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Strada vicinale ad uso pubblico e mezzi pesanti: si possono vietare?

DOMANDA – abito in una strada vicinale ad uso pubblico facente parte del Consorzio Strade Vicinali del Comune di Pianoro. Il tratto terminale della strada, che conduce a 9 proprietà tra le quali la mia, ha una discreta pendenza ed è soggetto a cedimenti a valle, per una lunghezza di circa 50/70 metri, da sempre tanto che ogni due/tre anni viene riasfaltato. Alcuni frontisti vorrebbero limitare la portata dei veicoli a 3,5 tonnellate, nel tratto in questione, sostenendo che il regolamento consorziale lo ammette. La strada è l’unico accesso alle proprietà sopracitate; la mia domanda è: potrebbe essere posto tale limite in considerazione delle necessità dei residenti (fornitura gpl, legna/pellet, pulizia fognature, mezzi di soccorso, di protezione civile, antincendio ecc?)

— RISPOSTA – Il limite potrebbe forse essere posto in ambito privatistico, ma non varrebbe comunque per le forniture di servizi essenziali o pubblici, come quelli dei vigili del fuoco, le ambulanza, ma anche, più banalmente, quelli di servizio di operatori di servizi considerati di pubblica utilità.

Se, inoltre, sulla strada grava una servitù di uso pubblico, la questione diventa una questione relativa al contenuto della servitù, che, in mancanza di indicazioni provenienti dal titolo costitutivo della stessa, che nel caso delle strade vicinali manca quasi sempre, deve essere desunto dal modo in cui il titolo è stato sempre posseduto, cosa che a mio modo di vedere probabilmente depone a favore di un contenuto più largo, non essendosi mai vietata prima la percorrenza a mezzi superiori ad un certo tonnellaggio…

Insomma, la risposta sembra essere più negativa che positiva e l’utilità di fare una mossa del genere sembra dubbia, considerato che, in ogni caso, e qualunque inquadramento della situazione si giungesse ad adottare, ci sarebbero comunque le eccezioni dei servizi pubblici.

Probabilmente è più consigliabile cercare di intervenire a livello strutturale.

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Naturalmente, se vivi e lavori lontano dalla sede dello studio – che è qui, a Vignola, provincia di Modena, in Emilia – questo primo appuntamento potrà tranquillamente avvenire tramite uno dei sistemi di videoconferenza disponibili, o persino tramite telefono, se lo preferisci; ormai più della metà dei miei appuntamenti quotidiani sono videocall.

Guarda questo video per sapere meglio come funzionerebbe il lavoro con me.

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diritto

Lavori che sporcano: posso ridurre il canone?

Dopo 9 anni di promesse, finalmente il proprietario provvede alla sistemazione del tetto.
All’inizio dei lavori, il soffitto cede in alcuni punti rovinando a terra e spargendo calcinacci dappertutto. Abbiamo fatto le foto e chiamato il proprietario, il quale non ha dato importanza alcuna.
Si è reso necessario provvedere alla rimozione e pulizia del tutto, il cui grosso fenomeno è stato portato via dagli stessi muratori.
Avevamo appena fatto ripulire l’appartamento dopo un intero mese di assenza e trovarsi ora tutto questo polveraio ci costringerà a far effettuare una nuova pulizia; perché noi abbiamo raccattato ciò che era per terra ma la sbrecciatura è caduta anche su mobili e suppellettili…
Potrò richiedere danni pari almeno ad una mensilità di affitto? E’ sufficiente una mail, magari pec, allegando naturalmente alcune delle foto? Va da sé che all’importo dell’affitto, vengono aggiunti mensilmente € 10 per assicurazione che il proprietario ha acceso sull’intero stabile. Grazie

Innanzitutto, bisognerebbe quantificare i danni che avete effettivamente subito. Il mondo del diritto non è fatto di ipotesi, ma di fatti concreti.

Peraltro, nel vostro caso quantificare questi danni sarebbe molto semplice: sarebbe sufficiente acquisire il preventivo da parte di una impresa di pulizie, dal momento che, come emerge dalla tua descrizione dei fatti, non si è verificata la rottura o danneggiamento di alcun bene di vostra proprietà, ma si tratta semplicemente di imbrattamento dovuto a lavori eseguiti sull’immobile.

Quindi la domanda se si può chiedere una mensilità o due o quelle che ti pare di canone non ha purtroppo senso: puoi chiedere un risarcimento pari al danno effettivamente subito, che può essere quantificato solo nei modi previsti dal nostro sistema giuridico.

Dal tuo racconto, peraltro, emerge un danno che, se da vivere può essere abbastanza fastidioso, quando si va a quantificarlo probabilmente, considerando che le pulizie oggigiorno vengono svolte ad una tariffa di 7/8€ a persona all’ora, non supera i 100/200€.

Questa è una soglia molto bassa intorno alla quale non conviene, a meno che non si disponga di una polizza di tutela legale, attivare vertenze legali tramite un avvocato. Per spiegarti più concretamente, il primo (e solo il primo) passo per coltivare una questione di tal genere, sarebbe l’invio di una diffida, che da noi, ad oggi, costa 100€, più accessori di legge.

Tutto sommato ti conviene pulire e non coltivare la questione a mio giudizio. Forse puoi provare a negoziare un po’ sul punto con il proprietario, ma ogni negoziazione credo debba sempre partire da basi realistiche, che credo siano quelle che ti ho brevemente accennato sopra.

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diritto

Fogna che si rompe e fa danni: chi paga?

Il giorno 23 giu 2017, alle ore 17:52, Romagnuolo Gianluca <gianlucaromagnuolo> ha scritto:

nella mia proprietà ho un corsetto fognario nella quale scaricano anche le acque pluviali di terrazzi contigui. Tale corsetto si è rotto ed ha causato danni al box adiacente di proprietà aliena. Un giudice mi ha condannato a pagare i danni. Dall’atto di compravendita però non si evince da nessuna parte che io sono proprietario esclusivo, e poiché in questo corsetto scaricano anche altre proprietà, mi sa dire se posso far pagare le spese anche a questi? se si in che misura?

Se c’è una sentenza o un provvedimento della magistratura, è da quello che si deve partire per fare qualsiasi valutazione che abbia un senso, anche perché comunque, giusto o sbagliato, se non fai appello o presenti impugnazione quel provvedimento diventa definitivo.

In questo modo, possiamo solo fare alcune considerazioni generali, se non addirittura un po’ «campate per aria».

Immagino che il giudice possa aver ritenuto tale scarico di tua proprietà, probabilmente per il fatto che insiste sulla tua proprietà, e da tale constatazione possa aver fatto derivare la responsabilità per i danni generati da questo bene, appunto, riconducibile in primis al tuo dominio.

Il codice civile prevede dei criteri per la ripartizione delle spese di manutenzione sulle opere che servono per l’esercizio di servitù, tra il proprietario del fondo dominante e delle opere stesse, che saresti tu, e i titolari del diritto, che sarebbero nel tuo caso coloro che scaricano.

Ma questa è una cosa «a monte», avresti dovuto attivarti a suo tempo per evitare e prevenire le rotture coinvolgendo nella manutenzione, se non addirittura nel rifacimento, i titolari del diritto di scaricare.

Inoltre temo che tu non abbia chiamato in causa i titolari della servitù nel momento in cui sei stato convenuto per il risarcimento del danno al box, una cosa che ovviamente avrebbe dovuto essere valutata attentamente, ma la cui omissione rende ora più difficile avanzare pretese nei confronti degli altri interessati.

L’unica possibilità di azione, comunque, a questo punto è quella di valutare una eventuale impugnazione: per vedere il prodotto del nostro store legale dedicato a questo tipo di lavoro, puoi fare clic qui. Naturalmente, devi considerare anche i costi dell’intera vicenda, se si tratta di qualche migliaio di euro difficilmente può valerne la pena.

È anche consigliabile, per il futuro, una adeguata copertura assicurativa.

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Uno mi ha urtato contromano e mi danno la colpa!

Domenica 22 Novembre 2009 uscendo da proprietà privata e immettendomi in carreggiata (destra quindi senza invadere altre corsie) ho trovato scontro con un’auto, proveniente dalla corsia opposta, contromano, il tutto documentato da foto consegnate all’assicurazione al momento dell’apertura della pratica. All’attuale mi contatta la Mia assicurazione dicendo che il Sinistro verrà chiuso con un Torto totale da parte mia in quanto, quella stessa sera, nella compilazione della Constatazione Amichevole, non ho scritto, tra le mie annotazioni, della provenienza contromano del veicolo che ha investito la mia vettura. Io ora mi chiedo: quella sera ho chiamato Vigili Urbani, Polizia e Carabinieri e NESSUNO si è mosso parlando di tempi di attesa di almeno 4/5 ore nonostante l’insistenza delle mie richieste, alla fine su consiglio telefonico di una Poliziotto “compilate la constatazione amichevole, la firmate e ve la scambiate così evitate aggiunte da parte altrui o che qualcuno scompaia e poi le assicurazioni con perizie e tutto il necessario sistemano la controversia”, così è stato fatto ma adesso non posso aver torto soprattutto se le foto parlano chiaro!! Come dovrei muovermi ora? Rischio di dovermi accollare 5000 euro di riparazione del MIO mezzo e una declassazione della RCA solo perchè qualcuno non è uscito su chiamata o per incompetenza ha dato consigli direttive errate? Va detto che a 26 anni questo è il primo incidente e mi sono trovato molto impreparato soprattutto nella compilazione ma ho consegnato documenti, foto, numeri di testimoni a mio parere sufficenti a dimostrare posizione di veicoli e elevata velocità del veicolo che mi ha investito, soprattutto perchè in arrivo da una curva, per lui, cieca di 90° verso sinistra. 

Purtroppo se nella constatazione amichevole mancano dati importanti per ricostruire la dinamica dell’incidente l’assicurazione (figuriamoci!) coglie la palla al balzo (la Sua) per ottenere un premio più alto o (quella di controparte) per non pagare il danno..

In realtà mi sembra molto strano che Le venga attribuito il 100% di colpa se colpa non ha.

In questi casi non Le rimane che presentare ricorso al Giudice di Pace presentando tutti i documenti, le foto, i  testimoni che ha presentato all’assicurazione.

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diritto

Un sinistro un po’ complicato

Il giorno 8 settembre 2007 una macchina non ha rispettato la precedenza e mi è venuta contro la fiancata sx della mia macchina. La fiancata ovviamente è andata tutta distrutta. Io stavo guidando mentre il mio ragazzo inglese era un passeggero. La situazione è molto complicata. Quando la ragazza ci è venuta contro, stavamo andando in ospedale per cercare di avere un appuntamento per far fare i raggi al mio ragazzo residente in Inghilterra. A Maggio infatti il mio ragazzo ha fatto un incidente in moto (la sua colpa è stata certificata come del 70%) e dovevamo fare dei raggi alla sua clavicola (che nell’incidente di maggio si è rotta) per chiudere poi le pratiche con l’assicurazione per l’incidente di maggio. La macchina mi è stata già aggiustata e la faccenda è stata seguita col perito dell’assicurazione. Ovviamente io non ho nessuna colpa. Lei non si è fermata e mi è venuta contro e la prima cosa che ha detto è stata “io non ho capito niente!”. Comunque sono intervenuti i vigili che hanno fatto foto ecc ed hanno fatto scrivere e firmare una dichiarazione ad entrambe. Io so di aver ragione, io stavo guidando tranquilla sulla mia strada sull’imbocco per la tangenziale quando lei mi è venuta contro. Però nessuno ha ancora detto che io ho ragione al 100% e questo mi fa un po’ paura nel senso che magari fanni i furbi e cercano di darmi un po’ di colpa. Aggiungo che sia io che la ragazza abbiamo la stessa assicurazione. La macchina è di mia madre, non so se può servire. Siamo andati al pronto soccorso, io ed il mio ragazzo e ci hanno dato a me 6-7 gg di collarino e una prescrizione per un farmaco in caso di male. A lui 10 gg di collarino ed il farmaco come cura. Sentendo ancora male siamo andati dal mio medico il quale ha dato ad entrambi 30 gg di prognosi. in piu a me una visita dal fisioterapista, il quale a sua volta mi ha dato una crema per il male e 10 sedute di laser, ginnastica e massaggio. Adesso ho forte male alla schiena ed il fisiatra ha infatti certificato che ho preso una bella botta dalla schiena. Il mio ragazzo è residente in inghilterra, lavora 4 settimane nel mare del Nord e le altre 4 viene sempre qui. Quindi non avrebbe neanche il tempo materiale per fare la fisioterapia in Inghilterra. Lui adesso è al lavoro ma ha male quindi come possiamo fare? Lui torna in Italia il 18-19 ottobre, ma i giorni che il dottore ci ha dato scadono il 12 ottobre. come può farsene dare altri? Puo farlo anche dopo che i 30 sono scaduti? E come fa a fare fisioterapia? Lui non puo andare con la mutua, dovrebbe fare tutto in modo privato ma poi l’assicurazione paga come è giusto che sia? Io ho speso fra certificato medico, fisioterapia e creme sui 400 euro. Questi ovviamente mi devono tornare indietro ma tutto il male che ho? me lo risarciranno in che modo? Io per lavoro e scrittura tesi passo tutto il giorno al computer e non le dico il male e spesso devo smettere per il male. Cosa devo fare per farmi risarcire del tempo tolto a studio e lavoro e soprattutto per il male? Mi hanno consigliato un avvocato, ma poi i soldi per pagare l’avvocato mi vengono risarciti? Mi può dire quanto a me ed il mio ragazzo spetterebbe per adesso? Quanto potremmo ottenere da soli e quanto con un avvocato? Ed anche la tempistica con o senza avvocato.

Non è un sinistro poi così complicato, in fondo: ci sono alcuni problemini che però si possono tranquillamente gestire. Le domande che mi fai alla fine della tua mail ovviamente non possono avere una risposta specifica, che richiederebbe un indovino e non un avvocato, posso solo farti alcune osservazioni generali relativamente al caso, che penso possano esserti ugualmente utili.

Il fatto che il tuo ragazzo abbia subito un incidente non ancora liquidato prima di questo può essere un problema, in effetti, perchè in questi casi ogni assicurazione tende ad attribuire all’altro sinistro, quella per cui non è tenuta a pagare, la responsabilità del danno che è residuato. La cosa può però essere risolta rivolgendosi ad un bravo medico legale, in grado di redigere una relazione precisa in cui si distinguono le varie patologie presenti e le si ricollegano in modo stringente ai vari eventi, che sicuramente avranno avuto dinamiche diverse, anche per la differenza dinamica sostanziale tra moto e macchina. Sono casi che capitano abbastanza frequentemente purtroppo e una soluzione alla fine si trova sempre.

Per quanto riguarda i certificati del medico curante attestanti la continuazione dei dolori e dei fastidi, dovresti provare a fargli telefonare da parte del tuo ragazzo che, riferendo i sintomi, può fare in modo che il dottore certifichi la prosecuzione dell’invalidità anche senza necessità di visitarlo trovandosi all’estero e quindi impossibilitato a farlo. In alternativa, potrebbe andare da un medico inglese, ma se lavora come immagino su un impianto di estrazione non so che disponibilità possa avere, forse c’è del personale medico aziendale, in ogni caso dopo il certificato andrebbe tradotto e credo che la soluzione non sia proprio comoda.

Per la fisioterapia, a me le relative spese di trattamento, fatte presso case o centri privati, sono state sempre rimborsate.

Per il “male” patito, invece, il risarcimento è quello del danno morale, che è convenzionalmente calcolato in 1/3 o 1/4 del danno biologico che verrà liquidato nello stesso sinistro, salvo che non esistano circostanze eccezionali che determinano una liquidazione più corposa, che nel tuo caso direi che non ricorrano.

Riguardo, infine, all’opportunità di rivolgersi ad un legale, il mio consiglio, e non per interessi personali o di categoria, è quello, nel tuo caso che è sia pur solo un poco problematico, di farlo, non foss’altro per il fatto che, con l’entrata in vigore dell’indennizzo diretto, le compagnie tendono sempre a liquidare molto meno di quello che spetterebbe come risarcimento a coloro che si presentano sforniti dell’assistenza di un esperto di infortunistica e responsabilità civile. Le sue spese, purtroppo, non sono più, per legge, pagate dalla compagnia del responsabile – si tratta di un favore che i governi hanno fatto alle “povere” compagnie di assicurazione e a totale discapito dei danneggiati – ma puoi cercare un legale che ti segua con il patto di quota lite del 10%, come facciamo noi, cosa che a mio giudizio ti farà avere un risarcimento più alto di quello che avresti conseguito senza.