La legge Zan serve a consentire a due ghei di farsi fabbricare un bambino
sfruttando una donna povera e il suo bisogno di soldi, condannandolo a
vivere la sua vita intera senza padre o senza madre.
É abbastanza chiaro così?
Non è un peccatuccio, é un abominio immondo.
Non c’è nessun amore, non ci sono diritti, non ci sono sorrisi. Sono solo i
più potenti, che per il loro mero egoismo, sfruttano i più deboli e gli
indifesi.
In una società normale, tutti i cittadini, nessuno escluso, si
solleverebbero contro una cosa del genere, perché i bambini non si devono
toccare, mai.
Nella nostra società marcia, c’è persino qualche diversamente pensante che
riesce non solo a giustificare una cosa del genere, ma a sostenerla
giulivamente come se fosse una cosa buona, auspicabile e di fronte alla
quale dovremmo tutti, se abbiamo un cuore, commuoverci.
Lasciate stare i bambini, lasciate stare le donne.
Questo è tutto quello che c’è da dire in questa ennesima giornata
internazionale dell’ONU, che é solo l’ennesima minchiata perché tutte le
giornate, nessuna esclusa, sono solo di Dio.
Conclusioni
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2 risposte su “Utero in affitto: un abominio inaccettabile.”
Hai tanta ragio e ma nessuno ti/ci ascolta.Vincono loro che sono pieni di soldi siano ghei o trans o altro.E’il dio denaro che comanda e vince!
Temo purtroppo tu abbia ragione. Speriamo in Dio.