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12 cose sul fascismo.

1) Il fascismo è stato una dittatura di massa, non un fenomeno di espressione elitaria come le tirannidi del passato, sostenuto da un vasto consenso popolare e delle altre classi sociali italiane.

2) Il fascismo è caduto solo perché l’Italia ha perso la guerra, altrimenti avrebbe avuto corso almeno sino alla morte del suo fondatore, Mussolini, esattamente come il franchismo in Spagna.

3) La morte del fascismo è stata determinata non dalla resistenza ma dagli stessi fascisti che nella seduta del 24/25 luglio 1943 del grande consiglio del fascismo deliberarono la deposizione di Mussolini.

4) Non é stata dunque una rivolta di popolo, che in Italia non c’è mai stata se non a cose già fatte, a determinare la caduta del fascismo, ma una manovra dello stesso fascismo e della monarchia.

5) La Repubblica instaurata dopo il fascismo e il referendum istituzionale ha conservato TUTTE le leggi del fascismo: non c’è stata alcuna interruzione di continuità nell’ordinamento.

6) Ancora oggi i principali codici italiani, quello civile, quello penale e quello di procedura civile, sono quelli scritti dai fascisti e portano la firma di Mussolini e del re.

7) L’unico dei quattro grandi codici ad essere stato riscritto dai giuristi della Repubblica é il codice di procedura penale.

8) Il codice di procedura penale scritto dalla Repubblica é quello che è stato colpito il maggior numero di volte da sentenze di
incostituzionalità da parte della Corte costituzionale, rivelando come i codici scritti dai fascisti siano in realtà maggiormente in sintonia con la costituzione repubblicana.

9) Secondo Ennio Flaiano, in Italia «i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti».

10) La disposizione costituzionale che vieta la ricostituzione del partito fascista ha poco senso e costrutto, se si considera che in Italia non esiste alcun altro limite ideologico per la fondazione di un partito, tanto che potrebbero essere legittimamente fondati partiti per la infibulazione di massa, per la restaurazione dello stato feudale, per la trasformazione dell’Italia in uno stato islamico e per qualsiasi altra cosa che oggi per lo più si considera negativamente.

11) Le delibere delle amministrazioni locali con cui viene oggi revocata la cittadinanza onoraria a Mussolini sono demenziali ed espressione del medesimo grasso conformismo con cui a suo tempo era stata concessa: é evidente che una persona deceduta non è titolare più di alcuna cittadinanza.

12) Forse é ora che l’Italia faccia la pace col suo passato, che nemmeno gli dei possono cambiare, e soprattutto col cervello.

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Fascismo autobiografia della nazione ancor oggi?

Mai come in questi giorni, in cui tanta gente, tra cui anche diversi intellettuali, si spertica a sostenere la bontà delle inammissibili, liberticide, ipocrite e disgustose censure di facebook e twitter, torna in mente la considerazione di un celebre antifascista, uno vero, non di allevamento come quelli di oggi, secondo cui il fascismo è «l’autobiografia di una nazione».

libertàSi tratta di Piero Gobetti, morto in esilio a Parigi dove aveva trovato rifugio dalle persecuzioni del regime.

Questo è tanto vero che gli antifascisti a costo zero di oggi con le bandierine arcobaleno, quelli che odiano l’odio, ma solo quando rivolto verso di loro, lo testimoniano in modo estremamente chiaro ed esplicito quando sostengono le censure di cui sopra, ricordando un’altra nota osservazione, estremamente vera e fondata, per cui «in Italia i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti» (Ennio Flaiano).

«Che ho a che fare io con gli schiavi?»

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Ma solo dopo che avevano dichiarato di essere …

Ma solo dopo che avevano dichiarato di essere antifascisti ?!