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Sono responsabile se un ragazzo si fa male nel torneo organizzato dalla onlus di cui sono presidente?

Con la mia associazione Onlus ho organizzato un torneo di calcetto. Il campetto è comunale e l’amministrazione ha concesso il patrocinio.
Durante una partita, un ragazzo (il portiere) subisce un infortunio che avviene senza alcun contatto con avversari o compagni di squadra. Semplicemente mentre si appresta a bloccare il pallone alto fa un piccolo salto (10 cm) ma quando poggia le gambe a terra il ginocchio sx incredibilmente cede. Frattura del piatto tibiale quindi intervento chirurgico e a seguire fisioterapia.
Volevo chiederti quale fosse la mia responsabilità in qualità di organizzatore e legale rappresentante dell’associazione qualora il ragazzo decidesse di richiedere i danni?C’è un limite di tempo nel quale può presentare richiesta di risarcimento?L’associazione onlus ha un’assicurazione che copre i propri soci da infortuni, danni e altro e inoltre l’assicurazione per responsabilità civile per danni materiali verso terzi, ma coprirà inunasituazionedelgenere?

Mi sembra che in un fatto del genere manchi, in radice, il nesso causale tra l’attività che avete svolto, con riguardo anche ai luoghi che avete predisposto per lo svolgimento del gioco, e il fatto di infortunio, tanto che probabilmente si potrebbe dire che il ragazzo si sarebbe infortunato ugualmente in un’altra occasione in cui avesse compiuto un movimento simile.

Ovviamente, nelle cose giuridiche, e in particolar modo nella responsabilità civile, non si può mai avere nessuna certezza, ma si può solo stare a vedere come si mettono le cose e gestirle di conseguenza.

Proprio per questo esistono le assicurazioni, anche se naturalmente è impossibile prevedere come la vedrà l’assicurazione, anche dopo aver letto polizza e condizioni generali.

Ti consiglio di fare comunque in via cautelativa la denuncia dell’infortunio all’assicurazione, affinché almeno non ti possano eccepire di non aver effettuato la denuncia nei termini prescritti.

Dopodichè, vedrai se e come muoverti nel momento in cui dovessi ricevere una richiesta danni.

Il termine per richiedere il risarcimento è di 5 anni in caso di responsabilità aquiliana, mentre se ipotizzassimo un contesto contrattuale, che pure potrebbe essere in qualche modo rintracciato nell’evento che avete organizzato, sarebbe di 10 anni, quindi direi che gli aspetti relativi alla prescrizione non ti giovano molto.

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Come posso fare se la scuola mi riconosce un danno per mio figlio che mi sembra troppo basso?

mio figlio di 4 anni alla scuola materna è caduto contro una panchina e si è tagliato:8 punti appena sotto il soppraciglio.La scuola ha aperto il sinistro e l’assicurazione,dopo avergli mandato tutta la documentazione mi ha richiesto visita dal loro dottore che constati la cicatrice permanente.Ho chiesto a che cifra ammonterebbe in rimborso=900.€….Calcolando che è un danno estetico che si porterà dietro tutta la vita e se da grande vorrò coprirlo,la cifra mi sembra ridicola….Cosa mi consigli di fare?

Devi nominare un bravo medico legale di tua fiducia affinché valuti il danno subito da tuo figlio, non siamo in grado di giudicarlo nè tu nè io.

Per esperienza personale, sia di dozzine di casi seguiti sia di mio figlio stesso, posso dirti che, come mi è stato confermato anche da un medico legale mio amico, i bambini hanno capacità di guarigione e recupero sorprendenti, tanto che riescono ad «eliminare», solo col tempo, cicatrici che gli adulti invece possono rimuovere solo con appositi interventi.

Questo, ovviamente, non vuol dire, è solo una osservazione generale: rimane necessario che tuo figlio sia visto da un medico legale, sarà poi lui a fare le valutazioni del caso.

Per ulteriori dettagli, ti consiglio di leggere la nostra scheda sui danni subiti a scuola.

se l’ospedale smarrisce la cartella clinica si può citarlo in giudizio?

L’ospedale pubblico, dove sono stata ricoverata in seguito ad una rovinosa caduta, ha smarrito la mia cartella clinica e dopo vari e numerosi solleciti nonchè denuncia-querela depositata presso la procura per omissione di atti di ufficio, non riesce a darmi una risposta chiara su che fine abbia fatto la cartella clinica (sono trascorsi già 4 mesi!). Posso citarlo in giudizio? E se si devo citare anche l’ASL? Grazie e complimenti: siete un grande team!

Grazie per i complimenti, anche se proprio recentemente sono rimasto da solo a curare il blog, anche se, ulteriormente, non me ne lamento, anzi, ho sviluppato più produttività e anche qualche progetto nuovo interessante, in parte già messo in pratica.

Per venire al tuo quesito, bisognerebbe per dare una risposta, come sempre, conoscere le circostanze del caso concreto e, più in particolare, capire a che cosa ti serviva la cartella clinica, a parte gli ovvi motivi sanitari. Ad esempio, se la cartella costituiva un documento fondamentale per chiedere un risarcimento a terzi, eventualmente responsabili per la tua caduta anche in virtù di una assicurazione contro gli infortuni, il discorso cambia sensibilmente.

Come dico sempre, è inutile porre quesiti giuridici astratti, quelli li dovete lasciare semmai agli avvocati, voi come utenti dovete descrivere il vostro problema, esattamente come quando andate dal dottore, dove non vi mettere a discutere di medicina ma vi limitate a dire «ho male qui». A parte questo, un conto è presentare una denuncia penale, un conto un’azione civile: nel primo caso, ci si può limitare ad esporre i fatti, lasciando che siano poi le autorità a vagliarli e a decidere come proseguire, mentre le iniziative civili sono lasciate al governo dei privati e quindi vanno studiate bene e preparate nei minimi dettagli. Consultati per bene con il tuo avvocato.