Ad oggi, gli “accessori” sono l’IVA e il CNA (cassa nazionale avvocati).
L’IVA è una imposta, come tutti sanno, cioè soldi che noi professionisti incassiamo ma che dopo dobbiamo versare allo Stato. Il CNA è la cassa previdenziale degli avvocati, l’ente che gestisce la pensione dei legali. Anche questa è una specie di “tassa” che noi avvocati incassiamo e poi dobbiamo versare alla cassa.
E’ per questi motivi che i nostri preventivi indicano il costo separato dagli accessori, perchè il costo è la sola parte che rimane a noi, quella su cui noi basiamo la nostra “politica dei prezzi”, mentre rispetto alle altre voci facciamo solo i cassieri, o portatori d’acqua che dir si voglia, nei confronti di altri enti.
Per calcolare l’ammontare degli accessori a partire da una certa somma, si può utilizzare questo «widget». Inserisci la somma su cui calcolare gli accessori e fai clic su «submit»:
[wolframalphawidget id=”451faa63a8831b2c053ef7af9808a0ad”]
Il contributo CNA o CPA è il 4%, da calcolarsi sulla base imponibile e cioè nel nostro caso sui 100€. L’IVA, invece, per un meccanismo perverso tipico del nostro fisco italiano, ha come base imponibile il costo della prestazione più il 4% CNA. La misura dell’IVA è il 21% di questa base imponibile.
Sommando tutte le voci, ad esempio, 100€ diventano 125,84.
Naturalmente, anche volendo noi avvocati non potremmo non applicare queste voci, che sono obbligatorie per legge. Ci limitiamo ad esprimere sempre il “duplice totale” in tutti i preventivi che facciamo, così l’utente sa esattamente che cosa gli viene a costare la prestazione, specialmente se è un privato che non può “scaricarsi” l’IVA come invece avviene per le aziende.