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diritto

12 cose sul fascismo.

1) Il fascismo è stato una dittatura di massa, non un fenomeno di espressione elitaria come le tirannidi del passato, sostenuto da un vasto consenso popolare e delle altre classi sociali italiane.

2) Il fascismo è caduto solo perché l’Italia ha perso la guerra, altrimenti avrebbe avuto corso almeno sino alla morte del suo fondatore, Mussolini, esattamente come il franchismo in Spagna.

3) La morte del fascismo è stata determinata non dalla resistenza ma dagli stessi fascisti che nella seduta del 24/25 luglio 1943 del grande consiglio del fascismo deliberarono la deposizione di Mussolini.

4) Non é stata dunque una rivolta di popolo, che in Italia non c’è mai stata se non a cose già fatte, a determinare la caduta del fascismo, ma una manovra dello stesso fascismo e della monarchia.

5) La Repubblica instaurata dopo il fascismo e il referendum istituzionale ha conservato TUTTE le leggi del fascismo: non c’è stata alcuna interruzione di continuità nell’ordinamento.

6) Ancora oggi i principali codici italiani, quello civile, quello penale e quello di procedura civile, sono quelli scritti dai fascisti e portano la firma di Mussolini e del re.

7) L’unico dei quattro grandi codici ad essere stato riscritto dai giuristi della Repubblica é il codice di procedura penale.

8) Il codice di procedura penale scritto dalla Repubblica é quello che è stato colpito il maggior numero di volte da sentenze di
incostituzionalità da parte della Corte costituzionale, rivelando come i codici scritti dai fascisti siano in realtà maggiormente in sintonia con la costituzione repubblicana.

9) Secondo Ennio Flaiano, in Italia «i fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli antifascisti».

10) La disposizione costituzionale che vieta la ricostituzione del partito fascista ha poco senso e costrutto, se si considera che in Italia non esiste alcun altro limite ideologico per la fondazione di un partito, tanto che potrebbero essere legittimamente fondati partiti per la infibulazione di massa, per la restaurazione dello stato feudale, per la trasformazione dell’Italia in uno stato islamico e per qualsiasi altra cosa che oggi per lo più si considera negativamente.

11) Le delibere delle amministrazioni locali con cui viene oggi revocata la cittadinanza onoraria a Mussolini sono demenziali ed espressione del medesimo grasso conformismo con cui a suo tempo era stata concessa: é evidente che una persona deceduta non è titolare più di alcuna cittadinanza.

12) Forse é ora che l’Italia faccia la pace col suo passato, che nemmeno gli dei possono cambiare, e soprattutto col cervello.

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riflessioni

20 cose su come investire su di un bravo avvocato.

1) La tariffazione a tempo é uno dei modi di tariffare degli avvocati, di molti altri liberi professionisti e, in realtà, viene usato come base anche per la retribuzione dei lavoratori dipendenti, che é di solito oraria.

2) É l’unica forma di tariffazione ipotizzabile quando il lavoro che si deve svolgere é ancora indeterminabile per tipo e durata: in questi casi, il cliente «acquista» una o più ore del tempo e dell’attenzione dell’avvocato, almeno sino a che la situazione non sarà più chiara e sarà possibile tariffare il lavoro successivo a corpo, a forfait o flat.

3) Se un cliente viene per una situazione di crisi di coppia, non si sa ancora se ci sarà una separazione e nemmeno, nel caso vi sia, se la stessa sarà consensuale o giudiziale: si inizia a lavorare sulla situazione, con tariffazione ad ore, poi se si arriverà ad una consensuale si potrà applicare la tariffa a corpo per l’intera pratica.

4) É fondamentale che il cliente comprenda che con la tariffazione a tempo acquista il tempo e l’attenzione di un avvocato e che queste energie sono diversissime da professionista a professionista.

5) Per questo, é importante scegliere un professionista la cui attenzione sul tuo caso sia di valore: una persona che per modi di vedere le cose, preparazione, esperienza, professionalità, onestà e serietà pensi che possa realmente aiutare il tuo caso versandovi la sua attenzione e dedicandovi il suo tempo.

6) Noi avvocati non abbiamo idea di cosa ti consiglieremo di fare per il tuo caso sinché non ti abbiamo ascoltato e abbiamo riflettuto su quello che ci hai detto: é un lavoro che si fa insieme, man mano che procede l’approfondimento del tuo problema.

7) É solo dedicando tempo ed attenzione al tuo caso che ci verranno le idee necessarie, utili e opportune circa la strategia migliore per affrontare la tua situazione: come un meccanico capisce cosa non va solo quando inizia a smontare il motore della tua auto, anche noi avvocati non possiamo avere risposte preliminari, ma enucleare idee man mano che parli con noi e ci fai vedere i documenti del tuo caso.

8) Tutte le volte che si inizia un lavoro su di un problema legale si parte con la tariffazione oraria, perché molto raramente si può sapere prima che cosa c’è da fare, quindi il lavoro inizia sempre con l’avvocato e il cliente che si siedono insieme e iniziano a ragionare sulla situazione.

9) Questo è e resterà sempre un lavoro di alto artigianato e di profonda umanità e non potrà mai essere sostituito da alcun tipo di intelligenza artificiale. L’avvocato deve essere un umanista.

10) Si sceglie un avvocato non in base alla presunta specializzazione, che é il nulla, ma in base alla convinzione, o più spesso anche solo sensazione, che sia quella persona che potrebbe avere l’idea giusta per sbloccare, o trattare o lenire, la tua situazione e il tuo problema e che, inoltre, si comporterà con te in modo onesto e leale, evitando di farti adottare iniziative che potrebbero esserti più dannose che utili.

11) Le idee strategiche che ti servono per trattare la tua situazione l’avvocato non le prende, se non in minima parte, dai suoi studi di diritto: grazie a Dio, la maggior parte delle vertenze non si risolve applicando il diritto, ma in maniere molto più elastiche e creative.

12) L’avvocato «più bravo» non esiste. Semplicemente é un mito creato da alcuni clienti che volevano alternativamente essere rassicurati o pavoneggiarsi. Se mai esistesse, peraltro, sarebbe un avvocato che starebbe sul gozzo ai giudici, a quasi tutti, quindi assumerlo potrebbe essere di molto poco giovamento.

13) La verità è che l’avvocato viene scelto per risonanza, come tutte le altre persone con cui si entra in relazione nella vita: scegli quello che ti «sembra» bravo, preparato, onesto, leale, ma ti sembra così perché risuoni con lui.

14) L’avvocato deve darti la sensazione di essere quella persona che può darti il punto di vista che ti manca per guardare in modo più funzionale ed efficace alla tua situazione: un paio di occhiali nuovi con cui guardare il tuo mondo.

15) Questa cosa é fondamentale perché nel 90% dei casi il tuo problema legale sei tu stesso che te lo sei attirato o creato col tuo modo di essere, vivere e guardare alla realtà: dunque la prima cosa che ti serve é un cambio di prospettiva.

16) L’avvocato é dunque qualcosa di molto diverso da quel tecnico che oggi si vorrebbe che fosse: una specie di juke-box in cui infili una monetina e lui inizia a suonare la canzone che hai scelto.

17) Se vuoi iniziare a trattare il tuo problema, devi accettare di entrare in una relazione autentica con il tuo avvocato, per quanto la cosa possa all’inizio sembrarti strana, sgradevole o persino pericolosa, una relazione fatta di colloqui di persona, via videocall o telefono e mai di mail, whatsapp e altri surrogati del genere.

18) Avvocati e clienti sono entrambi insopportabili, ma la sfida é proprio quella di riuscire ad andare oltre questa insopportabilità per portare qualcosa di nuovo e autentico nei tuoi problemi e nella tua vita, vita che non è fatta solo di relazioni con persone con cui è facile stare in relazione…

19) Ecco dunque il vero costo di incaricare un avvocato: non solo devi pagare una tariffa oraria in denaro, ma devi anche investire il tuo tempo per lavorare con lui ed essere disposto a condividere sempre con lui fatti della tua vita a volte anche molto intimi e di cui altrimenti non parleresti volentieri.

20) Tutto ciò é tuttavia necessario per sbloccare le situazioni legali, spesso con enormi risvolti personali – pensa ad esempio ad una separazione, in cui ti trovi coinvolto: é un investimento che vale la pena di fare, piuttosto occorre porre molta cura nella scelta del professionista che farà questo percorso insieme a te.

(l’eventuale condivisione é sempre gradita…)

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riflessioni

20 cose su quanto costa un avvocato.

1) In materia di compensi degli avvocati, chi non è dell’ambiente si avvicina quasi sempre ad un legale terrorizzato da risalenti e diffuse storie dell’orrore, in cui si narra come il tal dei tali, ad esempio, abbia dovuto pagare 5.000€ per una sola telefonata ad un avvocato.

2) Molte persone, che pur ne avrebbero bisogno, rinunciano addirittura a rivolgersi ad un avvocato per paura di essere dissanguate.

3) In realtà, se é vero che i servizi legali non costano poco, é anche vero che quelle storie sono vere e proprie esagerazioni, ma
soprattutto che esiste una soluzione molto semplice: acquistare sempre un servizio legale sulla base di un preventivo chiaro e magari per iscritto.

4) A Modena si dice «sta meglio un topo in bocca a un gatto che un cliente in mano ad un avvocato» – ma per fortuna non deve per forza essere sempre così ?.

5) Ogni avvocato deve dare la massima chiarezza possibile sui costi dei propri servizi al cliente: questo serve sia al cliente che all’avvocato stesso, che, se riesce a essere preciso sui costi, scopre presto di «vendere» e convertire molto di più.

6) La chiarezza, dunque, é un vantaggio sia per i clienti, che possono acquistare con tranquillità i servizi di cui hanno bisogno, sia per gli avvocati, che così trovano molte più occasioni di lavoro.

7) Una politica tariffaria professionale basata sulla chiarezza é una grande strategia di leadgeneration e marketing, come insegno agli avvocati che seguo nel mio coaching.

8) Il cliente ha diritto ad avere un preventivo scritto; in questo preventivo l’avvocato deve indicare anche, sia per obbligo di legge che deontologico, la compagnia di assicurazione che copre i suoi eventuali errori nei confronti del cliente.

9) Quasi nessun avvocato adempie all’obbligo di indicare la compagnia assicurativa nei preventivi, pur previsto da due ordini di norme, e questo è male e denota per l’ennesima volta la tradizionale sciatteria marketing-wise della categoria: offrire una garanzia serve sempre a vendere di più!.

10) I clienti ritengono che gli avvocati siano sgradevoli e
insopportabili, gli avvocati pensano la stessa cosa dei clienti ed entrambe le cose sono verissime nella maggior parte delle situazioni, tuttavia nessun rapporto, nemmeno quelli professionali, può mai basarsi sul puro antagonismo e sull’antipatia: occorre lavorare sulle cose che uniscono – i clienti devono riconoscere il valore degli avvocati e viceversa.

11) Ci sono dei temi, come la chiarezza sui costi, che sono di convenienza comune: questo è fondamentale da capire prima di tutto per gli avvocati.

12) I preventivi redatti sulla base dei parametri forensi previsti dalla legge da questo punto di vista non funzionano, perché non danno chiarezza sufficiente al cliente, che non è neanche in grado di «leggerli» adeguatamente e finisce così per non fidarsi del proprio avvocato a riguardo e ad avere sensazioni negative che certo non lo inducono a confermare.

13) Per questi motivi, non ho mai usato i parametri forensi – che rappresentano davvero il nulla, non li usano nemmeno i giudici quando fanno le loro liquidazioni – ma preferisco usare la tariffazione oraria o flat.

14) La tariffazione oraria è autoesplicativa, quella flat é un modo di tariffazione a forfait e può, ulteriormente, essere di due tipi a seconda della situazione: a corpo per l’intero lavoro o su base annuale.

15) É a corpo quando il lavoro è già determinato, ad esempio una separazione consensuale, mentre é su base annuale quando la durata é molto più incerta, ad esempio una separazione giudiziale che può durare anni.

16) Esiste anche un altro metodo tariffario che é il compenso a percentuale o parametrato al risultato, di cui parlerò meglio in un altro post.

17) In ogni caso, con questi sistemi, finalmente il cliente può sapere in anticipo che cosa va a spendere, non in modo assolutamente preciso, perché ad esempio non sai quanti anni dura una causa, ma certamente nella misura massima possibile, potendo sapere ad esempio che più di tanto all’anno non spende.

18) Se vuoi approfondire il funzionamento dei miei preventivi di tipo flat, c’è una puntata di radio solignani podcast dedicata
all’argomento che ti invito ad ascoltare, iscrivendoti ovviamente anche al podcast per ricevere automaticamente tutti i nuovi episodi.

19) I preventivi sono gratuiti, ma i preventivi si possono fare solo quando il cliente sa già il lavoro che ha bisogno di fare: se, invece, il cliente non lo sa e l’avvocato deve aiutarlo a capirlo, allora il cliente deve prima acquistare una consulenza, cioè tempo e attenzione dell’avvocato sulla sua situazione – questo è un aspetto che molti clienti non colgono, o vorrebbero non cogliere, ma é molto importante e non accantonabile. .

20) Accanto ai preventivi, ci sono una serie di servizi legali che possono essere «pacchettizzati» una volta per tutte così se il cliente sa già cosa gli serve può acquistarla direttamente senza nemmeno bisogno di chiedere prima un preventivo – nel mio sito c’è una sezione «shop» in cui ho pacchettizzato decine di servizi legali, e che incremento man mano, che appunto possono essere acquistati
direttamente.

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riflessioni

12 cose sulle risorse digitali di avvocati dal volto umano.

1) Prima di tutto, avvocati dal volto umano é un marchio che identifica da decenni contenuti di tipo giuridico divulgativo, cioè destinati ad un pubblico generico di persone, gli utenti finali del diritto, privi di preparazione e studi giuridici, contenuti quasi sempre sviluppati a partire dalla domanda di una persona o azienda.

2) La base di tutti i contenuti di avvocati dal volto umano é, e resterà sempre, il blog, sviluppato su una piattaforma wordpress self-hosted, dove i dati restano di nostra proprietà, possiamo scrivere quello che ci pare e nessuno può rimuovere o censurare nessun contenuto, o addirittura cancellare o sospendere un account, a differenza di quanto avviene coi social.

3) Il blog si trova all’indirizzo https://blog.solignani.it. Esiste da più di vent’anni e contiene oltre 10.000 articoli e un numero ancora maggiore di commenti.

4) Per iscriverti al blog, collegati ora alla home page del blog stesso e inserisci la tua mail nell’apposita casella – ti arriverà una mail alla quale dovrai dare conferma (serve per evitare che altri possano iscriverti contro la tua volontà).

5) Un’altra risorsa di avvocati dal volto umano é il podcast radio solignani. Iscriviti adesso al podcast, apri questa pagina:

https://blog.solignani.it/iscriviti-al-podcast/.

6) Trovi il podcast anche su Spotify: basta aprire l’applicazione e cercare «solignani».

7) Avvocati dal volto umano é anche un canale youtube. Iscriviti adesso, cliccando la campanellina per ricevere le notifiche:

https://m.youtube.com/channel/UCB9cV6aMv_HeJGyUtTtd68g.

8) Sempre a video, c’è anche un account su TikTok, dove metto contenuti esclusivi. Se sei su TikTok, seguimi anche là:

https://www.tiktok.com/@avvocatidalvoltoumano.

9) Ovviamente c’è anche un account instagram:

https://www.instagram.com/avvocatidalvoltoumano.

10) Se vuoi, puoi mandare anche tu la tua domanda, da qui:

https://blog.solignani.it/info/contatti/.

11) Tutte le risorse digitali del franchise «avvocati dal volto umano» sono e saranno sempre completamente gratuite – seguire il blog e le altre risorse é di tutta convenienza per te.

12) Sei un avvocato? Nonostante i contenuti di «avvocati dal volto umano» siano creati per profani del diritto, sono utilissimi anche per molti avvocati, che infatti seguono numerosi i vari account. Iscriviti anche tu, sei il benvenuto. Oltre a queste risorse, cerca anche quelle del gruppo «Fare l’avvocato é bellissimo», che sono contenuti destinati più specificamente agli avvocati.

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diritto

12 cose sulla polizza di tutela legale.

1) É una forma di assicurazione che ti paga le spese sia legali che tecniche in caso di insorgenza di una vertenza imprevista.

2) Esiste sia per gli individui, che per le famiglie e le aziende.

3) Copre tutte le materie e le situazioni che non sono espressamente escluse.

4) Tra le esclusioni la materia successoria, separazioni e divorzi (anche se alcune forme invece sono ricomprese), le donazioni e altre materie da verificare prima di sottoscrivere la polizza.

5) É una forma di assicurazione molto diffusa all’estero e molto poco conosciuta in Italia.

6) Chi ha questo tipo di assicurazione di solito può scegliersi liberamente l’avvocato.

7) La compagnia paga le spese sia per il lavoro stragiudiziale che per quello giudiziale: in caso di esito negativo della causa, paga anche le eventuali spese di soccombenza.

8) Oltre all’avvocato, paga anche il CTU e i CTP di cui l’assicurato dovesse aver bisogno in corso di causa o anche prima della stessa.

9) Il costo é estremamente contenuto rispetto al valore che si riceve, il preventivo va chiesto al proprio agente sul territorio.

10) Ci sono tre principali compagnie specializzate in tutela legale: UCA, Arag e Das; sono compagnie che fanno solo tutela legale – consiglio di usare queste e non altre compagnie generaliste.

11) Da più di vent’anni predico a tutti di munirsi di e tenersi sempre negli anni una polizza di tutela legale: quando viene da me un cliente che ne ha una che si può usare per il suo caso, posso seguirlo in maniera molto più efficace; io lavoro molto meglio e lui non spende un centesimo.

12) Puoi sapere di più sulla tutela legale leggendo i vecchi post del blog all’indirizzo blog.solignani.it e ascoltando la puntata dedicata al tema di radio solignani podcast.

Appena possibile, acquista una polizza di tutela legale e mantienila sempre senza disdirla mai.

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riflessioni

10 cose che i clienti degli avvocati credono vere ma non lo sono.

1) C’è una norma applicabile ad ogni situazione, la legge é un catalogo di soluzioni, basta solo sfogliarlo e trovare quella giusta. In realtà non è così, la legge prevede, spesso in maniera peraltro incompleta, non chiara, se non addirittura maldestra, un numero limitato di casi, per affrontare una situazione occorre lavorare di interpretazione e tutto diventa molto meno tassativo di quello che si pensa.

2) Un avvocato conosce tutte le leggi, sentenze e c.. No, un avvocato nella migliore delle ipotesi conosce meno del 5% del diritto, la sua professionalità consiste nel sapere sempre dove andare a cercare quello che non sa e che gli serve per il caso in questione.

3) Meglio prendere un avvocato specializzato nel mio problema. Una cosa senza alcun senso: il cliente non sa nemmeno, da un lato, a quale ramo del diritto sarebbe attinente il suo problema e, dall’altro, le specializzazioni per gli avvocati non esistono. Bisogna solo cercare un avvocato che non abbia la testa piena di segatura, e che sia un minimo corretto, mentre se non è competente sarà lui a dirtelo e a muoversi in modo che il tuo caso sia seguito in modo efficiente e funzionale, andando ad associare al fascicolo i colleghi che dispongono delle competenze necessarie. Con il mio ormai famoso hashtag, insomma, megliochiamaretiz

4) É giusto coltivare questa vertenza per una questione di principio! É una delle motivazioni meno indicate per decidere di investire su una situazione di conflitto di natura legale. Per evidenti motivi e per il fatto che il sistema giudiziario non distribuisce giustizia, ma applica la legge, una cosa che non così di rado é diversa.

5) Gli avvocati sono dei privilegiati. No, gli avvocati si alzano tutte le mattine per andare a lavorare come tutti gli altri e pagano le stesse tasse degli altri – anzi probabilmente anche di più. Possono stare in giudizio, a differenza degli altri, solo ed esclusivamente per motivi di competenza tecnica. Anche a me piacerebbe pulirmi la caldaia da solo ogni anno, ma devo farlo fare, per legge, a un tecnico che dispone della competenza relativa: é la stessa cosa.

6) Sono un cliente e come tale ho sempre ragione. No, il cliente degli avvocati é l’unico cliente che non ha sempre ragione. In una vertenza tra due persone, é evidente che una ha ragione e l’altra no, quando sono invece clienti di avvocati entrambe.

7) Se vinco le spese le paga chi perde. Forse… Intanto le devi comunque anticipare tu, poi devi a) vincere b) ottenere una condanna alle spese c) riuscire a recuperarle. Inoltre la misura in cui le recuperi potrebbe essere minore rispetto a quello che hai pagato.

8) Non serve scrivere alla controparte tanto é un idiota / pensa solo ai soldi / é un delinquente. Prima di iniziare qualsiasi vertenza, salvo casi molto particolari, bisogna sempre scrivere alla controparte dichiarando le proprie richieste, non foss’altro che per fare vedere al giudice, cui eventualmente si finisce davanti in seguito, che non si è dei cani. Inoltre molto spesso a una diffida seguono risultati inaspettati.

9) Un avvocato deve rispondere sempre al telefono quando lo chiamo. Un avvocato sempre disponibile a prendere le telefonate sarebbe uno che non fa un razzo tutto il giorno e un legale del genere non sarebbe affatto desiderabile. O, in alternativa, uno che interrompe un appuntamento, magari molto delicato, per rispondere in continuazione al telefono: questo sarebbe ancora peggio. Un bravo avvocato lavora tutto il giorno su cose estremamente importanti e delicate e non può essere interrotto.

10) Devo raccontare la mia storia da principio. No, all’esatto contrario devi iniziare proprio dalla fine, altrimenti il tuo avvocato ti ascolta per un’ora senza capire quel che stai dicendo. Guarda il video di approfondimento che trovi sul canale YouTube degli
avvocatidalvoltoumano.

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riflessioni

10 cose su separazione, divorzio e affido tramite videoconferenza .

1) Separazione, divorzio, regolazione affido e modifica condizioni degli stessi si possono fare anche tramite videoconferenza, senza bisogno che i coniugi o i genitori siano presenti presso lo studio degli avvocati.

2) Per fare questo, si può usare qualsiasi programma di
videoconferenza che consenta la registrazione come zoom o skype o altri.

3) Il ricorso alla videoconferenza é possibile quando uno o entrambi i coniugi ad esempio risiedono all’estero, particolarmente in altri continenti, oppure quando, a causa di una disabilità o di un provvedimento legislativo o governativo (come accaduto col lockdown), non possono muoversi.

4) Nel corso della videoconferenza gli avvocati e le parti scrivono insieme l’accordo di separazione, divorzio o affido; più in
particolare, il testo viene scritto da un avvocato, visualizzandolo sul monitor in modo che ogni altro possa vedere quello che viene scritto ed eventualmente correggerlo.

5) Al termine della redazione dell’atto, lo stesso viene inviato via mail in formato PDF alle parti che dovranno stamparlo su carta e sottoscriverlo davanti alla telecamera.

6) Dopo la firma, le parti dovranno inviare il documento allo studio legale tramite corriere o altro mezzo che consenta la tracciabilità.

7) I documenti occorrenti per fare separazione, divorzio o affido in videoconferenza sono gli stessi più un documento di identità di ciascuna delle parti.

8) Se le parti sono italiane, il documento sarà tipicamente la carta d’identità; per i cittadini di altri Stati potrà essere il passaporto o quello che è previsto nel rispettivo ordinamento.

9) Una volta che gli avvocati ricevono il documento o i documenti li firmano, datano e provvedono agli incombenti successivi tra cui soprattutto il deposito in Procura e l’invio all’ufficio di stato civile.

10) Separazione, divorzio e affido tramite videoconferenza costano di più di quelli in presenza presso lo studio ma sono comunque
estremamente convenienti ugualmente consentendo di risparmiare i costi e i fastidi di volo aereo, soggiorno e così via.

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riflessioni

15 cose sul divorzio.

1) É il secondo passaggio necessario, dopo la separazione, per sciogliere un matrimonio in Italia, dove non esiste il divorzio diretto.

2) Può essere chiesto dopo sei mesi, se la separazione é stata consensuale, o dopo un anno, se giudiziale – originariamente il termine era di cinque anni, poi sceso a tre, poi ai termini attuali con la legge sul divorziobreve.

3) Nella pratica, quasi nessuno chiede il divorzio appena scadono i sei mesi, di solito i coniugi aspettano un anno o due.

4) Se aspettare qualche anno può andar bene, é consigliabile non andare oltre i due o tre dal primo termine utile, anche perché ci potrebbero essere conseguenze legali negative se non si fa il divorzio.

5) Se uno dei due coniugi separati, ad esempio, muore prima di fare il divorzio, l’altro coniuge, quello rimasto in vita, ne diventa erede.

6) Il divorzio può essere realizzato consensualmente, tramite un accordo in house, quando i coniugi concordano sulle condizioni, oppure giudizialmente, quando è impossibile raggiungere un accordo ed é necessario far decidere ad un giudice.

7) Il divorzio tramite accordo delle parti é molto più veloce e meno costoso di quello giudiziale, per cui vale sempre la pena fare qualche tentativo – oltre alle trattative tra avvocati può essere utile qualche seduta di mediazionefamiliare.

8) In generale, é molto più facile che una coppia litighi in sede di separazione che in fase di divorzio, dove abbastanza spesso si fa la fotocopia, con piccoli aggiustamenti, di quello che si era fatto al momento della separazione.

9) Il divorzio con accordi in house può essere tariffato a corpo per l’intero lavoro, mentre un divorzio giudiziale viene tariffato flat o a forfait ma su base annuale: si paga un tot per ogni anno di durata della causa.

10) La fase delle trattative, quella fase preliminare in cui le parti si confrontano, con l’aiuto di uno o più avvocati, per vedere se possibile raggiungere un accordo sulle condizioni, viene di solito tariffata su base oraria.

11) Al momento attuale, presso il mio studio un divorzio in house costa 1.500€ per tutto il lavoro (somma che i coniugi possono dividersi tra loro), un giudiziale 1800€ per ogni anno e ogni ora di trattazione 100€ – oltre accessori di legge e cioè IVA e cassa avvocati; la convenienza del divorzio in house é evidente.

12) Il divorzio in house si può fare anche in videoconferenza, se ad esempio uno o entrambi i coniugi risiedono all’estero – ne ho già fatti diversi e sono stati tutti autorizzati o muniti di nulla osta dalla Procura.

13) Se uno dei due coniugi risiede all’estero, ma non si può fare il divorzio in house perché non si accorda sulle condizioni ed é necessario procedere con un divorzio giudiziale, é sufficiente fare la notifica all’estero.

14) Se uno dei coniugi é irreperibile, il divorzio si può fare ugualmente con la notifica ex art. 143 cod. proc. civ, ma prima di poter procedere in questo senso è tassativamente necessario fare tutte le ricerche possibili per trovarne la residenza, anche tramite l’impiego di un’agenzia investigativa, altrimenti la notifica é nulla e potrebbe mandare tutto in vacca anche dopo anni o decenni.

15) Fatta la separazione, i coniugi possono riconciliarsi con una semplice pratica all’ufficio di stato civile, senza bisogno di avvocato; dopo il divorzio, non c’è più possibilità di riconciliarsi, per cui quei coniugi che ricominciano a stare insieme possono solo o risposarsi o costituire una famiglia di fatto, con o senza un accordo di convivenza.

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riflessioni

10 cose sulla malasanità o responsabilità professionale medica.

1) Quando un medico compie un errore, può esserci un illecito sia civile che penale.

2) Chi é rimasto vittima di un errore medico, dunque, può agire sia per il risarcimento del danno (civilmente) che con una querela (penalmente).

3) Di solito é preferibile agire solo in sede civile, riservando la presentazione di una querela solo a ipotesi particolarmente gravi.

4) I medici e le strutture sanitarie sono coperte da assicurazione: é la compagnia a corrispondere il risarcimento del danno, per questi motivi vale quasi sempre la pena di curare la pratica di risarcimento.

5) La pratica inizia con l’invio della richiesta di risarcimento danni da parte dell’avvocato che di solito é una diffida inviata via PEC.

6) La diffida serve, tra le altre cose, ad ottenere una risposta dal responsabile del danno con l’indicazione della compagnia assicurativa con cui trattare il danno, oltre che ad interrompere la prescrizione.

7) O prima o subito dopo l’invio della richiesta danni, il danneggiato deve sottoporsi ad una consulenza medicolegale presso un medico legale di sua fiducia, che valuterà se il danno é risarcibile (an) ed a quanto ammonta (quantum).

8) Non tutte le volte che si subisce un danno a seguito di un trattamento sanitario c’è un danno risarcibile: occorre che ci sia una responsabilità specifica del medico, che ha commesso un errore – fare questo accertamento é compito del medico legale.

9) Una volta acquisita la consulenza medico legale si proverà a trattare il danno con la compagnia di assicurazione: in caso di accordo verrà sottoscritta un’apposita transazione.

10) In mancanza di accordo, i procedimenti più indicati per richiedere il danno in giudizio sono la CTU preventiva ex art. 696 bis cod. proc. civ. e, se non sufficiente, il 702 bis cod. proc. civ.

Per maggiori informazioni, contattami in privato.

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riflessioni

12 cose sul danno da vacanza rovinata.

1) C’è quando il livello di servizio che il cliente trova sul posto é nettamente differente rispetto a quanto promesso o inesistente.

2) Gli esempi sono i più svariati: immobili sporchi o infestati da insetti, mancanza parziale o totale di acqua corrente, elettricità, trasporti e navette e così via.

3) Un caso particolare é il fenomeno dell’overbooking: le società di trasporti vendono più biglietti di quanto siano i posti disponibili, col risultato che alcuni clienti rimangono a piedi.

4) In tutti questi casi c’è innanzitutto un inadempimento da parte del soggetto che ha promesso i servizi di viaggio, con tutti i diritti conseguenti in capo al cliente.

5) Siccome, però, la vacanza «serve» alle persone per recuperare le proprie energie, viene riconosciuto anche un danno ulteriore di tipo esistenziale, che va oltre il mero risarcimento dell’inadempimento.

6) Chi perde una vacanza, infatti, quasi mai riesce a recuperarla in altro modo, essendo troppo tardi per prenotare di nuovo o per mancanza, in attesa di rimborso, della disponibilità economica.

7) Addirittura non così poche persone contraggono un finanziamento personale per poter andare in ferie.

8) Il primo passo per chiedere il risarcimento da vacanza rovinata é fare scrivere una diffida da un bravo avvocato di fiducia.

9) Il compenso per l’invio della diffida, se non hai una polizza di tutela legale, é a tuo carico; se «vinci» la vertenza potrà esserti rimborsato dal responsabile del danno, ma non è garantito o
garantibile.

10) In ogni caso, é meglio far spedire la diffida prima possibile, per non incorrere in eventuali decadenze: se riesci, anche quando sei ancora in viaggio, oppure appena ritorni. Decidi subito se vuoi coltivare la vertenza o meno.

11) Spesso le società responsabili delle vacanze rovinate offrono dei buoni sconto per l’acquisto di ulteriori pacchetti viaggio a mo’ di risarcimento: non sei tenuto ad accettarlo e di solito é
sconsigliabile farlo.

12) Ti puoi tutelare contro queste evenienze sin da ora in due modi: a) stipula una polizza di tutela legale; b) iscriviti e resta iscritto al blog degli avvocati dal volto umano, per ricevere gratuitamente contenuti come questo che ti danno indicazioni su come affrontare le varie situazioni legali.

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