scrivo per avere chiarimenti su un incidente stradale, successo nell’ aprile 2006. Io ero trasportata su un’autovettura, la quale veniva urtata da un’altra che non rispettava il segnale di stop. L’impatto è stato inevitabile. Al pronto soccorso mi veniva diagnosticato un colpo di frusta guaribile in 30 giorni. Avendo un dolore lancinante alla spalla destra, il mio medico mi prescriveva un’ecografia alla spalla, i danni erano abbastanza gravi( lacerazione del tendine), venivo mandata a una visita medico legale sia dalla compagnia della controparte che da un medico legale di mia fiducia. I punti di invalidità sono differentissimi: il medico della controparte mi riconosceva 1 punto e mezzo, il mio medico dai 5 ai 6 punti. La compagnia di controparte mi spediva 2300 euro che io trattenevo come acconto. Iniziavo un procedimento da un giudice di pace che mi mandava da un medico legale del tribunale che mi riconosceva 2 punti d’invalidità. La compagnia della controparte mi scrive che non devo pretendere più niente e che anzi se la faccio lunga mi fanno pagare le spese processuali . Io non so come devo comportarmi e chiedo cortesemente quanto mi aspetta, faccio presente di essere una commerciante e di avere perso quasi un mese del mio lavoro. Ringrazio e aspetto sue notizie.(Ivana, via e-mail)
Il caso in esame riguarda i danni riportati da un passeggero nel corso di un incidente stradale. Essendo l’incidente stradale avvenuto nell’aprile del 2006, non è soggetto alla disciplina dell’indennizzo diretto, ma a quella precedentemente in vigore in base alla quale era l’assicurazione di controparte a dover risarcire il danno.
Una premessa è fondamentale: tutte le assicurazioni, quando si deve risarcire un danno, tentano sempre di liquidare la minor cifra possibile.
Nel caso descritto sopra è stato seguito l’iter che normalmente in casi del genere si segue: Ivana è stata sottoposta a visita medico legale sia dal suo medico di fiducia sia dal medico della compagnia di controparte. Una cosa importante quando si affrontano le visite dai medici legali è portare con sé copia di tutta la documentazione medica in proprio possesso, di modo che i medici legali abbiano in mano il maggior numero di informazioni possibili per poter redigere la perizia medic0-legale.
Altra cosa usuale è che ci siano delle differenze tra le valutazioni del proprio medico legale di fiducia e quelle della compagnia di controparte, poichè, come già detto prima, le assicurazioni mirano a liquidare la cifra più bassa possibile. Pertantocome è caspitato ad Ivana è usulae che il medico di fiducia presenti una perizia con un grado di invalidità più alto e il medico di controparte la presenti con una percentuale d’invalidità molto più bassa. Di solito una volta che sono state effettuate le perizie, se una persona è seguita da un legale, sarà lo stesso che prenderà contatto con il liquidatore della compagnia di controparte per trattare il sinistro. Nell’ipotesi in cui i due non riescano a trovare un punto d’incontro, unica soluzione è quella di intentare una causa, cosa che, da quel che Ivana riferisce, la stessa ha fatto.
Nei procedimenti civili di questo tipo il giudice dispone sempre una CTU, cioè nomina un proprio consulente tecnico d’ufficio che, sulla base dei documenti prodotti ed eventualemnte sottoponendo la persona a visita medica, redige la sua perizia medico legale. Ovviamente il giudice valuta il caso sulla base della perizia elaborata dal suo consulente tecnico. Sarà facoltà del legale di Ivana far presente in udienza al giudice eventuali punti che evidenzia la perizia del medico legale di parte e non quella del consulente tecnico.
Inoltre non è compito dell’assicurazione minacciare Ivana nel modo dalla stessa descritto. C’è un processo in corso il quale terminerà con la sentenza del giudice la quale dichiarerà se Ivana non debba più pretendere nient’altro rispetto a quanto le hanno già liquidato oppure no.
Il fatto che Ivana lavora in conto proprio, essendo commerciante, è un’altra componente da tenere presente, nel senso che nell’atto di citazione con cui è stato instaurato il procedimento civile avanti al giudice di pace competente, il legale di Ivana avrà chiesto oppure avrebbe potuto chiedere un risarcimento del danno derivante dalla mancanza di introiti accusata durante i trenta giorni non lavorati a causa dei danni riportati dal sinistro stradale.
Una risposta su “danni derivanti da sinistro stradale”
Salve! io ho avuto un'esperienza simile a quella descritta da voi, ma nel 2002. Volevo sapere a quale ente si fà riferimento per sapere quanti punti di invalidità mi erano stati dati. All'epoca ero minorenne, ora vorrei partecipare a dei concorsi pubblici in cui l'inavlidità può essere inserita. Sapreste dirmi a chi mi devo rivolgere?
Vi ringrazio