è lecito effettuare riprese audiovisive del Consiglio comunale?

Oggi la Gazzetta di Modena mi ha intervistato sul tema, a seguito del caso verificatosi a Castelvetro, dove un cittadino si era presentato al consiglio comunale munito di videocamera, ma gli era stato impedito di filmare alcunchè, con tanto di sequestro della videocamera da parte del comandante della Polizia Municipale su ordine del Sindaco. Ho fatto il seguente parerino, dal quale risulta che, a mio giudizio, la ripresa audiovisiva delle sedute del Consiglio comunale è legittima, salvo solo i casi in cui si discuta di una persona specifica relativamente alla quale potrebbero esserci aspetti relativi a dati sensibili come quelli sanitari.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha dato un parere, già nel lontano 2001, in materia di riprese audiovisive dei consigli comunali, a favore della loro legittimità.

Secondo il Garante, “è possibile documentare via Internet lo svolgimento delle sedute pubbliche del consiglio comunale, purché i presenti ne siano informati e non vengano diffusi dati sensibili“. Il parere, reso dietro richiesta di un comune italiano, è del 28 maggio 2001 e si può visualizzare, per intero, presso il sito della stessa autorità di garanzia.

Secondo il Garante, le sedute del Consiglio comunale sono pubbliche e, come tali, non può proibirsene le riprese invocando il rispetto della legge in materia di trattamento di dati personali. Fanno eccezione i soli casi in cui oggetto di discussione del consiglio sono dati sensibili, come ad esempio quando si verte relativamente alla concessione di un beneficio o agevolazione ad una certa persona a causa di una sua particolare malattia. Eccetto, quindi, questi casi le riprese sono sempre permesse, salvo solo l’obbligo, per chi intende effettuare le riprese, di previamente informare tutti i partecipanti del consiglio, anche senza particolari formalità.

Nel regolamento comunale del Comune di Castelvetro, quello dedicato al funzionamento del consiglio comunale, non si menziona nemmeno il fenomeno delle riprese audivisive. Se, comunque, queste fossero vietate da atti del Comune, sarebbe da valutarne la legittimità.

Di seguito, per completezza di lettura, l’articolo della Gazzetta di Modena di oggi

MARTEDÌ, 24 NOVEMBRE 2009

Pagina 24 – Provincia

Castelvetro. Il sindaco lo accusa di violazione della privacy

Filma il Consiglio ma il Comune lo denuncia

MARCO PEDERZOLI

CASTELVETRO. Il consiglio comunale finisce prima di cominciare, perché un cittadino entra con la telecamera per filmare i lavori, viene fatto allontanare, denunciato, e allora l’opposizione ritira tutte le proprie interpellanze per protesta. Questo, in sintesi, è quanto accaduto a Castelvetro, nella seduta convocata per rispondere a ben 27 interpellanze di Pdl e Lega Nord. Già alla vigilia del consiglio, la maggioranza aveva rimarcato il proprio disappunto per il consistente numero di interrogazioni presentate dalla minoranza. A sua volta Bruno Rinaldi, l’esponente del Pdl autore delle interrogazioni, aveva ribadito la propria volontà ad andare avanti su questa strada. Ma ecco il consiglio: i lavori stanno per iniziare, quando il castelvetrese Alfonso Zarrella si appresta a filmare il consiglio. Lo stesso Zarrella racconta: «Avevo intenzione di riprendere per conto dell’associazione politica di cui faccio parte, “Castelvetro a 5 stelle”, non legata ad alcun partito». Il sindaco ha invitato più volte Zarrella ad interrompere la registrazione. Al rifiuto di costui, il primo cittadino ha fatto intervenire il comandante dei vigili che ha accompagnato fuori dall’aula Zarrella. Per lui sono scattati il sequestro del dvd contenuto nella telecamera e la denuncia per violazione della legge sulla privacy. Il sindaco Giorgio Montanari non ha dubbi sul comportamento tenuto: «Nel nostro regolamento comunale – ha detto – non c’è possibilità di riprendere per problemi di privacy. Le regole, finché ci sono, vanno rispettate». Dall’altra parte, Rinaldi ha bollato il comportamento dell’amministrazione come «gravissimo».

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

7 risposte su “è lecito effettuare riprese audiovisive del Consiglio comunale?”

nel mio comune: Villa Basilica (LU), sta succedendo la stessa cosa.
Il Sindaco sostiene che non essendoci una regola non si può registrare ma, intanto dai verbali non compaiono le dichiarazioni dei consiglieri e nemmeno le dichiarazioni di voto.
Proprio una bella democrazia partecipata…
complimenti

Riporto anche l'articolo uscito oggi sulla Gazzetta di Modena, con continuazione del "dibattito":

GIOVEDÌ, 26 NOVEMBRE 2009

Pagina 30 – Provincia

Seduta del Consiglio, la giunta pronta a modificare il regolamento

Il sindaco: «Se stasera filmano faccio partire un’altra denuncia»

MARCO PEDERZOLI

CASTELVETRO. Continua a scaldarsi l’atmosfera poltica locale in attesa del Consiglio comunale di stasera alle 20, dove ci saranno importanti novità sul fronte delle riprese audiovisive. Da una parte, infatti, è stata annunciata la presenza di almeno un cittadino che porterà la telecamera in Consiglio, per tentare di riprendere i lavori della seduta. Se ciò accadrà, anche ieri mattina il sindaco Giorgio Montanari ha ribadito la sua posizione, che sarà analoga a quella tenuta al Consiglio comunale di sabato scorso: «Si procederà con l’allontanamento e l’eventuale denuncia di chi tenterà di effettuare riprese non autorizzate, dal momento che il regolamento comunale non prevede attualmente questo tipo di riprese».
Ma non mancheranno altri colpi di scena: il sindaco ha infatti annunciato che proprio nella stessa seduta di stasera, la maggioranza dovrebbe approvare una propria mozione di modifica allo statuto, in cui sostanzialmente si dà il via libera, dalle prossime sedute consigliari, alle riprese audio video. Curiosità nella curiosità, già l’altro ieri Luca Montanari, capogruppo dell’opposizione Pdl Lega, aveva annunciato una mozione simile. Ma il primo cittadino è stato chiaro in merito: «Noi approveremo la nostra».
Ultimo ma non meno importante, il sindaco ha replicato anche al legale Tiziano Solignani, l’esperto di Diritto dell’Informazione che ieri aveva sostenuto la legittimità delle riprese audio video del Consiglio. «In linea generale – ha detto Montanari – e sulla base dei pareri legali a disposizione di questa amministrazione, il trattamento dei dati personali richiede sempre il consenso della persona interessata. Questo consenso non era stato assolutamente richiesto né ai consiglieri né ai cittadini presenti. Quanto al garante, il parere del marzo 2002 evidenzia come le riprese possano sì essere effettuate, ma a patto che i presenti siano stati debitamente informati. Nello stesso parere si evidenzia esplicitamente che tale possibilità deve essere prevista nel regolamento comunale».
Dall’altra parte, pronta la replica al sindaco dell’avvocato Solignani: «Il sindaco ha probabilmente equivocato sul contenuto del parere del Garante, che è lo stesso cui mi sono rifatto ieri. Questo parere è stato infatti espresso nel 2001 e pubblicato in newsletter nel 2002. Il sindaco si è giustificato dicendo che le riprese non sono previste né dallo statuto comunale nè dai regolamenti, e quindi devono ritenersi proibite. In realtà, se una cosa non è prevista da questi atti non è automaticamente vietata. Anzi, tutto ciò che non è vietato deve ritenersi libero». (m.ped.)

Ragiono un po' a braccio, ma su cose che ho studiato.
1. Le sedute delle assemblee elettive sono pubbliche! Al regolamento può spettare la determinazione delle modalità di pubblicità, ma certo non può prevederne l'esclusione se non per motivi particolarmente importanti (es. discussione su questioni politicamente molto "calde" o concernenti persone, in quanto potrebbero portare turbativa nei lavori).

2. Non è il sindaco il "dominus" del consiglio comunale. Quindi se il presidente non ha ritenuto di intervenire… beh, forse qualcosa significherà?

3. Un'assemblea elettiva che non si voglia mostrare ai suoi elettori sicuramente è zoppicante e gli elettori dovrebbero riflettere bene sull'operato degli amministratori che hanno eletto. Mi pare.

4. Ad ogni modo, il Consiglio comunale non gode di alcun "privilegio di sede" (a differenza di Camera e Senato), quindi limitare se non addirittura escludere la ripresa – ovviamente nei limiti della normativa della privacy sul trattamento dei dati in rapporto ai luoghi pubblici – mi sembra un (eccessiva) lesione di diritti individuali.

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