Il 20/09/12 alle 17.45 sono rimasto coinvolto in un sinistro stradale. Davanti a me c’era una macchina che ha frenato all’improvviso e io per evitare di andargli addosso sono andato nell’altra corsia che era vuota. Appena nell’altra corsia mi sono fermato. Un motociclista è arrivato da davanti a una velocità allucinante che non mi sono neanche accorto e mi ha beccato in pieno frontalmente. Ora capisco che io ero dalla parte sbagliata ma ci sono andato per necessità. I carabinieri hanno praticamente dato tutta la colpa a me, ma c’è da notare che il motociclista andava a velocità insensata su una strada con il limite di 60 km/h; per questo ha sbattuto così forte contro il mio furgone, che era fermo. Se andava secondo il limite poteva fermarsi. La signora della macchina davanti (che aveva frenato all’improvviso) ha dato falsa testimonianza dicendo che io la stavo superando.
Al di là del problema della «falsa testimonianza», che puoi superare solo portando altri elementi di prova tesi a sostenere la tua versione dei fatti, rimane la circostanza per cui, da parte tua, c’è stata la violazione delle regole sulla distanza di sicurezza rispetto al veicolo che ti precedeva, un po’ come avviene nei casi di tamponamento: il conducente che segue un altro veicolo, infatti, deve sempre tenersi ad una distanza tale da potersi arrestare senza urtarlo in caso di bisogno.
Ora, può darsi che in capo al motociclista ci fosse una colpa concorrente per l’eccesso di velocità, ma rimane comunque un concorso anche in capo a te.