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Negoziare: perché mi viene consigliato questo?

Negoziare con la controparte o gli altri soggetti interessati è una alternativa rispetto al coltivare i tuoi diritti in una causa. Significa semplicemente cercare di raggiungere un accordo e, dunque, trovare una soluzione amichevole con la controparte, da consacrare quando possibile in un documento scritto che possa costituire prova, in caso di bisogno, che la questione è stata chiusa.

Se noi, come avvocati, ti consigliamo di negoziare, di usare un approccio di questo tipo, significa che o il tuo diritto o la possibilità di comprovarlo o entrambi non sono così chiari come potrebbe sembrare o perchè è confusa la situazione di fatto, o perché mancano prove (come accade, ad esempio, nei rapporti che si sono svolti per  lo più a «voce») oppure, ancora, perché la legge sul punto non è chiara o, infine, significa che, pur avendo tu ragione e prove a disposizione, il tempo necessario per far valere il tuo diritto in giudizio rischia di danneggiarti notevolmente. Oppure può essere che tu abbia torto, non abbia alcun diritto riconosciuto legalmente, e quindi negoziare, cioè chiedere gentilmente alla tua controparte una concessione sia l’unico sistema per muoverti, come ad esempio quando vuoi uscire da un contratto di cui ti sei pentito ma rispetto al quale non hai nessuna facoltà di recesso.

Con il nostro sistema giudiziario, completamente fallimentare, e con quello legislativo e giurisprudenziale, spesso confuso, comunque, è facile capire che i casi in cui conviene negoziare e trovare un accordo privato, senza interessare i tribunali, sono almeno l’80% di quelli che si presentano nella pratica.

Il problema è trovare un avvocato con buone capacità negoziali da cui farsi seguire e sperare che la propria controparte non si rivolga ad un idiota o un esaltato o uno sbruffone o uno di quei giuristi che vedono tutto bianco o tutto nero, senza cogliere le infinite sfumature dei casi della vita e senza aver capito che «torto» e «ragione», come diceva Kipling, sono solo due impostori. Quindi, se ti consigliamo di negoziare, vuol dire che la tua strategia di base deve essere basata sul dialogo con la controparte. Se e come questo possa essere praticabile, dipende dalla situazione concreta ma molto anche dal legale da cui sceglierai di farti seguire. In alcuni casi, la negoziazione può essere aiutata da ulteriori figure, come nell’ipotesi della mediazione familiare.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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