Tra gli svariatissimi significati che ha assunto nel corso dei secoli e nel variare dei luoghi la festa del Natale, quello che mi affascina di più devo confessare è quello precristiano del “sole invitto”, che celebra il risollevarsi del sole, l’allungarsi delle giornate dopo la stagione fredda, in sostanza il solstizio d’inverno.
Una festa che segna un po’ un giro di boa sulla nostra esperienza umana sgranata anno per anno, aprendo nuova luce e così anche nuove speranze. Una ricorrenza, poi, spesso vissuta sotto un manto di neve, che sembra quasi la mano di Dio stesa su tutte le preoccupazioni e le ansie dell’uomo, a ricordargli che ogni tanto è importante fermarsi.
Se volete approfondire l’argomento, tanto per non sentirne sempre parlare senza mai sapere di preciso che cos’è, vi invito a consultare la relativa voce della sempre formidabile wikipedia, nonchè naturalmente ad evitare fermamente i tanto stucchevoli e pecorecci quanto immancabili “servizi” dei telegiornali nazionapopolari di “Raiset”.
Intanto, buon Natale, di vero cuore a tutti voi e alle vostre famiglie.