Chi non ha mai ricevuto una contestazione per un’infrazione al codice della strada?
Diciamocelo francamente: si tratta di una circostanza assai fastidiosa che costringe a fare i conti con la scelta tra il presentare ricorso (ritenendolo fattibile) oppure ingoiare il rospo e pagare per togliersi dall’impiccio.
Come ben sai, potrebbe capitare di ricevere questa contestazione successivamente al momento in cui si è concretizzata la (presunta) infrazione.
Ebbene, questa “asimmetria” di momenti procedurali è sufficiente ad innescare un problema: cioè quello di capire il metodo di calcolo dei novanta giorni a disposizione degli organi accertatori per poter contestare validamente l’accertamento.
In primo luogo dobbiamo domandarci: che cos’è l’accertamento dell’illecito?
Dunque, esso non è altro che la conclusione delle indagini e delle valutazioni che necessariamente la P.A. deve espletare per appurare l’illecito stesso: pertanto non coinciderà mai con il momento in cui acquisisce i primi elementi del fatto che si appresta a contestare o lo percepisce nel suo verificarsi.
La contestazione dell’illecito si riferisce invece al momento in cui essa viene rimessa all’interessato: ora su questo punto diciamo che la contestazione una volta accertata va contestata immediatamente, oppure entro 90 giorni dall’accertamento, che potrebbero diventare 360 se l’interessato si dovesse trovare all’estero.
Viene quindi spontanea l’altra domanda: come si calcola il termine di 90 giorni?
E’ semplice: dal momento in cui l’amministrazione che ha svolto l’accertamento ha consegnato il plico da notificare alla posta oppure all’ufficiale giudiziario.
In definitiva: tante volte la gestione della multa può essere del tutto autonoma e non richiede affatto la collaborazione di un legale… ma quante volte capita che la sanzione sia legata ad eventi particolari come sinistri stradali complessi dove le persone rimangono ferite o la stessa ricostruzione della dinamica dell’accadimento è difficoltosa? Sono casi questi dove certamente l’ausilio di un avvocato potrà dare quegli imput in più per cercare di ridurre al minimo gli effetti pregiudizievoli della spiacevole contestazione.