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Compenso a percentuale: come si interpreta?

Nel 2012 firmo un contratto con il mio avvocato sul suo compenso, ossia il 20% sugli arretrati che la mia azienda mi dovrebbe dare per differenze retributive. Abbiamo vinto il primo grado, e anche l’appello. Il 20%che io devo va calcolato anche sulla rivalutazione monetaria e sugli interessi? Oppure solo sulle voci arretrate? Poi sul contratto non è specificato se il 20% è sul netto o sul lordo.

Ti sembrerà incredibile, ma per poter interpretare un contratto bisogna sempre partire col leggerlo.

Può ben darsi che questi aspetti non siano espressamente trattati nel documento in questione, altrimenti non ci sarebbero questi dubbi di «lettura», tuttavia è inutile parlarne in astratto e sempre dalla lettura di quel documento, per quanto lacunoso, è necessario partire.

Non esiste cioè una regola né nel codice civile né nel corpo di tutta l’altra legislazione italiana e internazionale che preveda una situazione nel dettaglio simile alla tua e prescriva che cosa si debba fare.

Non esiste, in altri termini, una regola che dice ad esempio «quando un cliente conferisce mandato ad un avvocato per il recupero di arretrati per differenze retributive e viene pattuito un compenso a percentuale, questo compenso deve interdersi / non deve intendersi riferito a rivalutazione monetaria / interessi ed è da intendere netto / lordo».

Una legge del genere né esiste né esisterà mai, il diritto semplicemente non funziona così.

Come dico spesso, il diritto è un insieme di strumenti, non è invece un catalogo di soluzioni: il mondo del diritto non funziona come amazon.

Ci sono dei criteri generali di esegesi o ermeneutica dei contratti, contenuti nel codice civile, tramite i quali, anzi meglio applicando i quali al testo volta per volta da interpretare, si può cercare di capire in che modo quel testo può essere più convenientemente essere «letto» e cioè appunto interpretato.

Detto questo, che cosa puoi fare?

In prima battuta, ti consiglio di trovare un accordo con il tuo avvocato e (de)finirla in questo modo: è senza alcun dubbio il metodo migliore.

Se non concordi, o se raggiungere un accordo è difficile, la cosa si può approfondire: acquista una consulenza da questa pagina.

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Contratti: per sapere cosa prevedono resta necessario vederli.

ho ordinato un mobile per casa e pattuito il prezzo del bene a €2000,00.
per salirono al 6^ piano il venditore mi ha chiesto 120,00 per il montacarichi non specificando mai nulla riguardo il montaggio e il trasporto del bene.
tramite amicizie ho pattuito una spesa di €80 per un montacarichi e ho avvisato il venditore che avrei fatto trovare il montacarichi pronto per salire il mobile sino al 6^ piano.
ma il venditore mi ha detto che lui non avrebbe montato il mobile e che il costo pattuito con lui era anche per il montaggio.
posso opporsi a tutto ciò è annulare l’ ordine da me fatto, trattandosi anche di scorrettezza commerciale perché non è mai stato detto che avrei dovuto pagare per il montaggio ma solo per salire il mobile al 6^ piano.

Ti sembrerà impossibile da credere, ma per poter dire qualcosa di sensato su un caso del genere, bisogna per prima cosa leggere il contratto.

Può ben darsi che il contratto non contenga una clausola specifica sul punto: sarebbe in quel caso compito dell’interprete vedere che cosa se ne può inferire, utilizzando le regole di ermeneutica, cioè di interpretazione, dei contratti, sempre al riguardo.

Nella maggior parte dei casi, peraltro, una disposizione specifica manca e si può solo ricavare per interpretazione. Questo è quello cui alludo quando dico, e sono costretto a farlo spesso, che il diritto non è un catalogo di soluzioni, ma uno strumento tramite il quale poterne creare.

Più in particolare, la questione attiene alla determinazione dell’oggetto del negozio, se ricomprendente solo la compravendita del bene o anche ulteriori servizi, quali il trasporto o comunque la consegna e infine il montaggio.

Bisognerebbe anche esaminare il bene stesso, per capire ulteriormente di che tipo di montaggio si tratterebbe.

Quanto alla «scorrettezza commerciale», si tratta di un concetto inconsistente, che esprime solo la tua insoddisfazione, mentre la vicenda bisogna continuare a valutarla secondo il diritto positivo.

Mi dispiace di non poterti essere più utile. Per approfondire, dovresti incaricare un avvocato, ma visto l’importo della transazione valuta bene la convenienza di un investimento del genere.