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la partecipazione a it.diritto

Caro avvocato, seguivo sempre i tuoi interventi su it.diritto e gli altri newsgrup giuridici, adesso è un po’ che non vedo più niente non te la sarai mica presa per qualche commento poco gentile, mi dispiacerebbe molto penso che i tuoi fossero tra gli interventi migliori… (Stefano, via mail)

No, in realtà, almeno io personalmente, avevo smesso di intervenire con l’occasione di una assenza per malattia, della persona che aveva il compito di copiare gli interventi e ripubblicarli nel blog. Poi, tornata questa persona dopo un paio di settimane, non ho più avuto occasione di riprendere, ma mi piacerebbe farlo, anche se il tempo è sempre pochissimo.

Ciò anche se, dopo alcuni mesi di esperienza, ho dovuto constatare che questi gruppi non sono, se non in pochi casi, un buono strumento di diffusione della conoscenza giuridica e di interazione tra esperti e meno esperti, come si voleva che fossero un tempo i gruppi di discussione. Avevo già il vago sospetto che questa conclusione mi attendesse al varco, dal momento che oggigiorno lo strumento dei “forum” è in crisi profonda, mentre quello più in auge è quello del blog, cosa che si spiega probabilmente con il fatto che per avere una discussione di qualità, con dei contenuti utili, non è sufficiente uno spazio messo indistintamente a disposizione di tutti, ma occorre anche una persona, o un gruppo di persone, che si incarica non tanto di moderare, quanto di promuovere argomenti, intervenire sensatamente, dare dei contributi apprezzabili e così via, una specie di massa critica che fa il suo lavoro anche al di là dei troll, degli spammers e di quelli che frequentano, ma non leggono, o intervengono sempre e solo per fare battute, cosa assolutamente lecita ma che non serve ai fini di molte discussioni.

Tutto questo manca ancora nei nostri newsgroup, purtroppo, dove intervengono persone che innanzitutto non si premurano nemmeno di declinare le proprie generalità e le proprie qualifiche, cosa importante nelle discussioni giuridiche, perchè se si discute di giochi per il Nintendo DS o di computer, quello che dice l’utente Pacman va bene tanto quanto quello che dice un utente regolarmente identificato, ma quando si parla di cose legali penso che nessuno si farebbe dare un consiglio da Topo Gigio. Può anche essere che il consiglio di Topo Gigio sia buono in sè, ma sarà bene che l’utente che lo deve valutare sia comunque messo in grado di conoscerne la provenienza e di valutarne la fonte, perchè un conto è un parere di altro utente non giurista, un conto è quello di un avvocato giovane, un altro quello di un avvocato esperto, quello di uno studente, un neolaureato e così via.

Un altro grosso problema dei gruppi di discussione giuridici attuali è che, pur avendo tutti la tendenza a fare i moderatori e quindi iniziando bene ma finendo solo col generare confusione, non c’è n’è uno che si prenda la briga di farlo sul serio. Quasi nessuno, poi, si occupa di contenuti, molti intervengono solo per disquisire se è corretto o meno parlare di un certo argomento, richiamano, almeno a mio giudizio, il fenomeno dello spam anche totalmente a sproposito, quando non ne ricorrono minimamente i presupposti, e così purtroppo finisce che molti argomenti seri che vengono proposti in modo anche idoneo per aprire una discussione costruttiva finiscono per arenarsi in discussioni sterili e che non hanno niente a che fare con tema inizialmente indicato. In altri casi, poi, in cui due o più persone magari si mettono a discutere seriamente di un argomento, non è raro che finiscano per passare alla veemenza e poi anche all’insulto reciproco, cosa che non porta da nessuna parte e non è, alla lunga, nemmeno divertente.

 

Quando si ha un problema giuridico, la cosa migliore è ovviamente parlarne con un professionista, trovandone uno che abbia costi ragionevoli e che quindi con una spesa modica sappia inquadrare il problema e suggerire le giuste soluzioni. Un newsgroup, in questo contesto, può servire, quando funziona bene, ad avere qualche spunto di riflessione, qualche idea in più di cui parlare poi con il proprio avvocato, qualche strategia da sviluppare e approfondire e mettere in pratica solo dopo averne verificato bene la convenienza. Con un newsgroup legale non si può trovare una soluzione ai propri problemi, come si può trovare la ricetta di quel che si deve cucinare a pranzo su un forum di cucina. Ci si può informare, a livello assolutamente divulgativo, per avere un’idea del sostrato legislativo e giuridico-concettuale dei propri problemi, ma poi bisogna affrontarli nella realtà concreta di tutti i giorni.

Già in partenza, quindi, un gruppo di discussione giuridico è un qualcosa di potenzialmente piuttosto limitato. Se poi, come nel nostro caso, non funziona nemmeno bene tanto che sono più gli interventi-spazzatura che quelli utili o comunque valutabili allora non so che uso si possa fare oramai di uno strumento del genere, se non per fare delle chiacchiere e delle battute, per lo più. Negli Stati Uniti esiste sia misc.legal che misc.legal.moderated, quindi una buona soluzione, per chi vorrà praticarla, potrebbe essere quella di creare it.diritto.moderato, trovando una persona in gamba in grado di fare il moderatore bene, cosa che a mio giudizio si fa intervenendo di rado e quando ci sono le violazioni più corpose, perchè il rispetto delle regole non deve diventare una ossessione a scapito della libertà di discussione, come troppo spesso è avvenuto, anche agli inizi di internet.

Per il momento, credo che la forma migliore per fare cultura giuridica, nel “piccolo” in cui può farlo un giurista come tanti senza particolari qualificazioni, siano i blog, dove viene posto un argomento, peraltro dagli stessi utenti tramite l’invio di domande, viene data una risposta e tutti possono poi chiedere chiarimenti o commentare, che è poi quello che cerco di fare qui; i blog sono ben setacciati, a differenza degli archivi usenet, anche dai motori di ricerca, prova ne è il fatto che quotidianamente arrivano centinaia di utenti nuovi, con chiavi di ricerca che richiamano i problemi più comuni, quelli dei recuperi crediti, delle separazioni, degli alimenti, dei figli e così via.

Anche se comunque spero di riprendere a intervenire su it.diritto, senza tuttavia seguire più lo sviluppo delle discussioni perchè purtroppo ho visto che in quasi tutti i casi non ne vale la pena, preferisco ricopiare domanda e risposta all’interno di questo blog, per cui chi vorrà continuare la discussione in un ambiente diverso, e a mio giudizio più proficuo e costruttivo (non per quello che posso fare io, ma per quello che potrà essere il contributo qualificato di altri che interverrano correttamente sul tema) potrà farlo con il sistema dei commenti, mentre chi preferirà continuare ad usare il newsgroup sarà naturalmente libero di optare per questa soluzione.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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