Ho un attività commerciale con contratto di locazione commerciale per 6 anni, Ú previsto nel contratto che alla scadenza sia cessato senza ulteriore comunicazione e che il proprietario non corrisponderà l’avviamento in caso di non rinnovo. Il contratto Ú scaduto a febbraio 2007, ma a tutt’ora non lo ha ancora rinnovato perchÚ non sa, anche se gliel’ho già chiesto e come sempre le spese di registrazione sono completamente a mio carico, ma io continuo a gestire la mia attività commerciale normalmente come possono dimostrare le utenze e la merce regolarmente consegnatami dai corrieri presso l’attivitÃ. Vorrei un consiglio di come comportarmi con se possibile dei riferimenti legislativi ai quali posso fare riferimento. (Anna, via mail)
I riferimenti normativi sono rappresentati dagli artt. 27 e ss. L. 392/1978. In particolare l’art. 34 si occupa della indennnità per la perdita dell’avviamento ed il successivo art. 35 dei limiti all’operatività.
A mio avviso, se non ricorrono le ipotesi dell’art. 35, la rinuncia preventiva all’indennità è nulla, dal momento che lo si può fare solo in via transattiva dopo che il diritto è sorto (Cass. civ., Sez. III, 22/04/1999, n.3984: In tema di locazione di immobili adibiti ad uso diverso da quello di abitazione, la rinuncia implicita alla indennità di avviamento contenuta in un contratto di transazione non è affetta da nullità ex art. 79 della l. n. 392 del 1978 (per stipulazione di patti contrari alla legge stessa), in quanto tale norma è volta ad evitare la elusione in via preventiva dei diritti del locatario, ma non esclude la possibilità di disporne una volta che i diritti medesimi siano sorti.