sono titolare di uno studio che si occupa di consulenze, visure, accertamenti e certificazioni.
Sono stato incaricato da un avvocato, che è anche amministratore di condomini, di eseguire la trascrizione di un pignoramento e successivamente di reperire la documentazione ex art.567 cpc, per il recupero di un credito relativo ad condomino moroso.
Al termine della mia prestazione l’avvocato mi ha detto di intestare la fattura al condominio.
Sono trascorsi già oltre due anni e, nonostante i vari solleciti, il condominio non ha ancora saldato la mia fattura.
Siccome dubito che provvederà al pagamento di quanto mi spetta, volevo sapere come poter soddisfare il mio credito ed in particolare se è possibile rivalermi direttamente nei confronti del legale quale soggetto che mi ha richiesto la prestazione.
La cosa andrebbe approfondita maggiormente.
Intanto, può anche darsi che questo «avvocato» sia l’amministratore stesso del condominio, molti avvocati infatti lavorano come amministratori condominiali.
Se questa fosse l’ipotesi, l’avvocato avrebbe agito come rappresentante del condominio e non sarebbe tenuto anche in proprio.
Se, invece, fosse ad esempio un consulente esterno del condominio e del suo amministratore, potrebbe essere chiamato a rispondere del debito insieme al condominio dal momento che è stato lui stesso a dare l’incarico.
Al momento, la mossa strategica da fare è quella di inviare una diffida ad entrambi, cioè sia all’avvocato che ha conferito l’incarico, sia al condominio, in persona del suo amministratore, richiedendo il pagamento ad entrambi.
Dopodiché si valuta, anche in base alle risposte pervenute.
Qualora il professionista che ha conferito materialmente l’incarico non fosse comunque coinvolgibile nell’azione di recupero, resterebbe ad ogni modo la responsabilità del condominio che, solitamente, nonostante le lentezze e le difficoltà a prendere decisioni, è un soggetto solvibile.
Consiglio per il resto di leggere la scheda sul recupero crediti.