’indagine cinque anni fa presentando un apposito esposto per abuso di posizione dominante nel mercato dei server. Quindi, anche se la vicenda rischia di poter essere letta superficialmente come una ennesima guerra commerciale Europa – Stati Uniti, in realtà bisogna riconoscere come le motivazioni adottate dalla Commissioni non siano prive di fondamento sia in fatto che in diritto. La violazione contestata a Microsoft è infatti quella prevista dall’art. 86 dello stesso Trattato istitutivo della Comunità Europea, secondo cui “è incompatibile con il mercato comune e vietato, nella misura in cui possa essere pregiudizievole al commercio tra Stati membri, lo sfruttamento abusivo da parte di una o più imprese di una posizione dominante sul mercato comune o su una parte sostanziale di questo.” In tale disposizione, si specifica che l’abuso di posizione dominante può consistere nel “limitare la produzione, gli sbocchi o lo sviluppo tecnico, a danno dei consumatori”; questo è avvenuto nel caso di windows, dove il mancato rilascio delle specifiche tecniche ha reso più difficile a produttori terzi di realizzare applicazioni che si interfacciassero in modo ugualmente efficace con il sistema operativo di Redmond.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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