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Utero in affitto: é reato.

Come é regolato dalla legge l’utero in affitto in Italia?

In Italia, l’utero in affitto è attualmente vietato dalla legge. La legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita stabilisce che la gestazione per altri è vietata e punibile con la reclusione da uno a cinque anni. Inoltre, la legge stabilisce che solo coppie sposate o conviventi da almeno tre anni possono accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita e che gli embrioni non possono essere creati al di fuori del corpo della donna.

Che sanzioni sono previste per chi fa l’utero in affitto?

La legge italiana stabilisce sanzioni penali per coloro che praticano l’utero in affitto. La legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita stabilisce che la gestazione per altri è vietata e punibile con la reclusione da uno a cinque anni. Inoltre, la legge stabilisce che chiunque offra o promuova la gestazione per altri è punibile con la reclusione da uno a tre anni. Inoltre, la legge stabilisce che le donne che mettono a disposizione il proprio utero per la gestazione per altri possono essere punite con la reclusione da sei mesi a tre anni.

Vengono puniti anche se l’utero in affitto é fatto all’estero?

In generale, la legislazione italiana si applica anche ai reati commessi all’estero da cittadini italiani o da stranieri che si trovano in Italia. Quindi, se un cittadino italiano o uno straniero residente in Italia partecipa a un programma di maternità surrogata all’estero, potrebbe essere perseguibile penalmente in Italia, anche se la pratica è legale nel paese in cui è stata effettuata.

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Utero in affitto: un abominio inaccettabile.

La legge Zan serve a consentire a due ghei di farsi fabbricare un bambino
sfruttando una donna povera e il suo bisogno di soldi, condannandolo a
vivere la sua vita intera senza padre o senza madre.

É abbastanza chiaro così?

Non è un peccatuccio, é un abominio immondo.

Non c’è nessun amore, non ci sono diritti, non ci sono sorrisi. Sono solo i
più potenti, che per il loro mero egoismo, sfruttano i più deboli e gli
indifesi.

In una società normale, tutti i cittadini, nessuno escluso, si
solleverebbero contro una cosa del genere, perché i bambini non si devono
toccare, mai.

Nella nostra società marcia, c’è persino qualche diversamente pensante che
riesce non solo a giustificare una cosa del genere, ma a sostenerla
giulivamente come se fosse una cosa buona, auspicabile e di fronte alla
quale dovremmo tutti, se abbiamo un cuore, commuoverci.

Lasciate stare i bambini, lasciate stare le donne.

Questo è tutto quello che c’è da dire in questa ennesima giornata
internazionale dell’ONU, che é solo l’ennesima minchiata perché tutte le
giornate, nessuna esclusa, sono solo di Dio.

Conclusioni

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