Caro avvocato, mia figlia di 19 anni, neo patentata, è entrata per 10 volte in ZTL a Padova.Ho spiegato alla polizia municipale che mia figlia è entrata in buona fede ignara che in quelle zone non si può entrare. Nulla da fare, mi hanno consigliato di fare ricorso al Giudice di Pace, ma senza farmi troppe illusioni, nel frattempo tre multe le ho pagate, scadevano i 60 giorni, sono disperatamente angosciato…
Violazioni multiple come quella di Sua figlia ne accadono in continuazione e anche a autisti esperti perchè viviamo sempre più in giungle d’asfalto dove le amministrazioni, con scuse “comode” come quelle dell’inquinamento, fanno cassa con i soldi dei contribuenti. Nel frattempo, però, ogni famiglia si compra tre-quattro macchine e avendo un solo garage deve parcheggiarle in strada chiedendo spazio a chi vuole solo parcheggiare.
Comunque, sorvolando sulle questioni economiche può accadere che l’automobilista, ignaro o distratto alla ricerca di un parcheggio passi ripetutamente sotto le telecamere poste per vigilare sulle famose ztl, beccandosi più multe in poche ore. Esiste la possibilità di fare ricorso al giudice di pace adducendo varie giustificazioni, ma tra queste non può valere la buona fede in quanto è ormai principio di diritto che “ignorantia legis non excusat”.
Diverso sarebbe il discorso se si potesse provare un occultamento dei segnali o una loro parziale illeggibilità. Inoltre, lo Stato ha il dovere di rimuovere tutti quegli ostacoli di ordine economico che potrebbero impedire al cittadino di vivere serenamente al propria vita (art.3). Se le multe sono state elevate in un breve periodo si potrebbe sostenere anche la tesi dell’accanimento o dell’eccessivo valore delle stesse.
Infatti il codice della strada stabilisce che “Nella determinazione della sanzione amministrativa pecuniaria fissata dal presente codice, tra un limite minimo ed un limite massimo, si ha riguardo alla gravita’ della violazione, all’opera svolta dall’agente per l’eliminazione o attenuazione delle conseguenze della violazione, nonchè‚ alla personalita’ del trasgressore e alle sue condizioni economiche“.