Una coppia di amici con lui sterile mi hanno chiesto di fecondare artificialmente la moglie avendo io 2 bellissimi figli, essendo laureato ed in ottima salute. Come posso tutelarmi per la rivendicazione della paternità di un figlio essendo il mio un atto di pura donazione altruista?
Non esiste nessun modo in cui tu possa farlo.
La fecondazione di tipo eterologo, come quella che si vorrebbe praticare nel caso in questione, in Italia è vietata, tant’è vero che chi la pratica si reca presso strutture che si trovano all’estero.
Dal punto di vista legale, tale circostanza, insieme ai principi di base della materia, comporta che se fecondi questa donna con il tuo seme, sia tramite accoppiamento che senza, trasferisci il tuo patrimonio genetico al figlio che verrà generatoe ne sei biologicamente padre. Il figlio una volta nato, con l’assistenza di un curatore speciale, oppure la madre, potranno sempre esercitare nei tuoi confronti azione per la dichiarazione giudiziale di paternità che, sulla base degli accertamenti ematogenetici (ovvero anche semplicemente, come spesso accade, del tuo rifiuto di sottoportici), condurrebbe ad una pronuncia di riconoscimento, dal momento che tu saresti l’effettivo padre biologico, con la conseguenza che questo figlio diventerebbe un tuo altro figlio a tutti gli effetti di legge (ereditari, di parentela, anche con gli altri fratelli consanguinei, e così via).
Ovviamente, qualsiasi atto scritto tra di voi in senso contrario non avrebbe nel modo più assoluto alcuna validità, trattandosi di materia del tutto indisponibile.