l’invio massivo di email per un progetto civico – politico

Insieme a una mia amica stiamo cercando di fare qualcosa per la (tragica) situazione politica, civile e culturale che si Ú venuta a creare in Italia. Abbiamo fondato un gruppo, chiamato xxx, che vorrebbe far sentire la voce di chi abita la Rete e pensa che l’Italia abbia il diritto di essere migliore. Non siamo sostenuti e non sosteniamo nessuno tranne che una visione etica della società e della politica. Non riceviamo soldi nè da mezzi di comunicazione nè da politici. Abbiamo anche aperto un gruppo di discussione su googlegroups. La prima iniziativa che avremmo voluto attuare sarebbe caduta il 2 aprile 2008, giorno in cui ogni partecipante del gruppo nonchè ogni sostenitore esterno avrebbe postato sul proprio blog nonchè *fatto partire dalla propria casella di posta una e-mail indirizzata a partiti, organi di informazione ecc. con contenuto identico* e concordato tra i partecipanti. Ora, giunti quasi alla vigilia di questa data, ci è sorto il grave e serio dubbio di un possibile spamming. In sostanza, abbiamo cominciato a chiederci se potremmo essere passibili di denunce, visto che quel giorno 2000 indirizzi e-mail riceveranno un centinaio e passa di lunghi messaggi con lo stesso contenuto (sebbene da mittenti diversi, tengo a ribadire). Gli indirizzi, specifico, non sono privati, bensì pubblici, facilmente reperibili on-line da chiunque. Quello che vorrei gentilmente chiedere è allora: il nostro dubbio è fondato? Basterebbe inserire una nota anti-spam? (Tipo: “Il vostro indirizzo e-mail non verrà utilizzato per scopi commerciali, promozionali o lesivi della privacy, ma si trova in un semplice elenco di indirizzi reperiti sul sito istituzionale della vostra azienda/società /associazione ecc.”) L’e-mail non ha infatti contenuto commerciale, quindi lo scopo di lucro è escluso, tuttavia qualcuno potrebbe ritenere che ricevere tutte quelle e-mail, senza consenso, tutte uguali, lo stesso giorno, possa causargli un danno (requisito per ricadere nella fattispecie illecita). Potrebbe in sostanza verificarsi da parte del ricevente questo tipo di discorso: io personaggio pubblico metto on-line la mia e-mail per fini relativi alla mia professione, per utilità sociale, diciamo, e utilizzarla con fini diversi, inoltrando in questo modo massiccio la stessa e-mail, è spam? E’ un ragionamento corretto? E, nel caso, cosa si rischierebbe concretamente? (Marcello, via mail)
A mio giudizio non potete, purtroppo, per quanto possa essere lodevole e interessante, fare questa operazione. Il garante della privacy ha chiarito in diverse pronunzie come il fatto che un indirizzo di posta elettronica sia presente sulla rete internet, sia in un newsgroup che all’interno di una pagina web, non significhi assolutamente che il proprietario di tale indirizzo abbia prestato il consenso al suo utilizzo e trattamento in altre banche dati. Questo per rimanere semplicemente all’interno di quanto prevede la legge sul trattamento dei dati personali, per non dire poi delle disposizioni che vietano di inviare posta non sollecitata e cose del genere. Le diciture antispam cui ti riferisci non hanno, ti assicuro, alcun valore giuridico e di fatto solitamente fanno solo irritare ancora di più i destinatari del messaggio.
Per quanto riguarda poi l’utilizzo e lo scopo non commerciale delle spedizioni, anche questo non è rilevante dal momento che per molte persone sono parimenti indesiderabili, e in qualche caso anche maggiormente fastidiosi, i messaggi di propaganda, anche lato senso, politica, come nel vostro caso che, pur non appartenendo ad una organizzazione formalmente costituita in partico politico, avete intenzione di fare attività che, nonostante le sue peculiarità ispirate al civismo e all’emergenza, ha comunque natura politica.
I rischi sono quelli soliti, a livello di sanzioni anche monetarie da parte del garante ma soprattutto di immagine sulla rete internet che è molto sensibile, a volte probabilmente anche troppo, a queste tematiche.
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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

5 risposte su “l’invio massivo di email per un progetto civico – politico”

Buongiorno, volevo chiedere: se devo inviare un email a una persona fisica o a un’azienda per fini non commerciali (per esempio a sfondo sociale, di volontariato o religioso), e recupero queste email da internet (come per esempio dalle Pagine Bianche) oppure anche dalle targhette o insegne esterne alle stesse attività, vado a violare la legge sulla privacy? Posso incorrere in sanzioni? Grazie per la risposta, Mirko.

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