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Mail di Big Sur e pec di Aruba: la cartella archivio.

Per non so quale strana ragione, dopo l’aggiornamento a macOS Big Sur, che personalmente proporrei di ridenominare Bug Sur, la cartella archivio del mio account di posta elettronica certificata non funzionava più bene.

Nel senso che non era più possibile archiviare messaggi dalla inbox. Provando a farlo, si alzava questo errore:

mailbox inesistente

Sospettando un problema di «assegnazione» della cartella, sono andato a curiosare nelle impostazioni.

Nelle precedenti versioni di Apple Mail, l’assegnazione di una singola cartella avveniva selezionando la cartella stessa, facendo clic destro e poi selezionando ulteriormente «Usa come…» – lo ricordo ancora a memoria avendolo fatto tante volte. 

In Big Sur questo parametro è stato impostato nelle Preferenze di Apple Mail.

Se anche tu hai questo problema, dunque, devi andare in Mail (meno in alto a sinistra), Preferenze e poi selezionare la scheda (seconda da sinistra) Accounts.

Ecco come si presentava la mia scheda prima del mio intervento.

Scheda Accounts

Mentre le cartelle da usare per le bozze, la posta inviata, lo spam e il cestino sono definite correttamente e assegnate ad una cartella realmente esistente nell’account, l’assegnazione per la cartella archivio è vuota, c’è solo un simbolo.

Probabilmente, Apple Mail in Big Sur non riesce ad associare automaticamente la funzionalità di archivio ad una cartella con il nome in italiano – deduco ciò dal fatto che per gli altri miei account di gmail, fastmail e così via l’assegnazione è avvenuta correttamente.

Il problema si può ovviamente risolvere effettuando l’assegnazione manualmente.

Selezione cartella archivio

Basta cliccare sulla tendina.

Appariranno alcune cartelle dell’account non ancora destinate ad altre funzioni (bozze, inviata, spam, ecc.) tra cui selezionare la cartella, nel mio caso, e anche nel tuo se utilizzo Aruba, la cartella è Archive.

Fatto questo, si può ricominciare ad archiviare direttamente dalla inbox, usando l’apposito pulsante della barra degli strumenti.

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tecnologia

Spam: come gestirlo in modo professionale.

messaggi di posta

Note dell’episodio.

In questo episodio di radio solignani podcast, come gestire bene la realtà dello spam o posta indesiderata: due trucchetti di base per ridurre al minimo i falsi positivi, insegnando al tuo sistema di posta a distinguere la posta buona da quella cattiva, e come occuparsi dei pochi falsi positivi che dovessero essere rilevati.

Riferimenti.

Conclusioni

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counseling

Ridenomina automaticamente tutte le mail sul desktop.

Ti interessa un sistema per ridenominare automaticamente le mail che trascini sul desktop?

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Ne ho realizzato uno, funziona solo se hai mac – se usi ancora un pc, il mio consiglio, come noto, è quello di smettere di lavorare e fare domanda di reddito di cittadinanza – e se installi un’utility che si chiama Hazel, che personalmente adoro e uso anche per molte altre applicazioni di automazione – probabilmente te ne parlerò ancora in altri post.

Le mail devono essere in formato nativo EML. Personalmente utilizzo Apple mail, ma credo che questa automazione funzioni anche con altri client di posta, considerato che il formato mail dovrebbe seguire degli standard, ovviamente a condizione che consentano di esportare in formato nativo – Thunderbird ad esempio lo fa, tant’è vero che lo uso quando devo fare una esportazione di «massa» per scopi di archiviazione della pec, come spiego meglio in questo post, anche se con un plugin apposito.

Hazel funziona con questa logica: tu definisci delle regole da applicare a cartelle di files quando avviene un certo evento. Ad esempio, puoi stabilire una regola per cui ogni volta che un file viene ad esistere dentro ad una cartella, su quel file vengono eseguite delle operazioni.

La regola che ho fatto io funziona esattamente in questo modo: ogni volta che un file con estensione .eml viene a trovarsi sulla scrivania, tipicamente a seguito di trascinamento (drag and drop), Hazel lo prende, va a recuperare, nel corpo del messaggio, la data dello stesso e la mail del mittente, poi usa quei dati per ridenominare il file della mail, che, a questo punto, può essere spostato nella pratica relativa già denominato secondo le mie convenzioni, che mi consentono di tenere tutto in ordine.

Se hai mac, e sei disposto a procurarti una copia di Hazel, puoi usare, ed eventualmente modificare, questa regola scaricandola da qui.

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tecnologia tutorial

Gestione posta elettronica: MailSuite di SmallCubed.

Oggi ti voglio parlare di un plugin di Apple Mail che è, a mio giudizio, molto utile per una ordinata gestione del lavoro sulla posta elettronica.

Ti ho già parlato, in un altro post, dell’importanza di poter ritardare sia la posta in uscita che quella in entrata, adattando il flusso del messaggio alla possibilità di lavorazione che abbiamo – in relazione ad un’estensione per gmail, boomerang.

Questo plugin consente di effettuare il delaying, cioè ritardare la posta in uscita, con qualsiasi account di posta elettronica, a condizione che si utilizzi Apple Mail e cioè il client di default di macOs.

Si tratta di MailSuite di Smallcubed.

In realtà, MailSuite è un gruppo di plugin, ognuno con funzionalità diverse, come si vede dall’immagine sopra riportata, quello che utilizzo io è Mail-ActOn che consente di effettuare quello che a me più interessa e cioè la spedizione ritardata delle mail. Anche MailTags, tuttavia, è molto interessante e magari ci torneremo sopra con un post apposito.

MailSuite, comunque, funziona anche con mojave, l’ultima versione, ad oggi, di macOs e questa è la cosa importante. Dopo l’installazione, occorre intervenire sulle Preferenze di Apple Mail per abilitare il plugin. In effetti, l’installazione altro non fa che copiare il file del plugin dentro alla cartella di Apple Mail. Bisogna aprire le preferenze, nella prima scheda in basso selezionare «Gestisci plugin», cliccare sul plugin installato e poi riavviare Apple Mail.

Comunque, è il processo stesso di installazione che ci ricorda di fare ciò.

Quelli di Smallcubed peraltro hanno un supporto molto efficiente. Ogni volta che ho mandato una richiesta ho ricevuto una risposta abbastanza completa in tempi molto rapidi. Le richieste di supporto vanno mandate da questa pagina.

Dopo l’installazione, nella finestra di creazione di un nuovo messaggio si avrà una nuova riga in cui impostare, se lo si desidera, il tempo e il giorno di consegna. Si potrà anche definire una «regola» in base alla quale, ad esempio, tutti i messaggi mail, di default, saranno consegnati dopo tot ore. Questo plugin, infatti, crea una nuova sezione nelle regole di Apple Mail, chiamata regole Act-On, in cui è possibile definire appunto regole anche di consegna per i messaggi in uscita. Ad esempio, si può impostare una regola di default per mandare tutti i messaggi in uscita alle ore 23 di ogni giorno. Poi quando si scrive un messaggio si può optare di uscire dal default e mandarla subito, se urgente, oppure ancora più tardi se la si vuole inviare dopo ancora.

Le mail in attesa di essere «liberate» da MailSuite si trovano nella cartella «Uscita» di Apple Mail. Da qui si possono riaprire, se ad esempio si vuole cambiarne la programmazione di uscita, compreso il caso in cui si vogliono «mollare» subito perché ad esempio le esigenze sono cambiate.

Una cosa molto importante da dire è che MailSuite, a riguardo, opera a livello locale, senza sincronizzazione, a livello IMAP, con altri mac con installato Apple Mail e configurati gli stessi account. Questo comporta diverse conseguente tra cui segnatamente:

  1. se Apple Mail è chiuso o il mac, ad esempio, è spento, all’ora programmata originariamente per l’invio, la mail non viene spedita: in questi casi, ho notato che la mail viene inviata poi al momento in cui si accende il mac e si riapre Apple Mail;
  2. se il mac va in crash, perché ad esempio si rompe il disco fisso, o sempre ad esempio viene rubato, le mail messe in coda di uscita verranno perse e non verranno mai più inviate – questo è un altro motivo per cui conviene sempre un backup di tipo clone con utility tipo carbon copy cloner o superduper.

Questa è una importante differenza con boomerang, che sembra operare a livello di server e che pare evitare problemi del genere alla radice.

MailSuite è un plugin a pagamento. Per il costo, consiglio di andare a vedere direttamente il sito di Smalcubed, inutile che lo riporti qui col rischio che poi possa cambiare in più o in meno. Personalmente, l’ho acquistato e li trovo soldi ben spesi considerato che mi agevola notevolmente il lavoro. Non ho link di affiliazione con Smallcubed, quindi se lo acquisterai non ci guadagnerò niente, sarà solo per la tua utilità.

Ti raccomando, con l’occasione, di iscriverti alla newsletter del blog, o, se non ti piace la mail, al gruppo Telegram, in modo da non perderti importanti e utili aggiornamenti quotidiani.

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informatica tecnologia tutorial

Apple Mail e problemi con Mojave: come risolvere.

Molti utenti, me compreso, hanno avuto problemi con Apple Mail dopo aver effettuato l’aggiornamento di macOs a Mojave: forti rallentamenti, crash, blocchi frequenti, insomma impossibilità di usarlo decentemente come avveniva prima dell’upgrade.

Oggi voglio spiegarti come fare per risolvere il problema.

Naturalmente, come avviene nel 90% dei casi nel mondo dell’informatica, non c’è la possibilità di individuare un problema preciso, ma si fanno operazioni di «reset» della situazione che causa le difficoltà, intervenendo in modo rozzo ma spesso efficace, anche se come sempre c’è un prezzo da pagare che è appunto la riconfigurazione dei vari parametri.

Ovviamente, esegui la procedura a tuo rischio e pericolo. Tieni magari un backup di tipo «clone» con utility quali carbon copy cloner o superduper.

Se anche tu hai Apple Mail che fa le bizze, puoi provare a ripulirlo eseguendo le seguenti operazioni:

  1. Ovviamente, chiudi Apple Mail. Se non si chiude spontaneamente, premi ALT+ CMD + ESC e, dopo aver selezionato Apple Mail, fai clic su «uscita forzata». Un altro modo per chiudere forzatamente un’applicazione che non risponde in macOS è usare l’utility «monitoraggio attività».
  2. Lancia il Finder. Vai – scusa il gioco di parole… – nel menu «Vai», premi il tasto ALT e seleziona «Libreria». Senza premere il tasto ALT, la voce Libreria per motivi di sicurezza non compare, quindi appena lo premi la vedi comparire e la puoi selezionare facilmente.
  3. Dalla Libreria, poi devi andare in «Containers > com.apple.mail > Data > Library > Saved Application State» e mettere nel cestino la cartella «Saved Application State»
  4. Poi torni su, dentro a «Containers» e cerchi queste due cartelle; quando le hai trovate le sposti sul desktop (così poi in caso di bisogno le puoi ripristinare)
    1. com.apple.mail
    2. com.apple.MailServiceAgent
  5. Ora torni su alla Libreria e vai nel percorso «/Mail/V6/MailData». Qui devi trovare a cancellare i seguenti tre files:
    1. Envelope Index
    2. Envelope Index-shm
    3. Envelope Index-wal
  6. Svuota il cestino e riavvia il Mac.

Al riavvio, tutte le impostazioni precedentemente configurate saranno perse e dovranno essere configurate di nuovo. Mail si comporterà come se fosse stato avviato per la prima volta, chiedendo anche l’autorizzazione alla conversione delle mail precedenti, mostrando l’immagine riportata di seguito.

Conversione dei messaggi dal vecchio formato

Nota bene: dopo aver fatto questa operazione, il mio Mail è restato inutilizzabile per tutta la giornata, essendosi messo a riconvertire il formato di tutti i messaggi e avendo io molta posta in archivio. Può darsi che nel tuo caso occorra meno tempo, tieni comunque in considerazione questa ipotesi, specialmente nel caso in cui ti serva l’accesso (anche se in molti casi si può intanto usare l’interfaccia web della posta o un altro computer).