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Residenza e anagrafe: si può avere in un posto diverso?

Sto comprando casa insieme alla mia compagna, e stiamo cercando di capire se abbiamo le carte in regola per poter usufruire del bonus “giovani coppie” (detrazioni fiscali sull’acquisto di mobili per gli under 35). L’agevolazione è riservata alle coppie coniugate e alle coppie conviventi more uxorio da almeno tre anni, e quest’ultimo caso è proprio il nostro; conviviamo da quattro anni in affitto cointestato, abbiamo condiviso ogni spesa, etc.
Il punto è che non abbiamo preso la residenza, risultiamo ancora residenti con i nostri rispettivi genitori. Questo può complicare le cose? La residenza anagrafica è vincolante per la condizione di convivenza? Se autocertifichiamo la convivenza ai fini di un ipotetico (nonchè estremamente probabile) controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, quale documentazione può aiutarci ad avvalorare la nostra posizione in maniera inoppugnabile?

La residenza è definita dal codice civile, all’articolo 43, come il «luogo in cui la persona ha la dimora abituale», cioè quello in cui abita effettivamente.

Questa situazione è integrata da due presupposti, uno oggettivo, consistente nell’abitare effettivamente in un determinato immobile, e uno soggettivo, consistente a sua volta nell’intenzione di adibire tale immobile a propria abitazione principale.

Le risultanze anagrafiche non hanno valore costitutivo della residenza, cioè non sono necessarie o sufficienti per determinare dove è effettivamente la residenza di una persona, ma hanno solo valore di presunzione semplice: servono a comprovare, finché non ne viene data la prova contraria, che la residenza di una persona si trova in un determinato luogo.

Quindi ognuno può risultare anagraficamente residente in un posto, ma avere la vera residenza in un altro.

Come si dimostra la effettiva residenza in contrasto con le risultanze anagrafiche? La prova può essere data con qualsiasi mezzo, di solito vengono usate raccomandate o altra corrispondenza documentabile che è stata ricevuta all’indirizzo di effettiva residenza.

Per lo scopo che avete a cuore voi, bisognerà vedere se le prove di cui disponete possono essere ritenute sufficienti.

Attenzione anche al fatto che non spostando la residenza anagrafica nel luogo in cui avevate la residenza effettiva avete commesso una irregolarità, perché la residenza effettiva andrebbe sempre denunciata, con possibile applicazione delle relative sanzioni. Qualora aveste, inoltre, anche goduto di benefici e agevolazioni in dipendenza di ciò, magari per un ISEE più favorevole, potrebbe esserci anche un illecito di natura penale.

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Possono assegnare la casa familiare alla mia compagna se non ci ha mai preso la residenza anagrafica?

Vorrei un consiglio su come proseguire la mia separazione dalla mia compagnia ovvero madre di nostro figlio . C’è da premettere che noi abbiamo avuto un figlio da un fidanzamento dopodiché siamo andati a vivere a casa mia . Abbiamo riconosciuto regolarmente il bambino e ci siamo spostati tutti e tre a casa mia. (Lei ha mantenuto la vecchia residenza ancora con isuoi genitori). Adesso la nostra situazione e cambiata , vorrei sapere cosa spetta a lei . Se è vero che devo lasciargli la casa e il mantenimento del piccolo. Lei nn percepisce reddito e non ha una casa di proprietà . Peraltro ha la residenza con i suoi genitori che al momento risultano entrambi disoccupati.

Non puoi evitare un provvedimento di assegnazione della casa familiare solo per il fatto che la residenza anagrafica della tua compagna è fissata in un altro posto.

Per legge infatti le risultanze anagrafiche fanno fede solo fino a prova contraria e una persona è sempre ammessa a provare la sua vera residenza, che è il posto dove abita effettivamente.

La prova di solito è abbastanza agevole, sarebbe sufficiente per lei ad esempio produrre il certificato di residenza di vostra figlia, il cui affido non è mai stato regolato, alcune lettere o altra corrispondenza, specialmente raccomandate, ricevute presso la residenza effettiva, eventuali utenze intestate e così via.

Per il resto, ci sono dozzine di aspetti da vedere, di ognuno di essi abbiamo parlato nel blog, al cui interno puoi fare una ricerca. Puoi anche procurarti una copia del mio libro Guida alla separazione e al divorzio, che dovresti trovare anche in biblioteca.

Ad ogni modo, a parte queste prime informazioni che puoi raccogliere per farti un’idea migliore dei concetti di base della materia, ti conviene incaricare al più presto un avvocato, almeno per una consulenza di base tagliata sulla tua situazione specifica.