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Testamento forse falso: come devo agire?

ho un dubbio circa un testamento redatto dalla sorella di mia mamma e suo marito: hanno lasciato come erede universale il fratello di lei. Ora questo fratello è venuto a mancare nel dicembre 2016 ( la sorella ed il cognato nei mesi di giugno e luglio 2015) lasciando come erede universale una signora che lo ospitava, anche se aveva la possibilità di stare in casa sua, e come legatario me che sono suo nipote diretto, in quanto figlio dell’ altra sorella, lasciandomi metà bosco e due appartamenti in un caseggiato indipendente. Ora ho il dubbio che la firma dei due testamenti olografi degli zii mancati prima, sia falsa poiché, in primis, loro oralmente, mi avevano sempre detto che avrebbero lasciato tutto a me, e secondo l’ultimo zio , mancato a dicembre, abbia falsificato la firma, con la consapevolezza del notaio, per scavalcare il fratello del cognato ed avere tutto intestato a lui. E’ possibile impugnare i testamenti degli zii o è troppo tardi?

Intanto non si può parlare di falsificazione della sola firma, ma semmai dell’intero testamento, dal momento che l’olografo è un testamento che deve essere non solo sottoscritto, ma anche redatto interamente dal testatore.

La legge lo vuole così evidentemente per poter consentire verifiche sulla sua genuinità che dalla sola firma sarebbero molto più difficoltose.

A mio giudizio, non dovrebbero esserci termini di prescrizione o decadenza per contestare questo testamento, però il punto è semmai avere qualche elemento in più per vedere se una contestazione del genere può avere fondamento o meno.

Ti suggerirei quindi di procurarti una copia di questo testamento, se possibile. Se è stato «pubblicato», come avviene di solito, puoi chiederla al notaio presso cui la pubblicazione è avvenuta.

Una volta che ne avrai una copia, puoi farla valutare ad un grafologo per vedere se è verosimile che sia genuino o meno. Tieni presente che il grafologo avrà bisogno di «scritture di comparazione» e cioè di scritti dell’autore del testamento che sono certamente genuini, per poterli confrontare.

Ovviamente, puoi sempre comunque provare ad aprire la vertenza a livello stragiudiziale, con una diffida.

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Alla morte delle titolari del diritto di abitazione la casa si può vendere?

Alla morte di mia zia (sorella di mio padre) nel 2008 e’ stato trovato un testamento olografo dove la stessa zia lasciava la propria casa in godimento alle sue due sorelle. Nel testamento si legge: “Lascio a mie sorelle E. e A. la mia casa di Via[ ……], dove potranno abitare fino alla loro morte.” Solo la sorella E. con marito e figlio aveva usufruito dell’uso della casa durante i periodi estivi per diversi anni. Ora anche le due sorelle sono decedute mentre i rispettivi coniugi sono ancora in vita, uno pero’ sembrerebbe non piu’ in grado di intendere e di volere, mentre l’altro con figlio pare non abbia nessun interesse nella casa.
I fratelli ancora in vita vorrebbero vendere la casa, ma sorgono dei dubbi: 1. Possono farlo o bisogna prima fare una nuova successione? Se si, su chi incombe l’onere? 2. il diritto di abitazione della casa cessa con la morte delle zie o prosegue verso i coniugi e figlio? Chi ha diritti sulla casa? E’ necessario ricorrere al notaio?

Innanzitutto bisognerebbe capire se il testamento olografo è stato pubblicato, e quali formalità sulla base dello stesso sono poi eventualmente state compiute.

Da quello che riferisci sembra trattarsi del legato di un diritto di abitazione, anche se pure qui per essere sicuri bisognerebbe leggere per intero il testamento; se comunque così stessero le cose il diritto di abitazione si dovrebbe considerare estinto con il decesso delle sue originarie titolari.

Vi consiglierei comunque di far esaminare in concreto la situazione e la documentazione relativa da un professionista per sicurezza, probabilmente è sufficiente anche una consulenza di base da un’ora.