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10 cose sulla diplomazia.

1) La diplomazia consiste nel sapersi relazionare con garbo, tatto e delicatezza con altre persone in situazioni difficili in modo da perseguire i propri scopi, che dipendono sempre almeno in parte dalla collaborazione altrui, in modo molto più efficace.

2) La diplomazia, nonostante quello che molte persone pensano, é probabilmente la dote più importante per un avvocato, che non deve essere bravo a litigare ma a comporre o risolvere i litigi.

3) La diplomazia é un’arte resa difficile dal fatto che la maggior parte delle volte va praticata con persone con cui ti verrebbe molto più facile comportarti esattamente all’opposto.

4) Con la diplomazia, si passa dal «io dico sempre quello che penso!», oggi sfortunatamente molto di moda, al suo esatto opposto e cioè al «io penso sempre a quello che dico», scoprendo che nelle relazioni funziona di gran lunga di più il secondo metodo del primo.

5) Se un avvocato non sa praticare l’arte della diplomazia anche solo un minimo deve immediatamente cambiare mestiere e in mancanza dovrebbe essere sbattuto fuori dall’ordine perché può produrre danni molto grossi per i suoi clienti e non solo.

6) Chi cerca il celebre «avvocato con le palle» finisce quasi sempre col ritrovarsi un c@@@@one di avvocato, cioè una persona che confonde l’occuparsi in modo funzionale ed efficace dei problemi legali con la maleducazione, l’insistenza, l’alzare la voce e la radicale mancanza di tatto e delicatezza e, ancora più a monte, della consapevolezza della loro utilità.

7) Va ricordato che l’avvocato é solo, in fondo, un intermediario: può trattare con la controparte per raggiungere un accordo; se non lo si trova deve rivolgersi ad un giudice e in questo secondo caso é sempre il giudice che decide, mai l’avvocato – di conseguenza, l’avvocato non è mai in una situazione che gli possa consentire di comportarsi anche un minimo da prepotente…

8) La diplomazia richiede molta più intelligenza, sia logica che emotiva, del suo contrario e si giova anche dell’autorevolezza e fama di serietà che un professionista si è guadagnato dopo tanti anni di lavoro svolto secondo certi criteri e metodi e non altri.

9) Nei conflitti ci sono spesso le miserie umane di tutti coloro che ne sono protagonisti, é più raro che in un conflitto ci siano un netto colpevole e un’altrettanto netta vittima, per cui l’avvocato che vi si accosta deve farlo iniziando a praticare la delicatezza, la diplomazia e la maieutica proprio nei confronti del suo stesso cliente.

10) Per la pratica della diplomazia é necessaria l’arte dell’ascolto dell’altro, che deve essere completo, non giudicante, focalizzato – per questo per ogni avvocato sono fondamentali le pratiche di crescita personale, tra cui ad esempio banalmente la meditazione.

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se il portone condominiale viene sbattuto e fa troppo rumore

Da qualche anno (dal 2007) ho un problema con un pesante portone condominiale in ferro che quando si chiude sbatte in modo rumoroso. Sebbene siano stati richiesti numerosi interventi(es. sostituzione della molla e sua regolazione frequente) all’amministratore di condominio, il problema nel tempo ha continuato a persistere. Per questo motivo, in occasione di un’assemblea di scala ho proposto la sostituzione del portone, che però non è stata accolta: a decisione della quasi totalità dei condomini è stata deliberata una sostituzione della serratura(in quanto nel frattempo si era verificato un furto in un appartamento ,poichè il portone o sbatte o non si chiude) e la sistemazione di nuove guarnizioni. Il tutto si è rivelato ovviamente inutile e soltanto da qualche mese c’è stato un leggero miglioramento per via di alcune guarnizioni da me personalmente acquistate e sistemate (mi viene dunque il dubbio circa la buona fede di tutto ciò che è stato fatto in precedenza). Nonostante ciò, il portone continua a sbattere violentemente, quasi sempre agli stessi orari e quando entrano od escono gli stessi condomini ,che, molto probabilmente ( a mio parere),lo fanno sbattere intenzionalmente. Poichè non siamo più in grado di tollerare questa situazione (io e mia madre, che peraltro è cardiopatica), mi chiedevo se c’è una via breve e poco costosa (ovviamente a noi favorevole) per risolverla

No, purtroppo no, in campo legale quasi mai esistono soluzioni brevi e poco costose. Se vuoi, armandoti di pazienza, ci sono diverse cose che si possono provare a fare, tra cui, esemplificativamente, scrivere una diffida all’amministratore sia per la cessazione dei rumori, sia per il rispetto del regolamento di condominio che sicuramente li proibirà, in aggiunta a ciò che già dispone il codice civile in materia, dopodichè si può valutare in base al riscontro che si ottiene. Più in particolare, sarebbe a mio giudizio utile ottenere, ancor prima della diffida, un parere o una perizia da parte di un esperto che dica quali interventi possono risolvere il problema e quali ne sarebbero i costi. Questo parere scritto si potrebbe poi allegare alla diffida, insieme magari alla certificazione medica di tua madre.

Se, poi, nemmeno con la diffida il problema si risolvesse si può valutare una causa al giudice di pace per immissioni (leggi in proposito la nostra scheda pratica) o un ricorso ex art. 696 bis cod. proc. civ.