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Modulo CAI compilato male: che conseguenze ci sono?

Sono stato interrogato dal giudice di pace per confermare la mia responsabilità in un sinistro stradale. Non ho confermato il CAI inviato all’assicurazione, adesso cosa può succedere ?

È una domanda davvero un po’ troppo scarna per potervi dare una risposta utile.

Si possono fare solo alcune osservazioni generali.

Intanto, l’interrogatorio del giudice di pace può essere libero o formale. Si tratta di due cose completamente diverse, il primo serve per tentare la conciliazione, il secondo tende a realizzare un vero e proprio mezzo di prova.

Gli effetti dell’uno o dell’altro, dunque, sono molto diversi.

Per quanto riguarda il modulo CAI, o constatazione amichevole di incidente, il suo valore probatorio effettivo nel giudizio civile è molto controverso, nonostante l’art. 143 del codice delle assicurazioni, che, a riguardo, non è stato riconosciuto esaustivo.

Volendo essere sintetici, si può forse dire che il modulo CAI è uno dei diversi elementi di prova che poi utilizza il giudice per la ricostruzione della verità dei fatti.

Se una persona compila in modo inesatto un modulo CAI, le conseguenze dipendono dalle circostanze.

Non credo che, in molti casi, possa esserci il reato di falso in scrittura privata, peraltro abrogato dal d.lgs. 15 gennaio 2016, n. 7.

Piuttosto, se il sinistro non fosse genuino, se si trattasse cioè del classico «bidone» inventato allo scopo di lucrare soldi indebitamente da una compagnia assicurativa, ci potrebbe essere il reato di truffa.

Ovviamente, dipende dalle circostanze e quindi da tutti gli altri elementi del fatto.

Se vuoi approfondire la situazione, valuta di acquistare una consulenza da un avvocato.

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Lo sapevate che superare i limiti di velocità di un certo range in Svizzera è reato?

Volevo raccontarvi che Franca, la mia associata e moglie, nei giorni scorsi è dovuta andare con un cliente per un interrogatorio dalla polizia giudiziaria. La «colpa» di questo cliente è stata quella di violare, superando il limite consentito di un determinato intervallo, il limite di velocità previsto in una zona della Svizzera che stava attraversando con la propria auto.

Nella confederazione elvetica per questo tipo di illeciti è prevista una sanzione di tipo penale.
Gli Svizzeri, quindi, hanno identificato il trasgressore e hanno chiesto una rogatoria internazionale alle Autorità italiane perché venisse interrogato, al fine di svolgere il procedimento penale. Noi Italiani quindi siamo obbligati, per legge, a dar corso a questa richiesta e così ci siamo trovati a fare questo interrogatorio.

Ho pensato di raccontarvi questa piccola esperienza professionale perché non tutti si rendono conto del fatto che ogni Stato, anche molto vicino a noi sia territorialmente che nell’immaginario come la Svizzera, ha il potere di disciplinare come meglio ritiene i fatti che avvengono sul suo territorio e che ogni persona, indipendentemente dalla propria nazionalità, deve rispettare le leggi dello Stato al cui interno si trova, esattamente come si osservano le abitudini di una casa in cui si è entrati. Prima di partire per un viaggio, è sempre meglio informarsi un attimo e, in generale, osservare più prudenza di quanto si fa in ambito domestico perché la legislazione può variare ed una cosa che è punita in modo lieve in Italia, o non è punita affatto, all’estero potrebbe esserlo molto più gravemente.

Il diritto riflette la cultura, e le culture possono essere molto diverse!