una questione abbastanza intricata relativa ad un bene comune ereditato da mio padre e diviso tra me, mio fratello e mia madre.
casa in località di mare, multiproprietà, acquistata per tutte le quote da mio padre negli anni ’80. Dopo la morte di mio padre nell’87, nel 1995 la società di gestione cedette ad ognuno di noi il 33, 3 della proprietà ma specificando nei contratti di acquisto i mesi di godimento dell’appartamento ad ognuno di noi. Adesso mio fratello e mia madre, titolari di una ditta che naviga in cattive acque mi han chiesto di comprare le quote loro.Mio fratello nel frattempo ha fatto valutare la casa come appartamento.
Le mie domande sono:1. Mio fratello sta tentando un concordato stragiudiziale dove però non ha messo la quota della casa in comune. Se acquisto le quote rischio la revocatoria ANCHE SE LE PAGO AL GIUSTO PREZZO ? Il valore delle quote singole è differente dal valore dei 2/3 dell’appartamento?
Se ho capito bene, ormai non è più una multiproprietà vera e propria, dal momento che tuo padre ha acquistato tutti i «periodi» temporali di godimento riconducendo ad unità il diritto relativo in capo alla famiglia.
Se questo è vero, tuttavia, potrebbero residuare comunque, per via dell’origine, norme tipiche della multiproprietà applicabili anche al caso in questione, che andrebbe approfondito molto di più, da questo punto di vista.
Ciò comunque non interessa la questione principale, che è quello della possibilità di acquistare le altre quote.
Qui purtroppo non ci possono essere sicurezze, perché è una valutazione quella della revocabilità e, ancora ulteriormente, dell’opportunità di chiedere effettivamente la revoca che spetta agli organi della procedura.
Il punto è che il concordato non così di rado è l’anticamera del fallimento, cosicché a non molto servirebbe parlare con il commissario giudiziale e gli altri organi della procedura.
Chiaramente puoi procedere con l’acquisto, facendolo con tutti i crismi del caso e soprattutto ad un prezzo di mercato corretto sulla base di una previa perizia di stima scritta, ma un certo margine di rischio è destinato a residuare, purtroppo.
Un’idea potrebbe forse essere quella di farti rilasciare una fideiussione per il caso di revoca, ma è ovviamente tutta da valutare.
C’è da dire che un bene di tipo multiproprietà, cioè limitato non solo nello spazio ma anche nel tempo, è più difficilmente collocabile sul mercato, quindi una procedura fallimentare potrebbe ritenere di soprassedere alla eventuale revocatoria.