Categorie
counseling

Counseling: non si danno consigli.

Il counseling si basa su due elementi:
– ascolto non giudicante;
– formulazione di domande che stimolano processi riflessivi.

Nel mio counseling, poi, c’è un terzo elemento, di carattere negativo: il divieto assoluto di dare consigli.

Nel counseling, infatti, è il «cliente» che trova, con la
fluidificazione del counselor, la sua soluzione; non è mai il counselor che eroga una consulenza e dice al «cliente» cosa deve fare.

La cura del counseling é un tocco molto più gentile di quello di chi pretenderebbe di avere soluzioni valide per tutte le persone e tutti i casi.

É come un amico che ti siede accanto, ti ascolta, senza giudicarti per i tuoi problemi e la tua incapacità di risolverli e ti propone degli angoli visuali nuovi su quegli stessi problemi, facendoti venire idee nuove riguardo possibili soluzioni degli stessi, che tu poi elaborerai in completa autonomia.

Per questo, un buon counselor mette da parte il suo ego e mantiene sempre un atteggiamento animico: non è importante che tu risolva i tuoi problemi grazie al mio metodo e ai miei consigli, é importante che tu li risolva, in qualunque modo ciò avvenga o, se non li risolvi, che almeno la tua sofferenza sia lenita.

Il counseling non è mai una teoria da dimostrare, quanto piuttosto una mano da tendere, una connessione da stabilire, perché non è la logica – questo è difficile da capire per l’uomo contemporaneo, che vive nella mente – che consente di affrontare i problemi, ma sono le connessioni.

Te lo ripeto.

Non ti serve mai un «piano». Ti serve molto di più uno che stia con te nella tua stessa situazione, nelle tue stesse emozioni.

Ti serve, insomma, più un “complice” che un piano…

Un piano, un consiglio, una «logica» non fanno altro che farti sentire giudicato, inadeguato, impreparato, a rischio di fallire di nuovo…

Una connessione ti fa sentire compreso e che non sei solo ad affrontare i tuoi problemi e le tue paure.

Essa mette in moto e sprigiona tutta l’energia e la capacità di risolvere i problemi che si trovano dentro di te, le tue capacità di autoguarigione, che sono essenziali in ogni situazione.

Non sono mai i ragionamenti che ci muovono, non sono i progetti, non gli obiettivi, ma i sogni.

Non abbiamo bisogno di consigli, ma di ascolto, presenza, vicinanza, connessione, un modo di relazionarsi delicato e davvero rispettoso sia dei nostri problemi che, soprattutto, dei nostri blocchi, perché in quei blocchi ci sono le nostre ferite e, in ultima analisi, ci siamo noi.

Categorie
pillole

Mostra la bellezza

Non smettere mai di fare il bene, soprattutto non smettere mai di mostrare la bellezza, a mettergliela sotto al naso, a tutte le persone che ami

Compila questo modulo per iscriverti al blog di Tiziano Solignani, dove casi giuridici , e non solo, vengono trattati con un punto di vista unico nel web.
Categorie
counseling

Elogio degli ipocriti.

Mi piacciono gli ipocriti.

Quelli che riescono a sorridere anche se ne hanno mezza voglia, che prima di dire a tutti i costi quello che pensano si chiedono se feriranno il cuore di qualcuno, che vanno persino, addirittura, a Messa la domenica, perché è fondamentale ringraziare per tutti i doni ricevuti: pur da imperfetti, distratti, annoiati in certe occasioni è giusto esserci.

Quelli che perdonano e «fanno finta» di non aver ricevuto i torti che hanno ricevuto, perché anche loro sono imperfetti e sono stati perdonati, prima di allora, infinite volte.

Quelli che si accettano così, con le loro miserie, perché solo quelli che fanno così sono poi capaci di fare cose grandi, che in quelli bravi, studiati, evoluti, perfetti restano sempre lì, a un palmo di mano, ma sempre rigorosamente nel cassetto, perché loro sono bravi e basta, poi non lo dimostrano mai tanto non occorre.

Quelli che sanno che non puoi andare a lavorare tutti i giorni contento o con la stessa voglia, ma che sei un professionista ancora più bravo se ci vai anche quando non ti va. Che non puoi nemmeno amare tutti i giorni, tutti i momenti allo stesso modo, che spesso anzi l’amore cede il passo all’odio, o persino al fastidio, per un coniuge, o anche per un figlio, ma questo non cambia nulla, l’amore resta sempre più importante.

Mi piacciono gli ipocriti perché, come uomini, sono i più veri di tutti.

Categorie
counseling

Fai attenzione a come ascolti: in ogni momento.

«Fate bene attenzione, dunque, a come ascoltate: perché chi ha molto riceverà ancor di più; ma a chi ha poco sarà portato via anche quel poco che pensa di avere» (Gesù di Nazareth, Luca 8:18)

In queste poche parole di Cristo, riportate nel vangelo di Luca, c’è la chiave fondamentale per affrontare la vita. C’è il lavoro che dobbiamo fare in continuazione, tutti i momenti, su noi stessi, dal momento in cui prendiamo coscienza fino a quello in cui lo perdiamo.

Perché Dio dice che sarà dato a chi ha già e tolto a chi non ha? Non è, questo, ingiusto? Non è, inoltre, contrario a quello che comunemente si pensa essere cristiano, che consiste per lo più nell’aiutare dando a chi ha bisogno, a chi ha meno degli altri, non certo a chi ha «molto»?

Eppure queste parole di Cristo sono sacrosante.

Gesù ci dice di fare attenzione a come ascoltiamo. Significa che dobbiamo prestare attenzione a come sentiamo, quindi valutiamo e giudichiamo il mondo esterno e in particolare quello che ci accade.

Dentro di noi c’è un’anima che osserva, ascolta, quello che ci succede. E poi ne dà una sua lettura. C’è modo e modo di ascoltare, non è affatto un momento passivo, non è una mera misurazione del mondo e di quello che ci accade, perché dipende da come noi percepiamo quello che ascoltiamo, dal significato che diamo a quanto ci capita, ai fatti della nostra vita.

Chi è allora che ha molto, e chi è che ha poco? Dipende da noi stessi avere molto o poco, dal modo in cui «ascoltiamo» quello che ci accade.

Quelli che hanno molto, per spiegarlo con una nota metafora, sono ad esempio coloro che vedono sempre il bicchiere mezzo pieno, ne sono felici, ne gioiscono e non si lamentano. Costoro sono quelli che riceveranno man mano sempre di più.

Quelli che hanno poco, invece, sono coloro che vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto, quelli che guardano sempre a quello che non hanno, piuttosto che a quello che hanno: quello che hanno – per lo più – lo danno per scontato, acquisito, noioso, insulso, inutile. Gesù qui è molto chiaro: costoro perderanno anche quel «poco» (attenzione: non è un poco oggettivo, sono loro stessi che lo considerano poco) che hanno.

Sembrava ingiusto, invece è giustissimo.

É difficile da capire in una società di immaturi, di eterni bambini abituati a lamentarsi, perché lamentarsi é il metodo migliore per ottenere l’aiuto di altri – tipicamente genitori, ma anche amici e colleghi – considerato indispensabile per poter risolvere i propri problemi o anche solo migliorare la propria vita, ma é così.

Dio invece non ama particolarmente, e non aiuta, chi si lamenta!

Dio ci ama in realtà, ma a chi si lamenta offre solo il suo silenzio, cosi come un bravo padre non accondiscende mai ai capricci di un figlio. Questo silenzio, percepito come un’assenza, un’ingiustizia, é invece sacrosanto, perché Dio non può aiutarci finché non la smettiamo di lamentarci, finché non comprendiamo il valore di ciò – poco o tanto – che abbiamo e ne siamo grati (o almeno non ce ne lamentiamo). È una conseguenza del libero arbitrio: se scegliamo le cose buone avremo il suo aiuto e faremo passi da gigante; finchè non lo scegliamo, resteremo a terra, sprofondando anzi sempre di più.

Attenzione. Vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto significa esattamente dare per scontati un coniuge, un figlio, un amico, un collega di lavoro, un lavoro stesso. Significa pensare che siano «poco» per noi, perché si meriterebbe di più, si pensa sempre di meritare di più.

Ma chi pensa che un coniuge sia troppo poco per lui, che meriterebbe di più e di meglio, finisce per perderlo. Perchè lo dà per scontato, e se lo dà per scontato cosa fa? Lo trascura. Non lo sente suo, quindi non lo cura. Senza cura l’amore sfiorisce. L’ho visto accadere centinaia di volte. É matematico, é una sicurezza, ed é tutta colpa sua, anche se spesso non se ne rende nemmeno conto.

Ecco perché chi pensa di avere poco finirà per perdere tutto quello che ha, perché ciò che si considera «poco» non si ama, non si coltiva, non si cura. Chi ha poco ha in realtà tanto, ma é così presuntuoso da non capirlo.

Viceversa, chi considera tanto quello che ha (poco o tanto che sia) avrà sempre di più. Perché vivrà la vita con felicità, fede, ottimismo e sarà così pronto a cogliere le occasioni che gli si presenteranno, a differenza degli altri, impegnati per lo più a recriminare. Avrà un terreno buono, pulito e in ordine per tutti i semi che vi porterà il vento…

Sembrava ingiusto, invece é giustissimo.

Evviva noi.

Categorie
pillole

«Sii come il promontorio contro cui si infran …

«Sii come il promontorio contro cui si infrangono incessantemente i flutti: resta immobile e intorno ad esso si placa il ribollire delle acque.

«Me sventurato, mi è capitato questo». Niente affatto! Semmai: «Me fortunato, perché anche se mi è capitato questo resisto senza provar dolore, senza farmi spezzare dal presente e senza temere il futuro». Infatti una cosa simile sarebbe potuta accadere a tutti, ma non tutti avrebbero saputo resistere senza cedere al dolore.

Allora perché vedere in quello una sfortuna anziché in questo una fortuna?»

(Marco Aurelio, 4.49.)

Categorie
pillole

«Qui fodit foveam incidet in eam» (Ecclesias …

«Qui fodit foveam incidet in eam»

(Ecclesiaste, 10-8)

Categorie
pillole

In questi giorni, per sopravvivere a questi g …

In questi giorni, per sopravvivere a questi giorni, comincia o ricomincia il rito della gratitudine, con il diario. Vieni in «Terre dell’Anima» per farne qualcuno insieme.

Categorie
pillole

Sei preparato nelle «qualità dell’essere»? Tu …

Sei preparato nelle «qualità dell’essere»? Tutto quello che hai studiato o ti hanno fatto studiare a confronto non vale nulla…

Categorie
pillole

Vieni nel gruppo «Terre dell’Anima» per passa …

Vieni nel gruppo «Terre dell’Anima» per passare la quarantena prendendoti cura della tua anima. Facciamo riti quotidiani, come quello della gratitudine, letture collettive tarocchi e altro. Sconfiggiamo la noia crescendo ?

Categorie
pillole

Cerca il gruppo «Terre dell’Anima» su fb, ent…

Cerca il gruppo «Terre dell’Anima» su fb, entra, sei invitato a partecipare.

Faccio il rito della gratitudine, ci sarà utile in un periodo particolare come questo.

coronavirus