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Fornitura di materiale diverso: come recedere?

Ho acquistato un soggiorno su misura: unica tonalità, in legno con acconto fattura di € 840,00; aperto finanziamento per il saldo. Venditore dopo 1 sett mi dice che tutto in legno non si può avere. Io intendo rescindere contrat + finanziam. Come posso fare?

Se non hai tempo nemmeno per terminare di scrivere le parole, mi chiedo come tu possa trovarne per occuparti di una vertenza come questa, che potrebbe non essere semplice.

Innanzitutto, bisogna vedere cosa prevede il contratto che avete firmato, se ne avete firmato uno, in punto al materiale da utilizzare.

La seconda, e più importante, osservazione da fare è che gestire vertenze di valore economico così basso tramite avvocato può essere sconveniente dal punto di vista appunto economico, sempre che tu non abbia una polizza di tutela legale, per maggiori dettagli sulla quale ti rimando alla scheda relativa.

Naturalmente, la polizza di tutela legale dovrebbe già essere attiva: non la puoi fare adesso e usarla per questo problema.

Se vuoi approfondire la situazione, acquista una consulenza chiamando il numero 059 761926 o procedendo direttamente da questa pagina. All’interno della consulenza, si potrà, se del caso, fare anche già la diffida a controparte per chiedere la risoluzione.

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Locazione e mancato preavviso

Siamo in un appartamento in affitto al primo piano, sotto c’è un bar che al momento della sottoscrizione del contratto era gestito come circolo con orario di chiusura non oltre le 20. Da qualche mese è cambiata la gestione e gli odori di fritto e cucina (non hanno cappa o canna fumaria) e i rumori prodotti sia dal personale poco raccomandabile, che insulta e minaccia, che dalle casse situate in corrispondenza della camera da letto, riducono notevolmente il godimento dell’immobile secondo l’uso convenuto. Siamo venute a conoscenza solo successivamente che questo bar ha sempre avuto delle “cattive” gestioni e non pochi problemi, informazione che non ci è stata fornita all’atto della supervisione dell’immobile. L’immobile è di proprietà di due sorelle che non hanno nessun rapporto e questo ci sta creando non pochi problemi nel cercare un accordo per evitare i 6 mesi di preavviso ma ridurli a 4. Cosa possiamo fare?

Non c’è molto, purtroppo, che si possa fare in una situazione del genere.

Intanto, data la natura temporanea delle locazioni, diventa particolarmente difficile pensare di investire in una pratica legale, dal momento che appunto si va ad intervenire su una situazione comunque temporanea; inoltre i valori in ballo sono molto bassi, parlando ovviamente in generale e senza voler discutere delle tasche di ognuno, ma solo in relazione sempre alla convenienza di un eventuale approfondimento.

L’unico approccio funzionale in una situazione del genere sarebbe quello della trattativa, che però nel vostro caso mi avete già detto essere particolarmente difficile per la presenza di una situazione proprietaria complicata, che rende appunto disagevole qualsiasi negoziazione.

La cosa migliore, naturalmente, sarebbe nominare un avvocato, però vale il discorso di prima, cioè che essendoci valori non molto alti in ballo non so, anzi non credo che possa valere la pena investire parte del vostro denaro per compensare un professionista.

A occhio e croce, direi che vi converrebbe rassegnarvi a pagare il preavviso per intero, però se credete di approfondire valutate l’acquisto di una consulenza.

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Riferimenti.

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Recesso immotivato dei clienti: come tutelarsi?

Siamo una società di produzioni cinematografiche e organizziamo anche corsi di un paio di giorni con personaggi dello spettacolo.
Ora capita che alcuni dei partecipanti a questi corsi firmino, versando una quota minima, un contratto di adesione al corso e poi, con varie scuse, cambino idea con due righe per mail o non si presentino il giorno dell’inizio del corso e del saldo.
E’ possibile in questi casi ottenere ugualmente per vie legali il saldo e in questo caso può essere previsto un intervento legale a percentuale?

La prima cosa da fare, in situazioni del genere, è sistemare il modello di contratto o il contratto «tipo» che fate firmare al momento della raccolta dell’adesione, in modo da regolamentare in modo specifico questo aspetto del «recesso» e da munire l’eventuale violazione delle clausole relative di adeguate tutele.

Ad esempio, se opportuno, potrebbero essere previste clausole di tutela come le clausole penali.

Più in generale, va rivista anche la politica della negoziazione e della trattativa con il pubblico dei clienti. Ad esempio, quale percentuale è più idonea da raccogliere come anticipo e, soprattutto, tramite quali mezzi di pagamento? Raccogliendola, ad esempio, tramite carta di credito, si sarebbe sicuramente più tutelati in caso di recesso illegittimo.

Per quanto riguarda eventuali azioni di recupero, la prima cosa da dire è che, come probabilmente risulta già chiaro, è evidente che bisogna cercare in ogni modo di ridurle al minimo, prevenendo l’insorgere di situazioni di questo tipo con strumenti di tutela «a monte» come quelli sopra indicati.

Nei casi in cui dovessero comunque verificarsi ipotesi del genere, la tariffazione a percentuale si può valutare, anche se non credo che si tratti di importi che possano offrire molto margine a riguardo. È una cosa ad ogni modo da valutare in concreto, in relazione al lavoro presumibilmente necessario e a quello che effettivamente si andrebbe a recuperare nel suo importo più o meno preciso.

Ti consiglierei, per prima cosa, di chiedere un preventivo, compilando il modulo apposito nel menu principale del blog, per la redazione di un buon modello contrattuale, adeguatamente tutelante, per tutti i rapporti con i vostri clienti.

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Contratto con mobilificio e mancato mutuo: come recedere?

ho chiesto un preventivo in un mobilificio per l’arredo di casa.
MI hanno fatto un contratto e chiesto un piccolo acconto di 100 euro nonostante io
abbia specificato che ancora non avevo avuto l’esito del mutuo per cui è stato inserito alla fine del contratto che l’acquisto era legato all’accettazione del mutuo (l’ordine non è stato fatto).
A parte il fatto che volevo solo fare dei preventivi in giro per poi valutare e invece mi son dovuta fermare in quanto non potevo firmare contratti in giro, posso recedere adesso che il mutuo non è stato concesso?

Se ho ben capito, tu stavi tentando di acquistare una nuova casa, contraendo un mutuo.

In vista di tale acquisto, ti stavi informando per procurati poi l’eventuale arredo.

Premesso che per dire qualsiasi cosa di utile bisognerebbe vedere il contratto, nella sua interezza, comunque se effettivamente lo hai condizionato all’ottenimento del mutuo e questo, poi, non è stato concesso, a mio giudizio dovresti poter sciogliere il contratto precedente.

Sarebbe comunque preferibile che, tramite un avvocato, comunicassi ufficialmente la cosa alla società che gestisce il mobilificio, meglio se allegando copia della documentazione da cui risulta la mancata concessione del mutuo.

Tieni comunque presente che comunque quello che hai di fronte è un vero e proprio contratto, non certo un preventivo, considerando anche il fatto che hai dato un anticipo.

Se vuoi un preventivo per fare questa lettera, puoi chiederlo compilando il modulo apposito che trovi sul blog.

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Socio di sas uscito: risponde per i debiti?

mio padre è socio accomandatario di una sas al 50%; l’altro socio a fine anno è andato in pensione.
per la sua uscita non ha chiesto nulla in quanto il suo è stato un subentro e non ha versato nessun capitale sociale;la società è ancora attiva e volevo chiederLe se per quanto riguarda i debiti accumulati dalla società nei confronti del fisco spetta solo a mio padre doverli pagare o anche al socio uscente, in quanto essendo una sas ne rispondono entrambi? I debiti del fisco riguardano gli anni in cui lui ancora lavorava.
Secondo Lei cosa dovrebbe fare mio padre?

Purtroppo è impossibile dare una risposta davvero utile in una situazione del genere senza aver potuto visionare l’atto di recesso o mutuo consenso con il quale il socio è uscito, insieme alla documentazione sociale, tra cui lo statuto e l’atto costitutivo.

In generale si può solo ricordare che i soci accomandatari rispondono delle obbligazioni sociali sorte sino al momento della loro uscita ai sensi dell’art. 2290 cod. civ. secondo cui appunto nei casi in cui il rapporto sociale si scioglie limitatamente ad un socio, il socio, ed i suoi eredi, sono responsabili delle obbligazioni sociali maturate sino al giorno dell’uscita del socio stesso.

Considerata l’importanza dei valori e degli aspetti che ci sono in ballo, ti consiglierei di rivolgerti ad un bravo avvocato innanzitutto per una consulenza volta a chiarire meglio la situazione, esaminando più in dettaglio la situazione anche alla luce della documentazione esistente, ma in seguito probabilmente anche per compiere quelle attività necessarie per la tutela di tuo padre.

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Recesso anticipato da locazione: come farlo?

ho stipulato quattro anni fa un contratto di locazione a canone concordato per un appartamento in cui convivo con la mia compagna. Da circa un anno e mezzo la mia compagna ha perso il lavoro e con il mio solo stipendionon riusciamo più a coprire tutte le spese. Per risolvere questa situazione ho accettato una proposta di lavoro all’estero, ma mi hanno chiesto di essere disponibile nel giro di soli due mesi. In queste condizioni, è possibile recedere dal contratto di locazione senza dover pagare tutti i 6 mesi del preavviso previsti dalla legge e indicati sul contratto?

Abbiamo parlato centinaia di volte di questi aspetti. Abbiamo persino una scheda, che ti invito a leggere con attenzione.

Il fatto è che purtroppo non esiste, né potrebbe mai esistere, un «catalogo» di situazioni che sicuramente conferiscono il diritto di recedere anticipatamente.

Appositamente, infatti, si usano clausole aperte come i «giusti motivi», o i «gravi motivi» per lasciare all’interprete la possibilità di valutare caso per caso, restando solo inteso che un recesso anticipato non può avvenire gratuitamente, ma occorre un fatto, una situazione, un qualcosa di «speciale» rispetto a quello che esisteva al momento in cui il contratto è stato stipulato.

A livello di gestione, questo si traduce nella opportunità, in tutti i casi come il tuo, di gestire negozialmente la cosa, cercando cioè di trovare un accordo con il proprietario, soppesando i pro e i contro di ogni alternativa.

Ovviamente, puoi richiedere il recesso motivando sulla base di quanto hai indicato, ma la bontà e il fondamento del recesso ti possono essere contestati. In quel momento, si apre la trattativa, su cui è bene investire un minimo per riuscire a definirla nel modo migliore possibile e in breve tempo.

Una eccellente idea, da questo punto di vista, è far fare, anche se si spende un po’, la lettera di recesso anticipato da un avvocato. Dovrai firmarla anche tu, insieme a lui, ma è ovvio che la presenza di un legale, che scrive anzi lui per primo, oltre che a circostanziare e formulare molto meglio la lettera, è comunque un segno della tua serietà e determinazione ed è idonea ad indurre anche nel proprietario la sensazione che sia preferibile trovare un accordo e, viceversa, a desistere dal voler sollevare questioni.

Viceversa, una lettera scritta solo da te, magari non formulata nemmeno nel modo più corretto, sarebbe una lettera molto più debole e sarebbe molto più alta la probabilità di vedertela contestata dal tuo legale.

Per questo tipo di lettere, abbiamo un prodotto specifico nel nostro ecommerce, che puoi valutare qui Chiedi se credi un preventivo anche ad altri avvocati di cui puoi avere fiducia e che sono in grado di impostare correttamente una iniziativa del genere.

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Oggetto senza certe caratteristiche: si può recedere?

Ho acquistato uno smart tv sul quale non posso utilizzare alcune applicazioni (nello specifico premium play e rai replay) perchè essendo di importazione europea non è predisposto per il mercato italiano e quindi non predisposto per sfruttare i servizi on demand specifici del nostro paese.
Non essendo stato informato dal negoziante posso esercitare il diritto di recesso? in caso positivo ci sono dei limiti di tempo dalla data di acquisto?

Non lo dici espressamente, ma parlando di «negoziante» penso che tu possa aver acquistato in un negozio fisico, dove il diritto di recesso non esiste, essendo tale possibilità prevista solo per gli acquisti a «distanza» o fuori dai locali commerciali, proprio perché uno non ha avuto la possibilità di vedere la merce e chiedere informazioni.

Una possibilità potrebbe essere a mente delle disposizioni del codice civile in tema di mancanza di qualità promesse o, ulteriormente, essenziali all’uso cui la cosa è destinata.

Il primo aspetto, cioè se la compatibilità con questi servizi era stata promessa o meno, va verificata in concreto, vedendo il materiale sia pubblicitario che di documentazione relativo al prodotto.

Va chiarito che è onere tuo verificare queste informazioni, non può essere onere del venditore dire tutto ciò che un oggetto fa o non fa, perché il venditore non può sapere a cosa è interessato in particolare ogni singolo cliente.

Il supporto a queste applicazioni, infine, può essere considerato «essenziale» per una smart tv? Io direi che difficilmente si potrebbe sostenere una cosa del genere, per un prodotto che fa comunque molte altre cose. Anche se questo aspetto si potrebbe sicuramente approfondire.

Infine, hai una polizza di tutela legale, indispensabile per poter godere di un livello adeguato di assistenza legale di qualità in una vicenda di basso valore come questa?

Direi comunque che l’unico approccio possibile per trattare questa situazione sia quello negoziale.

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Contratti: per sapere cosa prevedono resta necessario vederli.

ho ordinato un mobile per casa e pattuito il prezzo del bene a €2000,00.
per salirono al 6^ piano il venditore mi ha chiesto 120,00 per il montacarichi non specificando mai nulla riguardo il montaggio e il trasporto del bene.
tramite amicizie ho pattuito una spesa di €80 per un montacarichi e ho avvisato il venditore che avrei fatto trovare il montacarichi pronto per salire il mobile sino al 6^ piano.
ma il venditore mi ha detto che lui non avrebbe montato il mobile e che il costo pattuito con lui era anche per il montaggio.
posso opporsi a tutto ciò è annulare l’ ordine da me fatto, trattandosi anche di scorrettezza commerciale perché non è mai stato detto che avrei dovuto pagare per il montaggio ma solo per salire il mobile al 6^ piano.

Ti sembrerà impossibile da credere, ma per poter dire qualcosa di sensato su un caso del genere, bisogna per prima cosa leggere il contratto.

Può ben darsi che il contratto non contenga una clausola specifica sul punto: sarebbe in quel caso compito dell’interprete vedere che cosa se ne può inferire, utilizzando le regole di ermeneutica, cioè di interpretazione, dei contratti, sempre al riguardo.

Nella maggior parte dei casi, peraltro, una disposizione specifica manca e si può solo ricavare per interpretazione. Questo è quello cui alludo quando dico, e sono costretto a farlo spesso, che il diritto non è un catalogo di soluzioni, ma uno strumento tramite il quale poterne creare.

Più in particolare, la questione attiene alla determinazione dell’oggetto del negozio, se ricomprendente solo la compravendita del bene o anche ulteriori servizi, quali il trasporto o comunque la consegna e infine il montaggio.

Bisognerebbe anche esaminare il bene stesso, per capire ulteriormente di che tipo di montaggio si tratterebbe.

Quanto alla «scorrettezza commerciale», si tratta di un concetto inconsistente, che esprime solo la tua insoddisfazione, mentre la vicenda bisogna continuare a valutarla secondo il diritto positivo.

Mi dispiace di non poterti essere più utile. Per approfondire, dovresti incaricare un avvocato, ma visto l’importo della transazione valuta bene la convenienza di un investimento del genere.

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Contratto di locazione: come si fanno disdetta e recesso.

Salve! Ho un contratto di affitto per un immobile dove vivo. Ultimamente ho avuto qualche problema con il proprietario e vorrei cambiare casa. Come posso agire? Voglio evitare che possa bloccarmi in qualche modo ed essere sicuro di non sbagliare!

Sia l’inquilino (o conduttore) che il “padrone di casa” (o locatore), possono porre fine al contratto di locazione, ma bisogna rispettare dei tempi dettati dalla legge.

Normalmente il recesso deve arrivare con sei mesi di anticipo.

Quindi bisogna spedire con raccomandata con avviso di ricevimento o posta elettronica certificata una comunicazione di recesso ed indicare nella comunicazione i motivi.

Ovviamente è consigliabile leggere nel contratto cosa è stato previsto.

Nel caso invece che il contratto sia in scadenza non si voglia il rinnovo automatico, occorre sempre inviare una comunicazione al locatore indicando, con sei mesi di anticipo la propria volontà. Non sarà necessario, indicare le ragioni del recesso.  Per esempio, se il contratto scadrà il 31.12 il conduttore potrà, entro il 30.06 dello stesso anno inviare al locatore una raccomandata con questa dicitura: “con la presente, il sig. ….. comunica la propria volontà di recedere dal contratto di locazione, relativo all’immobile sito in ….., via….., nei termini di legge, impegnandosi a lasciare libero l’appartamento da persone e cose entro il giorno …”.

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Preavviso nella locazione: si può evitare per trasferimento lavorativo?

ho un contratto di locazione 4+4 ed é un anno che abito in questo appartamento. A novembre ho dato disdetta per motivi personali in quanto lo divido con mio padre. Qualche settimana fa ho ricevuto la proposta di trasferimento in un altra città, per lavoro, però devo trasferirmi dal 1 di febbraio e i sei mesi scadono a maggio. Io sono disposta a lasciargli la cauzione(di 2 mesi) però lui mi ha chiesto di pagargli il restante mese mezzo che manca. Io come devo comportarmi? Può pretendere che gli pago questi mesi che non ci abito visto che mi trasferisco per lavoro e non per altro?

Purtroppo non esiste una risposta certa in diritto ad una domanda del genere, come spieghiamo nella nostra scheda sui motivi di recesso o risoluzione per giusta causa, che ti invitiamo a leggere.

Se vuoi evitare problemi, l’approccio migliore è ancora una volta quello negoziale, specialmente considerando che i valori che sono in ballo – se ho capito bene, un mese e mezzo – sono molto contenuti.