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Testamento digitale: è ora di affrontare il problema. 

Manoscritti e chiavi di cassette di sicurezza, nell’era digitale coesistono con investimenti gestiti online, blog e rapporti intessuti sui social network.

I diritti successori relativi all’identità digitale sono, attualmente, sorretti da un quadro giuridico di natura transnazionale, incerto e poco chiaro.

Sin dal 2007 i giuristi italiani vagliano l’opportunità di inserire il cosiddetto “patrimonio digitale” nell’asse ereditario del defunto, tuttavia il percorso da intraprendere non è esente da ostacoli.

In primo luogo, risulta problematico l’accertamento sul web della morte dell’internauta; i grandi colossi della Rete gestiscono tale questione facendo sottoscrivere condizioni generali di contratto che prevedono una presunzione di morte digitale (la quale non sempre coincide con il decesso reale della persona).

In secondo luogo, quando un soggetto scarica un brano musicale o un video dal jukebox di Apple, non diviene proprietario del contenuto, ma sfrutta semplicemente una licenza d’uso personale che non può essere ereditata.

Dunque, non esiste la garanzia che i beni digitali del de cuius arrivino ai destinatari dell’eredità.

Ad ogni modo, continuano i lavori verso la definizione di un sistema semplice, sicuro e certo, che consenta agli eredi di avere accesso agli account attivati in vita dal defunto, il tutto per un periodo di tempo limitato, ma sufficiente affinché i dati possano essere consultati, scaricati o cancellati.

La proposta è stata presentata dall’Associazione Italiana giovani notai (Asign) e prevede, inoltre, che i fornitori dei servizi conoscano con un certo tempismo l’avvenuto decesso di un loro iscritto, al fine di limitare la funzionalità dell’account disabilitando così, eventualmente, alcune funzioni.

In quest’ottica, i notai si propongono come soggetti terzi nei confronti sia delle aziende che dei cittadini, con il compito di verificare la legalità della procedura e garantire da un lato la privacy, dall’altro la riduzione delle contestazioni.

Resta comunque un problema aperto su cui c’è molto da lavorare. Tutelatevi, cercando di gestire il passaggio dei vostri asset digitali ai vostri familiari. 

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