La modernità ha infilato numerosi e grossi pali nel culo a tutte le donne, ma in compenso generosamente le «tutela» se un muratore fischia per la strada, se qualcuno le chiama con un termine non declinato al femminile o se per caso vogliono fare l’astronauta.
Forse per le donne che vivono sulla terra sarebbero però molto più importanti altre cose, opportunità e flessibilità sul lavoro, possibilità, per chi lo preferisce, di non andarci proprio al lavoro e dedicarsi alla cura dei figli tramite il sostegno alla maternità, dalla quale molte donne non desiderano affatto liberarsi, come lo Stato troppe volte tende a dare per scontato.
Ci sono pur sempre molte donne cui non frega un gigantesco cazzo di andare in orbita (né che ci vada una donna), a loro interessa molto di più essere a casa tutti i giorni alle quattro a dare la merenda ai loro figli e, nonostante i media e il pensiero unico demenziale la pensino all’opposto, é anche su queste persone comuni che si regge l’intera società, non su le donne che il Partito della Demenza nomina, per mero merito inguinal-genitale, a cariche ininfluenti, che finiscono su tutti i giornali ma che di fatto producono – e sono – il nulla.
Che non sia il caso di smettere di lasciar definire la progettualità contemporanea della condizione femminile a donne come Aurora Ramazzotti e Asia Argento, che non sembrano essere il buon esempio di niente?
Che non sia il caso di capire che con le demenziali campagne del catcalling, del cognome materno (che poi è sempre quello del nonno), del nome del lavoro declinato (storpiando la lingua più bella del mondo) al femminile e simili vi stanno solo prendendo per il culo, mentre con l’altra mano vi tolgono quello che sarebbe davvero fondamentale per voi?