Categorie
tecnologia

Keyboard maestro: modalità di debugging.

Keyboard maestro è un software di automazione per il mac di cui ti ho parlato già diverse volte, come ad esempio in questo post, e che ti consiglio caldamente se vuoi aumentare la tua produttività nel tempo che spendi al computer. I possibili utilizzi sono praticamente illimitati, l’unica cosa che c’è da dire è che richiede una conoscenza informatica maggiore di quella dell’utente comune, bisogna essere un po’ smanettoni, anche se non è necessario saper usare un linguaggio di programmazione vero e proprio trattandosi di una applicazione di macro, cioè istruzioni di base eseguite in modo sequenziale.

Per testare le macro che vengono create con Keyboard maestro a volte è utile, o addirittura necessario, eseguirle passo dopo passo, per vedere qual è l’istruzione che non funziona.

In questi casi, occorre entrare in modalità «debugging».

Per entrare in questa modalità, occorre andare nel menu di stato di Keyboard maestro, che si trova in alto a destra nel mac, nella barra dei menu di mac os, insieme alle icone di molti programmi, tra cui solitamente dropbox, alfred, enpass, skype e così via.

Ecco ad esempio la parte destra della mia barra dei menu di oggi

la mia barra dei menu

 

L’icona di keyboard maestro è facilmente riconoscibile perché porta il carattere del vecchio tasto mela di macOS, oggi chiamato tasto «command», posto sia a destra che a sinistra della barra spazio. Qui sopra la puoi vedere in mezzo a clipmenu, un programma che utilizzo per mantenere più versioni della clipboard di sistema, e f.lux, un’app per la gestione dell’illuminazione dello schermo, per evitare la luce blu.

Cliccando su questa icona si apre il menu di stato di Keyboard maestro, di cui puoi vedere, come esempio, il mio qui di seguito.

status menu di keyboard maestro

Questo menu viene utilizzato più frequentemente per lanciare l’editor, cioè la parte del programma dove scrivi e modifichi le tue macro; ma può essere utilizzato anche per lanciare alcune macro per cui non è stata definita una scorciatoia da tastiera, nel mie menu infatti vedi cinque macro che possono essere lanciate semplicemente cliccando sul loro nome (quella che utilizzo di più è quella per fare l’OCR sui documenti).

In basso, come penultima opzione, c’è appunto quella per entrare nella modalità «debugging».

Cliccando su tale opzione, si apre una finestra «volante» che rimane appunto aperta e dalla quale si può manualmente passare all’istruzione successiva di ogni singola macro che viene lanciata, per scopi di testing. Qui la finestra appare vuota, perché non c’è nessuna macro in esecuzione da controllare.

Debugger

Appena inizi ad eseguire una macro, la finestra viene «popolata»

debugging di una macro

Questa è una macro, che si chiama appunto «rispondi a mail con audio», con la quale a volte rispondo appunto ad una cara, vecchia mail registrando un audio, che poi viene velocizzato per rispetto di chi se lo deve ascoltare, salvato ed allegato alla mail.

Per fare il debugging è sufficiente premere sull’icona immediatamente a destra dell’icona della pausa (che risulta correttamente selezionata perché la macro è in pausa per essere eseguita passo dopo passo), quella con il trattino in basso e sopra la freccia curva verso destra.

In questo modo, si può vedere che cosa effettivamente succede quando vengono eseguite le singole istruzioni e dove la macro «si inceppa», smettendo di funzionare, andando poi ad intervenire sulla singola azione che ha presentato i problemi.

Iscriviti al blog per non ricevere tutti i giorni post come questo.

Categorie
tecnologia

Homebrew: che cos’è e come usarlo sui Mac con silicon m1

Premesse

Homebrew è un progetto meraviglioso grazie al quale puoi installare su macOS molti dei pacchetti diffusi per gli altri ambienti della «famiglia Unix», come ad esempio rsync e unison, che personalmente utilizzo per tenere sincronizzate alcune cartelle su macchine diverse, in combinazione con utility di automazione come Keyboard maestro.

installare un pacchetto

L’ambiente è quello del terminale, a riga di comando, quindi sicuramente per utenti più avanzati, anche se resta vero il fatto che ognuno può cimentarsi seguendo guide on line, come questa e tante altre che si trovano in rete: è molto più facile di quello che potrebbe sembrare.

Homebrew

Il progetto homebrew non è ancora disponibile per l’architettura silicon m1, ma si può usare ugualmente tramite Rosetta, l’emulatore che Apple ha predisposto per tutti i software che non sono ancora stati portati nativamente alla nuova architettura.

Devo dire che Rosetta funziona davvero molto bene, meglio della volta scorsa, quando ci fu la transizione da powerpc a Intel: Apple ha lavorato egregiamente, personalmente non ho trovato un solo software che non funzionasse sul mio nuovo Air con m1 – che, per inciso, è il computer che consiglio di acquistare in questo momento.

Dunque, per installare homebrew sui Mac con processore silicon basta semplicemente prependere al solito comando il prefisso relativo all’architettura, in modo che venga utilzzata l’emulazione di Rosetta.

I comandi

Per installare homebrew, apri il terminale e incolla il seguente comando:

arch -x86_64 /bin/bash -c “$(curl -fsSL https://raw.githubusercontent.com/Homebrew/install/master/install.sh)”

Per installare i singoli pacchetti bisogna pretendere al solito comando brew install + nome del pacchetto lo stesso prefisso che indica l’architettura. 

Ad esempio, per installare il pacchetto «unison», che appunto serve a tenere sincronizzate più directory, bisogna dare a terminale il comando seguente:

arch -x86_64 brew install unison

È veramente molto più semplice da fare che da approfondire, basta copiare i comandi sopra riportati e poi si dispone di un ottimo sistema per ampliare le funzionalità del Mac.

Nel prossimo articolo ti parlerò del mio progetto di automazione per tenere sincronizzate più cartelle.

Conclusioni

  • se questo articolo ti è piaciuto, condividilo o mandalo alle persone cui potrebbe essere utile;

  • se vuoi acquistare anche tu un Air, che è sicuramente la macchina migliore al momento, puoi fare clic qui – ti consiglio di prendere la versione con disco da 512 dalla via che ci sei;

  • iscriviti al blog per non perdere il fondamentale post del giorno.

Categorie
tecnologia

Keyboard maestro: macro su un solo mac.

Keyboard maestro è una bellissima applicazione di automazione per mac, di cui ti ho parlato tante volte e di cui tante altre torneremo a parlare.

macbookUna delle funzioni che offre è la sincronizzazione delle macro, in modo da averle a disposizione su tutti i propri mac.

Ad esempio, per rispondere alle domande del blog, ho creato una macro che automatizza diverse operazioni di Apple Mail e, grazie alla sincronizzazione, posso utilizzarla su qualunque mac io sia collegato in quel momento.

Ci sono però dei casi in cui la sincronizzazione non serve, anzi può essere dannosa, perché una determinata macro deve essere eseguita solo su di un determinato computer.

A casa, ad esempio, ho un iMac cui faccio svolgere anche funzioni di server (ad esempio, ci gira il server di Plex con i miei contenuti), dove la cartella di dropbox è stata messa su un disco esterno, essendo troppo grande per poter essere contenuta in quello interno.

Questo comporta, ogni volta che la macchina si carica (boot), un errore di Dropbox che lamenta di non trovare la sua cartella, dovuto al fatto che l’applicazione di Dropbox viene lanciata dal mac quando il disco esterno non è stato ancora montato e quando, dunque, ancora non può essere visto dall’applicazione di Dropbox.

Questo può essere risolto con una macro di Keyboard Maestro che lancia Dropbox (e TextExpander, un software di espansione di testo che tiene i propri dati sempre dentro Dropbox) una decina di secondi dopo che il sistema è stato avviato.

Una macro del genere, però, deve essere eseguita solo su questo mac e non sugli altri, dove sarebbe inutile, se non controproducente.

La soluzione si trova semplicemente utilizzando il Mac UUID, che è univoco per ogni singolo mac, con una condizione if … then come nell’immagine che segue.

macro KM con if...then

La prima azione della macro, disabilitata, la puoi utilizzare all’inizio per ottenere il codice di MacUUID della tua macchina, quella dove vuoi che sia eseguita la macro, con esclusione di tutte le altre.

Una volta ottenuto il codice, lo devi inserire al posto delle tre «xxx» che vedi sotto (ho ovviamente eliminato il mio MacUUID), dopodichè puoi mettere le azioni che vuoi; io ho messo quelle che interessavano a me, di lanciare Dropbox e TextExpander, dopo la pausa di 10 secondi, ma naturlamente si può inserire quel che si vuole.

In questo modo, puoi lasciare attiva la sincronizzazione tra tutti i tuoi mac, sapendo che questa macro verrà eseguita solo sul mac che desideri.

Ti seguito ti metto anche un file zip con la macro pronta per essere importata nel tuo Keyboard Maestro e modificata. Clicca qui: download macro.

Iscriviti al blog per non perdere il post del giorno con informazioni utili come queste.

Se credi nel progetto di questo blog, valuta di sostenerlo su patreon, basta anche solo un euro. Clicca qui.

Contattatami, anche tramite whatsapp, per prenotare un’ora di counseling o coaching, anche a distanza. Clicca qui.

Sei un avvocato? Il mio libro «Fare l’avvocato è bellissimo» parlerà anche di come gestire gli strumenti informatici. Registrati qui per essere avvisato quando esce.

Categorie
informatica tecnologia

Salvare più immagini JPG in un unico PDF.

Oggi voglio parlarti di come si può, con il mac, salvare più immagini JPG all’interno di un unico file PDF multipagina.

Questa cosa può essere utile in diverse occasioni.

Ad esempio, a noi avvocati serve quando, all’interno di un processo ivile, dobbiamo depositare delle riproduzioni fotografiche. In questo caso, è più comodo metterle tutte, specialmente se riguardano il medesimo oggetto, all’interno di un unico file PDF, cui assegnare un numero solo nelle produzioni e da allegare una volta sola tramite il programma per il confezionamento e l’invio della busta (a proposito, io utilizzo SLPCT).

Ma le occasioni in cui torna utile creare un unico file PDF a partire da più immagini sono in realtà moltissime e non certo solo per gli avvocati, basti pensare a quando, sempre ad esempio, si fa una ricerca su internet e si salvano alcuni screenshot di pagine web contenenti materiale eterogeneo che risulterebbe difficile salvare altrimenti, come ad esempio commenti in calce a post, posto, spezzoni di file visualizzati on line ecc.. In questi casi, è sicuramente meglio conservare tutti gli screenshot in un unico file, cui si può dare un nome e una collocazione unitaria e che si può peraltro, ulteriormente, passare all’OCR, cosa molto importante perché rende il risultato della tua ricerca… ricercabile (perdona il gioco di parole) e quindi rinvenibile in seguito quando te ne viene bisogno ma si trova sepolto in una congerie di files.

La soluzione migliore nel mondo Mac è utilizzare Automator, un programma di sistema fornito con tutti i computer Apple che consente appunto di automatizzare alcune operazioni di sistema, una specie di linguaggio di scripting per esecuzione di macro, se vogliamo, anche se non hai livelli di keyboard maestro, che è molto più evoluto.

Ad ogni modo, per realizzare questa procedura è sufficiente aprire Automator e creare un flusso di lavoro o un’applicazione in cui inserire due sole «azioni» e cioè la selezione degli elementi del Finder e la conversione appunto delle immagini in un unico PDF.

Per facilitarti, ti ho messo in download la procedura che ho creato io, puoi scaricarla compilando il modulino in fondo al post.

Schermata 2019-01-22 alle 09.51.11.png

Personalmente, ho combinato questo plugin di Automator con Keyboard maestro, che ti ho menzionato prima, e con Dropbox, in modo da poter avviare questo flusso da qualsiasi mac su cui lavoro premendo una combinazione di tasti, dopo aver semplicemente selezionato le immagini che voglio riunire in un unico file pdf. Keyboard maestro, infatti, sincronizza le macro tramite Dropbox, la procedura Automator si può salvare come applicazione in modo che sia sincronizzata anch’essa su ogni macchina.

Spero che questi suggerimenti ti siano utili, ricordati di iscriverti al blog per non perderti articoli come questo.

[lab_subscriber_download_form download_id=9]