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Sic transit gloria immundi.

Per parlare seriamente di matrimonio, figli e divorzio relativamente alla vicenda di Tiziano Ferro occorre avere nel cervello non un solo ingrediente, ma due.

Il primo elemento necessario é la segatura, con cui sostituire i neuroni e tenere al minimo possibile le facoltà cognitive.

Il secondo componente é il conformismo, la chiamata ad una vita da pecora, in cui ci si bea e ci si pasce del pensarla sempre e comunque come gli altri, indipendentemente dal come gli altri volta per volta la pensino.

Non c’è nessun matrimonio, perché le persone dello stesso sesso possono, per legge, solo fare un’unione civile.

Non ci sono figli, perché due uomini, per quanto ci si impegnino magari tutti i giorni, non possono e non potranno mai generare. Né possono, almeno al momento, validamente adottare.

Non c’è, infine, nessun divorzio, cosa che presuppone necessariamente un matrimonio a monte.

La cosa notevole é che, pur in assenza di matrimonio, figli e divorzio, Tiziano e Victor sono riusciti a combinare gli stessi macelli per cui di solito sono richiesti questi tre elementi.

Questo dimostra, ancora una volta, la superiorità delle coppie arcobaleno rispetto alla famiglia tradizionale, che ormai spero proprio nessuno vorrà mettere più in dubbio.

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Di Tiziano Solignani

L'uomo che sussurrava ai cavilli... Cassazionista, iscritto all'ordine di Modena dal 1997. Mediatore familiare. Counselor. Autore, tra l'altro, di «Guida alla separazione e al divorzio», «Come dirsi addio», «9 storie mai raccontate», «Io non avrò mai paura di te». Se volete migliorare le vostre vite, seguitelo su facebook, twitter e nei suoi gruppi. Se volete acquistare un'ora (o più) della sua attenzione sui vostri problemi, potete farlo da qui.

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